Renzo Arbore: “Torno con ‘Indietro tutta’, ma la Rai non ha più chiamato”
“Perché non ho fatto tanta tv? Perché dalla Rai non mi hanno chiamato, non mi hanno corteggiato. Hanno pensato che fossi distratto dalla musica o che fossi rimbambito” dice Renzo Arbore. “Campo Dall’Orto mi ha chiamato quando è andato via dicendomi: ‘Peccato, non ci siamo incontrati’. Mario Orfeo, invece, lo sto ancora aspettando”. Si celebrano i trent’anni di Indietro tutta e lo showman si leva qualche sassolino dalle scarpe. Il direttore generale della Rai non passa per salutare (“Ha avuto un impegno urgente” dice il direttore di Rai2 Andrea Fabiano “ma ci saluta”), l’affollatissima conferenza stampa diventa un ‘come eravamo’. L’azienda si affretta aprecisare che Orfeo ha firmato il contratto per Arbore e lo ha incontrato due volte. “La nostra, quella di Falqui, di Trapani, di Raffaella e Corrado era la televisione più bella del mondo” spiega Arbore con passione “Personalmente penso che l’ascolto sia importante, ma lo è di più il gradimento, la stima per il programma”.
Indietro tutta 30 e l’ode andrà in onda il 13 e il 20 dicembre, due speciali in prima serata su Rai2 condotti da Andrea Delogu in cui, come in un ideale lezione universitaria, Arbore e Nino Frassica rievocano lo show – andato in onda nel 1987 – entrato nella storia della tv. Nelle sue 65 puntate dal 14 dicembre 1987 all’11 marzo 1988 Indietro tutta ha conquistato pubblico e critica incidendo sul costume e con i suoi tormentoni (su tutti lo sponsor finto Cacao Meravigliao) e i suoi modi di dire registrando una media di oltre 5 milioni di spettatori con un record dell’ultima puntata: 50.43 per cento di share e 9 milioni 147mila spettatori.
“Sono affezionato alla Rai, sono l’unico a non essere andato da altre parti. Non ho mai tradito la Rai, nonostante io abbia ricevuto offerte molto sostanziose” dice Arbore “Da tempo immemorabile, tutti i direttori non mi hanno chiamato, mi hanno snobbato, ho chiesto appuntamenti ma non me ne hanno dati. Negli ultimi anni ho fatto quattro programmi su Rai Storia. Flavio Cattaneo è stato il migliore direttore generale della Rai, dopo Biagio Agnes”.
Trent’anni dopo, Indietro tutta è ancora attuale? “Quando abbiamo fatto Indietro tutta abbiamo pensato a un programma che si conservasse nel tempo. Dopo trent’anni abbiamo detto subito che non volevamo fare un programma nostalgico di combattenti e reduci di quegli anni quindi ci siamo inventati una nuova formula. Non abbiamo invitato i combattenti dell’epoca perché nel frattempo sono invecchiati, compresi io e Nino; io non ancheggio più come una volta perché mi sono operato all’anca” ironizza Arbore “non sarà una festa. Andrea Delogu sarà una professoressa – ha studiato il programma più di noi – e ci mostrerà dei filmati dell’epoca in un’aula universitaria. Ci interessava far vedere ai millennials uno show nato 30 anni fa per capire se quel tipo di umorismo può funzionare ancora” spiega Arbore “Indietro tutta non si è mai rifatto anche perché era totalmente improvvisato, era jazz della parola. Oggi vogliamo fare un programma didattico. La decisione di fare Indietro tutta 30 e l’ode è tutto merito di Mika. Appena arrivato su Rai2 disse all’allora direttrice Ilaria Dallatana di voler fare un programma sullo stile del mio e mi invitò alla prima puntata di Casa Mika“.
Andrea Delogu sorride: “Io ho 35 anni, Indietro tutta l’ho visto in vhs da piccola; sono cresciuta con le canzoni del programma. Da ragazzina dicevo ai miei genitori che volevo fare televisione, mia madre rispondeva: ‘La farai quando Arbore ti chiamerà’, ma non ci credeva. E invece è successo”. “In tv oggi puoi fare al massimo tre minuti di improvvisazione” dice Frassica “all’epoca era un’ora di improvvisazione”. Arbore spiega che quello di Indietro tutta si chiama, “tecnicamente, cazzeggio”. Nella seconda puntata si sentirà Massimo Trosi che telefona facendo la parte di una guida napoletana per i cinesi. Da Miss Sud a Miss Nord alle ragazze coccodè, lo show proponeva l’immagine della donna oggetto. “Era satira, anche forte, sulle ragazze che venivano usate dagli sponsor” dice Arbore. “C’erano le ragazze Bingo, quelle di Drive in. La nostra era satira. Un mio piccolo merito è di aver portato grazie a L’altra domenica tantissime donne in tv, che all’epoca venivano definite ‘parlanti’: Isabella Rossellini, Milly Carlucci, Silvia Annichiarico”. Indietro tutta 30 e l’ode farà satira sulla tv di oggi? “C’è stato un momento in cui mi veniva da piangere e ho detto: non è che mi chiama Barbara D’Urso?” sorride Frassica.
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