Grasso: “Io comandato da D’Alema? E’ una vita che guido, se ne accorgeranno”

ROMA – Parole da leader deciso a tratteggiare una prima linea di confine tra le battute maligne e la realtà dei fatti della nuova formazione politica “Liberi e uguali“: Pietro Grasso, ospite a ‘Che tempo che fa’ su Rai Uno non per de tempo: “E’ una vita che ho posizioni di guida, ho guidato magistrati, processi, credo di poter guidare una formazione politica. Sono abituato a discutere e poi prendere decisioni. Se ne accorgeranno tutti”. Evidente il riferimento a Massimo D’Alema, considerato da molti come la mente della formazione politica.

“Ho una visione più ampia che quella di guidare una ridotta di sinistra. Penso a una ricostruzione della sinistra e quindi del Paese. Il mio obiettivo è allargare, nessuna preclusione al Pd. Mi sono trovato di fronte a una scelta di vita, la mia aspettativa era fare il nonno e potevo farlo,  invece ho pensato a tutti i nipoti della generazione di mio nipote e ho esteso il mio carico e fardello”.

Grasso ha poi spiegato il percorso che lo ha portato ad accettare il ruolo di leader politico: “Nella mia vita ho sempre avuto un ruolo istituzionale, solo che è successo qualcosa: ho dato le dimissioni dal gruppo pd proprio perchè dopo aver visto cambiare il ruolo della politica di questo partito in materia di scuola, lavoro, sanità e con l’ultimo momento della legge elettorale in cui il senato ha dovuto porre e votare delle fiducie senza nemmeno poter discutere la propria legge elettorale, ecco questo ha provocato in me una reazione, un problema interiore di non poter più restare e ho fatto il mio primo atto politico, che però ha aperto e innescato un meccanismo particolare, parecchie persone hanno chiesto incontri e dato possibilità di soluzioni al mio futuro politico. Tra questi sono venuti tre ragazzi quarantenni, Civati, Fratoianni e Speranza, che mi hanno prospettato la loro idea di riunire forze di sinistra. Io gli ho detto: andate avanti e vi darò una riposta”. In seguito “hanno fatto centinaia di assemblee sul territorio, 42mila persone hanno partecipato, hanno cominciato a far girare il mio nome e sono tornati mostrando questo gradimento. Dopo un periodo di ascolto e riflessione, ho pensato a tanta gente che è nel disagio sociale, a chi non avendo casa vive negli atri delle chiese, a chi è precario e non ha prospettive, ho pensato a tutto un mondo”.

Nel corso della trasmissione, Grasso ha anche presentato il simbolo del partito: “Non volevo il nome nel simbolo, ma mi hanno detto che è come il braccialetto che si mette al polso dei neonati. E’ amaranto che indica protezione. Poi – ha aggiunto – ci sono alcune foglioline, a forma di E, che indicano le donne presenti nel nostro movimento e il ruolo che svolgono nel Paese”.Poi un messaggio a Renzi: “Gli faccio i migliori auguri, ho rispetto per lui. In campagna elettorale manterremo un certo stile, senza attacchi. Ma io non ho passato politico, guardo al futuro. Lui ha finito la fase zen, ma forse ha un futuro poco roseo… ma continueremo ad avere rispetto per le persone”. La trasmissione diventa anche l’occasione per un invito alla presidente della Camera Laura Boldrini: “Auspichiamo possa venire con noi. Si è data una linea, vuole portare a termine la legge di Bilancio alla Camera e poi prendere una decisione”.

Infine il ragionamento sulla mafia: “Si apre una fase di riorganizzazione in Cosa Nostra, è ipotizzabile che ci saranno riunioni per ricostituire la Cupola. La Mafia si può riorganizzare e dobbiamo stare attenti perché riesce ad avere consenso dove manca lo Stato. La morte di un uomo come Riina non può produrre soltanto pietà ma deve far ricordare tutto quello che ha commesso. Insieme a Provenzano si è portato nella tomba misteri su cui noi continueremo a cercare la verità”.

REP.IT

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