Milano maglia nera con le banche, tornano timori su Npl. Sale lo spread
–di Eleonora Micheli
Chiusura debole per le Borse europee (segui qui i principali listini), nell’attesa del verdetto della Federal Reserve sui tassi di interesse nell’ultimo giorno del Fomc presieduto da Janet Yellen e nonostante i nuovi record aggiornati da Wall Street.
Secondo gli esperti l’istituto centrale americano procederà a un rialzo dei tassi. Si tratterebbe della terza stretta monetaria del 2017. Domani, inoltre, la Banca centrale europea diffonderà le previsioni sull’andamento del pil e dell’inflazione europei. Milano ha accusato la performance peggiore terminando le contrattazioni in ribasso dell’1,44%, mentre è peggiorato lo spread portandosi in area 145 punti.
Ex popolari in netto ribasso
Il listino milanese è stato trascinato in basso dalle azioni delle banche e in particolare modo quelle delle ex popolari. I titoli sono colpiti da una pioggia di vendite già da ieri, sui timori che la Banca centrale europea torni a chiedere maggiori sforzi per ridurre il cumulo delle sofferenze. Intesa Sanpaolo ha arginato le perdite a poco più dell’1,17%.Unicredit, all’indomani della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale, ha lasciato sul parterre il -4,75%, nonostante l’istituto abbia annunciato un pay out sui dividendi più generoso per i prossimi anni: passerà dal 20 al 30% e forse al 50% dopo il 2019. I titoli dei principali istituti di credito (Banca Pop Er la peggiore con un -6,3%) sono penalizzati anche dall’andamento dei titoli di stato, con lo spread tra Btp e Bund salito di circa 7 punti base a 146, nel giorno in cui le indiscrezioni danno come data quasi sicura delle elezioni il prossimo 4 marzo. Gli investitori mettono in conto uno stallo dei listini in vista della prossima campagna elettorale.
Telecom sotto la lente nel giorno incontro Genish-Calenda
Telecom Italia ha registrato nel giorno dell’incontro tra l’ad, Amos Genish, e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Sono invece andate su le Cnh (+1%), beneficiando dei dati positivi annunciati negli States e in Canada sulla vendita di macchine agricole.
Euro rimane sotto la soglia di 1,18 dollari, petrolio debole
Sul fronte dei cambi, l’euro rimane sotto la soglia di 1,18 nei confronti del biglietto verde, nonostante le notizie provenienti dagli States, con la vittoria del democratico Doug Jones in Alabama contro il conservatore Roy Morre per un seggio nel Senato Usa (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro). Ha invertito rotta il prezzo del greggio (segui qui l’andamento di Brent e Wti), complici i problemi a un oleodotto nel mare del Nord. In più oggi il Dipartimento americano dell’Energia ha annunciato che negli States nella settimana conclusa l’8 dicembre le scorte di petrolio sono calate di 5,117 milioni di unità a 442,986 milioni, mentre gli analisti attendevano un ribasso di 2,9 milioni, dopo la discesa di 5,61 milioni di unita’ precedente.
Usa, inflazione di novembre in linea con le attese
Negli States i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% lo scorso novembre rispetto al mese precedente. Su base annua, invece, sono saliti del 2,2%. I dati sull’inflazione americana, diffusi dal Dipartimento del Lavoro, sono in linea con le attese. A fare da traino è stato il rialzo dei prezzi dell’energia. Il dato dovrebbe rassicurare la Federal Reserve sullo stato di salute dell’economia americana, in vista delle decisioni che dovrà prendere proprio oggi sui tassi di interesse. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,1%, meno dello 0,2% atteso dagli analisti. Su base annuale il dato generale è in aumento dell’1,7% rispetto a un anno fa e sotto il valore considerato ottimale dalla Federal Reserve, pari al 2%. In novembre i prezzi dell’energia sono saliti del 3,9% rispetto al mese precedente, mentre quelli di generi alimentari sono rimasti invariati. Da segnalare che i prezzi dell’abbigliamento sono calati dell’1,3% in novembre, il ribasso più sostenuto da settembre 1998.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)