Berlusconi: «Se nessuno vince avanti con Gentiloni. Mussolini? Non era proprio un dittatore»

di Franco Stefanoni

«La soluzione più corretta» nel caso nessuno riuscisse ad avere una maggioranza autonoma dopo il voto «sarebbe quella di continuare con questo governo e di consentire un’altra campagna elettorale non brevissima, di almeno tre mesi, che possa permettere ai partiti di far conoscere agli elettori i loro programmi». Lo ha affermato Silvio Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa «Soli al comando», al tempio di Adriano. Su una collaborazione con Angelino Alfano, invece, per Berlusconi «non c’è nessuna possibilità. C’è stata una telefonata per un suo momento difficile, ora noi vediamo quali saranno i parlamentari che decideranno di schierarsi con il centrodestra, ma su di loro pesa la decisione di aver sostenuto un governo di centrosinistra, non entreranno in Fi ma faranno parte del quarto movimento dove c’e’ chi non da’ vita delle formazioni cospicue».

Mentre sull’ala che sta cercando un riavvicinamento col centrodestra, spiega il leader di Forza Italia «mi fa piacere soprattutto per Maurizio Lupi, che è persona perbene, ragionevole che non è mai esploso contro gli altri, con ragionamenti di buon senso. Però dovrà spiegare a se stesso e agli altri perché ha deciso di sostenere un governo di sinistra».

«Mussolini proprio un dittatore non era»

Bruno Vespa dice a Berlusconi «grazie per la 24esima presentazione consecutiva» del suo libro e Silvio Berlusconi – che non si vede «solo al comando» come nel titolo dell’ultima fatica letteraria dell’anchorman Rai «perché senza una squadra capace non si raggiungono grandi risultati» – ricambia con «l’orgoglio di essere qui come editore» di «un libro da regalare a tutte le persone cui si vuole bene». Ed eccoci al libro: «Non sono riuscito a dormire. Sono stato in piedi fino alle sei del mattino. Mi sono letto la parte sui grandi dittatori. Vedo che ci hanno messo Hitler e anche Mussolini, che forse un dittatore proprio non era… nel suo piccolo…». Poi il leader FI, sempre nel corso della presentazione al Tempio di Adriano, gioca d’anticipo sulle prevedibili reazioni alla sua personale della storia e aggiunge: «È che io cerco di dare sempre appigli ai giornalisti per criticarmi…».

«Salvini? No comment»

«No, non commento, voglio incontrarmi con Salvini e con lui parlare di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi, sono decisioni prese dai gruppi parlamentari. Anche sulla legge Fornero non le rispondo, è un tema su cui non mi sono mai applicato, il gruppo ha assunto le sue posizioni». Così Berlusconi dopo che Matteo Salvini, leader della Lega, nel pomeriggio ha detto: «Sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi all’iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per i reati gravissimi» «È una vergogna – aveva proseguito Salvini – è l’ennesimo affronto alle donne e a tutte le vittime di violenza».

«La soluzione più corretta» nel caso nessuno riuscisse ad avere una maggioranza autonoma dopo il voto «sarebbe quella di continuare con questo governo e di consentire un’altra campagna elettorale non brevissima, di almeno tre mesi, che possa permettere ai partiti di far conoscere agli elettori i loro programmi». Lo ha affermato Silvio Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa «Soli al comando», al tempio di Adriano. Su una collaborazione con Angelino Alfano, invece, per Berlusconi «non c’è nessuna possibilità. C’è stata una telefonata per un suo momento difficile, ora noi vediamo quali saranno i parlamentari che decideranno di schierarsi con il centrodestra, ma su di loro pesa la decisione di aver sostenuto un governo di centrosinistra, non entreranno in Fi ma faranno parte del quarto movimento dove c’e’ chi non da’ vita delle formazioni cospicue». Mentre sull’ala che sta cercando un riavvicinamento col centrodestra, spiega il leader di Forza Italia «mi fa piacere soprattutto per Maurizio Lupi, che è persona perbene, ragionevole che non è mai esploso contro gli altri, con ragionamenti di buon senso. Però dovrà spiegare a se stesso e agli altri perché ha deciso di sostenere un governo di sinistra».

«Mussolini proprio un dittatore non era»

Bruno Vespa dice a Berlusconi «grazie per la 24esima presentazione consecutiva» del suo libro e Silvio Berlusconi – che non si vede «solo al comando» come nel titolo dell’ultima fatica letteraria dell’anchorman Rai «perché senza una squadra capace non si raggiungono grandi risultati» – ricambia con «l’orgoglio di essere qui come editore» di «un libro da regalare a tutte le persone cui si vuole bene». Ed eccoci al libro: «Non sono riuscito a dormire. Sono stato in piedi fino alle sei del mattino. Mi sono letto la parte sui grandi dittatori. Vedo che ci hanno messo Hitler e anche Mussolini, che forse un dittatore proprio non era… nel suo piccolo…». Poi il leader FI, sempre nel corso della presentazione al Tempio di Adriano, gioca d’anticipo sulle prevedibili reazioni alla sua personale della storia e aggiunge: «È che io cerco di dare sempre appigli ai giornalisti per criticarmi…».

«Salvini? No comment»

«No, non commento, voglio incontrarmi con Salvini e con lui parlare di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi, sono decisioni prese dai gruppi parlamentari. Anche sulla legge Fornero non le rispondo, è un tema su cui non mi sono mai applicato, il gruppo ha assunto le sue posizioni». Così Berlusconi dopo che Matteo Salvini, leader della Lega, nel pomeriggio ha detto: «Sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi all’iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per i reati gravissimi» «È una vergogna – aveva proseguito Salvini – è l’ennesimo affronto alle donne e a tutte le vittime di violenza».

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