Miracolo di Natale per la Melegatti: ritirata (per ora) la cassa integrazione
L’ultimo pandoro della Melegatti doveva essere sformato il 12 dicembre. Ma la produzione nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto è ripresa oggi, in extremis. Il «miracolo di Natale» della Melegatti è una produzione extra di cinquemila pandori per lo spaccio aziendale veronese: una fornitura che non farà in tempo a raggiungere i supermercati, ma che il marchio proporrà in vendita diretta per far cassa.
A poter tirare un respiro di sollievo sono ora settanta dipendenti fissi e 250 stagionali. «Nel periodo di Natale gli stabilimenti rimarranno aperti per l’ordinaria gestione e il mantenimento degli impianti. Poi dopo l’Epifania inizierà la produzione pasquale», prosegue Veghini.
La decisione è arrivata durante una riunione convocata dai commissari, l’avvocato Bruno Piazzola e il commercialista Lorenzo Miollo, a seguito della domanda crescente dei consumatori a sostegno dello storico marchio. Con l’intervento del fondo maltese Abalon, che ha garantito un prestito da sei milioni di euro, è stato possibile sfornare un milione 575mila pezzi tra pandori e panettoni che sono andati letteralmente a ruba grazie alla campagna di solidarietà promossa sui social.
I dipendenti hanno mobilitato il web raccontando la loro storia, dei tre mesi di stipendio non incassati e dell’incubo della cassa integrazione proprio a Natale, chiedendo a tutti di acquistare i loro pandori. Ma tutto questo non era bastato.
La società fondata nel 1894 da Domenico Melegatti ha 10 milioni di euro di esposizione con le banche e 12 milioni di debiti verso i fornitori. Ora per lunedì è stata convocata una nuova riunione, che si spera potrà fare chiarezza sul futuro dell’azienda veronese.
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