L’ottimismo sulla riforma fiscale Usa sprona gli investitori

di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO – I listini globali continuano a muoversi sull’onda di Wall Street, che ha reagito nelle ultime battute all’intesa interna ai Repubblicani che dovrebbe portare a un accordo per approvare la riforma fiscale tra i due rami del Parlamento Usa. Gli indici Usa hanno stampato nuovi record, che hanno messo di buon umore i listini asiatici. Le Borse europee seguono bene intonate: Milano sale dello 0,65%, Parigi aggiunge lo 0,7%, Londra lo 0,3% e Francoforte lo 0,85%. “Sono salite le chances di approvazione dei tagli fiscali entro la fine dell’anno, ha commentato a Bloomberg Shoji Hirakawa, strategist di Tokai Tokyo Research Institute Co. Ciò “getterà benefici non solo sugli Stati Uniti, ma anche alle altre ecoomie globali, Giappone incluso, e consentirà agli investitori di scontare” nelle quotazioni “maggiori guadagni societari”.

A Piazza Affari, Generali catalizza l’attenzione dopo la notizia della cessione della controllata irlandese, PanEurope, per un ammontare di 286 milioni di euro. Novità, nel fine settimana, anche per Carige: è stato raggiunto l’accordo sindacale che prevede 490 prepensionamenti volontari entro il 2019. “Con questo accordo abbiamo impedito un taglio strutturale delle retribuzioni, limitando i sacrifici e circoscrivendoli temporalmente. Inoltre abbiamo scongiurato uscite obbligatore dal lavoro”, ha commentato sul punto Riccardo Garbarino, coordinatore della Fabi di Carige. Giornata di assemblea di rinnovo dei vertici, invece, per il Monte dei Paschi.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che ha recentemente rivisto quota 150 punti in scia all’avvicinarsi del voto italiano, riapre la settimana in leggera flessione a 148 punti per un rendimento del decennale italiano intorno all’1,8%.

Un mese di differenziale tra Btp e Bund, con la recente risalita

Un mese di differenziale tra Btp e Bund, con la recente risalita

L’euro è in rialzo in avvio di scambi sui mercati europei a 1,1768 dollari da 1,1757 alla chiusura di Wall Street venerdì. Rispetto allo yen la moneta unica passa di mano a 132,59. La contrattazione sul future del Bitcoin ha debuttato, in altalena, anche al Cme di Chicago. Il prezzo si è impennato fino a 20.650 dollari, poi è calato a 18.345 dollari e ha quindi oscillato intorno a 19mila dollari.

Chiusura in netto rialzo per la Borsa di Tokyo, stamattina, con l’indice Nikkei che termina in aumento dell’1,55% a 22.901,77 punti. La bilancia commerciale del Giappone resta positiva a novembre, ma l’avanzo si riduce notevolmente su anno (-22,6%) a causa di un balzo dell’import. L’avanzo commerciale è pari a 113 miliardi di yen (855 milioni di euro). Le importazioni sono salite del 17,2% a 6.807 Miliardi di yen, l’export del 16,2% a 6.920,4 Miliardi di yen, ha riferito il ministero delle finanze. L’import continua ad aumentare per l’undicesimo mese di fila, trainato dagli idrocarburi (+21,9%), ma anche dai materiali elettronici (+27,5%), soprattutto semi-conduttori e smartphone. In Cina il mercato delle case continua a galoppare: il +5,1% dei prezzi di novembre, per intendersi, rappresenta comunque la minor variazione dal mazo 2016. Chiusura contrastata per le Borse cinesi, con l’indice Shanghai Composite in aumento dello 0,05% a 3.267,92 punti e l’indice Shenzhen Component che perde lo 0,35% a 10.960,12 punti.

I listini asiatici hanno ereditato l’ennesima chiusura record di Wall Street, venerdì scorso. Le due aule del Parlamento americano metteranno al voto il testo unico forse già domani. Donald Trump spera di firmare il provvedimento, trasformandolo in legge, entro natale. Le chance che la legislazione passi al senato sono aumentate con due senatori repubblicani, Marco Rubio e Bob Corker, pronti a votare sì. L’S&P 500 è aumentato di 23,8 punti, lo 0,9%, a quota 2.675,58. Il Nasdaq ha aggiunto 80,06 punti, l’1,17%, a quota 6.936,58. Per tutti e tre gli indici, la settimana è finita in positivo. Per l’indice delle 30 blue chip e quello benchmark è stata la quarta di fila in positivo. Il bilancio settimanale del Dow è stato pari a un +1,3%, quello dell’S&P 500 a un +0,9% e quello del Nasdaq a un +1,4%.

Il petrolio è in rialzo a 57,66 dollari per il barile Wti e a 63,64 dollari per il Brent. L’oro in Asia è in rialzo dello 0,10% a 1.256,77 dollari l’oncia.

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