Le Asia Argento del caso Boschi
Abbiamo sempre seguito e dato ampio spazio su queste colonne allo scandalo delle banche fallite per malagestione e al dramma dei risparmiatori truffati, a partire dal caso Etruria e ai suoi pericolosi intrecci con la famiglia del ministro Maria Elena Boschi.
Siamo convinti che se la signora si fosse fatta da parte alla caduta del governo Renzi sarebbe stato meglio per lei, per il Pd e per Gentiloni. A differenza di suoi colleghi che prima di lei si erano trovati in situazioni analoghe – fatti di nessuna rilevanza giudiziaria ma solo di opportunità politica – Maria Elena Boschi ha deciso di resistere, finendo così in un inevitabile tritacarne mediatico dal quale non uscirà, come lei pensa, a suon di querele. Anzi, così facendo otterrà l’effetto opposto e diventerà il capro espiatorio di tutti i mali del Paese.
Detto questo, però, non ce la sentiamo di fare da megafono stupido a chi usa Maria Elena Boschi per fini che nulla hanno a che fare con la difesa e la tutela dei risparmiatori traditi, e mi riferisco alla guerra dentro la sinistra, a quella di quegli incapaci di grillini al sistema a prescindere dai fatti, alle lotte dentro i poteri bancari e finanziari. Mi ha fatto piacere sentire ieri l’altro il presidente della Consob (l’organismo di controllo delle banche) Giuseppe Vegas raccontare davanti alla commissione d’inchiesta parlamentare che più di tre anni fa Maria Elena Boschi lo contattò per risolvere l’allora sconosciuto caso Etruria. Ma se ciò rappresenta un fatto grave mi chiedo perché Vegas lo sveli solo adesso, a poche ore dalla decadenza naturale (e non rinnovabile) del suo incarico. Con un parallelo irriverente, la vicenda mi sembra simile a quella di Asia Argento, che le presunte molestie le ha raccontate anni dopo averle ricevute, con il potente azzoppato e quindi al riparo da ritorsioni.
Ora tutti parlano, tra poche ore lo farà anche Federico Ghizzoni, ex numero uno di Unicredit. Anche lui si dichiarerà oggi molestato anni fa dalla Boschi? Fa effetto prendere atto che il nostro sistema bancario è stato in mano per anni a tanti fragili e sprovveduti Asio Argento. La verità ovviamente è ben diversa. In un mondo di squali non c’è lo squalo buono, solo il più forte in un certo momento. Oggi lo squalo Boschi è debole, facile preda. Ma almeno i grillini si astengano dall’azzanno: fino a che si tengono la Raggi sindaca di Roma non hanno titolo né credibilità per chiedere le dimissioni di nessuno.
IL GIORNALE