Berlusconi contro i M5s: le pensioni non si toccano

Roma «Con noi il centrodestra può raggiungere il 40% necessario a governare». Non solo una quarta gamba, ma un nuovo soggetto politico capace di fornire all’alleanza un contributo reale, con un radicamento e una struttura territoriale.

È il giorno del battesimo di «Noi con l’Italia», il nuovo partito creato da sei soci costituenti: Saverio Romano di Cantiere popolare, Raffaele Fitto di Direzione Italia, Enrico Costa, leader dei liberali, Flavio Tosi di Fare!, Enrico Zanetti di Scelta civica, Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, capofila degli esponenti di Ap, freschi di divorzio da Angelino Alfano. Un gruppo di fondatori dai quali a sorpresa si sfila Gaetano Quagliariello, uno dei primi sponsor dell’iniziativa

L’obiettivo dichiarato è «dare rappresentanza» ai moderati di centro e sfondare il 3% imposto dal Rosatellum e «aiutare la coalizione di centrodestra a vincere le Politiche per tornare a governare il Paese». Un obiettivo che porterà alla creazione di un partito cattolico-liberale che dovrà controbilanciare l’asse sovranista composto da Lega e Fdi (ultimamente non così coeso come un tempo). «Oggi inizia un percorso comune per stare insieme non nei prossimi mesi, ma nei prossimi anni», assicura Raffaele Fitto. «Non siamo e non vogliamo essere una sommatoria di sigle, ma un soggetto politico inclusivo», assicura Saverio Romano, che lancia un messaggio all’Udc e a Stefano Parisi, ancora alla finestra. Per quanto riguarda Quagliariello una nota annuncia lo strappo: «Come è noto, Idea era disponibile a un accordo tra tutte le realtà che si proponevano di allargare i confini del centrodestra, se si fosse trattato di un accordo federativo tra diversi e non della creazione di un nuovo partito».

Il coordinatore dell’operazione è l’ex ministro Costa che ricorda la genesi del progetto. «Se noi oggi siamo qui, è grazie a una persona che sei mesi fa ha indicato la traiettoria al centrodestra e ha parlato per primo di una coalizione ampia e inclusiva: Silvio Berlusconi. Ci tengo a dirlo, perché questo il perimetro che ci siamo dati». In una sala gremita viene comunicato l’organigramma del soggetto centrista, basato su un tridente: Fitto presidente, Romano vice e Maurizio Lupi coordinatore. Alla fine viene scoperto il simbolo: la scritta bianca «Noi con l’Italia» spicca al centro del cerchio con sfondo blu e una striscia tricolore in basso.

Berlusconi, intanto, continua la sua offensiva per far capire gli effetti di una eventuale vittoria grillina sul portafoglio degli italiani. «Man mano che i Cinque stelle ci fanno conoscere i loro programmi i nostri motivi di preoccupazione aumentano. Dopo la stangata fiscale, dopo il blocco delle infrastrutture, dopo l’impossibile referendum sull’euro, ora ci annunciano che vogliono anche tagliare le pensioni. Forse non sanno, non avendo mai lavorato, che la pensione non è un regalo dello Stato ma soldi che ciascun lavoratore ha affidato allo Stato negli anni di lavoro restituiti da anziano sotto forma di pensione» afferma in un videomessaggio. «Mettere le mani su quel denaro è davvero un esproprio che non colpirebbe i grandi patrimoni ma il ceto medio, chi vive con 2.500 euro al mese, che non è certo un milionario». Poi, sottolinea: «Noi siamo davvero l’opposto dei Cinque stelle, noi vogliamo dare a tutti una pensione dignitosa portando a 1.000 euro la pensione minima per chiunque, anche per le nostre mamme che hanno diritto a una vecchiaia serena. I Cinque stelle al contrario vorrebbero diminuire le pensioni drasticamente».

IL GIORNALE

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