Di Maio ladro di pensioni

Onorevole Di Maio, lei vuole una parte della mia pensione per finanziare non si capisce bene cosa.

Sappia che mi batterò perché ciò non avvenga perché quei soldi sono miei e me li sono guadagnati fino all’ultimo centesimo. Rivendico quindi il diritto di riaverli e sarò io, semmai, a decidere se condividerli con chicchessia. Lei, entrando in campagna elettorale con l’annuncio di mettere le mani in tasca a chi percepisce una pensione sopra i 2.500 euro, si presenta come ladro. E contro i ladri rivendico la legittima difesa, non solo nelle ore notturne.

Lei, Di Maio, è due volte ladro. Ruba a me ma al di là degli annunci roboanti e moralisti, si è tenuti stretti tutti i suoi privilegi di membro della casta: stipendi, liquidazione (che a giorni prenderà) e vitalizio. Lei non ha rinunciato a questi diritti (non può nemmeno farlo) perché il vostro urlare alla luna non ha prodotto nessun risultato. Al massimo può devolvere parte dei suoi lauti guadagni per altri fini, opzione che rivendico anche io.

Lei, onorevole Di Maio, deve sapere che mettere le mani in tasca ai pensionati benestanti è da rapinatori. E lei, come tutti i rapinatori, lo fa con leggerezza perché non ha mai conosciuto la fatica e la durezza del mondo del lavoro. I rapinatori, infatti, non danno valore ai soldi guadagnati da altri, semplicemente se li prendono. Che sia puntando il mitra o con una legge, sempre farabutti siete. Lei dovrebbe stendere un tappeto rosso a chi ha pensioni dignitose perché nella stragrande maggioranza dei casi (cioè a parte voi politici) è gente che in carriera ha lavorato tanto e bene e ha per questo contribuito a fare grande, o meno piccolo se preferisce, questo Paese. Tra di loro ci sono anche lestofanti e opportunisti? Può essere, e la cosa fa arrabbiare anche me. Ma come insegna una vecchia e saggia regola, meglio un colpevole in libertà che un innocente in galera.

Adesso lei – notizia di ieri – vuole anche fare uscire l’Italia dall’euro. Noi non siamo entusiasti della moneta unica, ma che un ragazzino come lei dica «usciamo» mi fa tremare. Anche perché sei lei crede – come ha dichiarato – che la Russia sia un Paese del Mediterraneo, non oso immaginare quale sia la sua competenza nel campo monetario. Il mistero di questa Italia è come mai qualcuno la stia ad ascoltare, e che di conseguenza anche che io sia qui a scriverne.

IL GIORNALE

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