Iran, oltre mille arresti per le proteste: 90 sono studenti
Almeno novanta studenti sono stati arrestati nella repressione del regime delle proteste cominciate il 28 dicembre scorso. Lo denuncia il parlamentare riformista Mahmoud Sadeghi, che precisa come molti di loro non sono coinvolti nelle manifestazioni e sono stati fermati “a titolo preventivo”.
Il vice-rettore dell’Università di Teheran, Majid Sarsangi, ha detto che è stato istituito un comitato per seguire la situazione degli studenti arrestati. “I nostri sforzi sono volti a cooperare con le autorità e creare le condizioni perché gli studenti detenuti siano rilasciati e restituiti alle loro famiglie il prima possibile”.
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La repressione dei Pasdaran
Nelle proteste sono morte almeno 21 persone, e oltre mille sono state arrestate in totale, secondo agli attivisti addirittura 1700. Manifestazioni sporadiche sono continuate nelle città di provincia nei giorni scorsi, anche se il movimento sembra perdere forza. Mercoledì il comandante dei Pasdaran ha dichiarato “sedata la sedizione”. Oggi le Guardie rivoluzionarie hanno ribadito che “la rivolta fomentata dalle potenze straniere è stata sconfitta”.
Ragioni economiche
Le proteste sono esplose dopo le misure di austerity decise nella manovra per il 2018, con tagli ai sussidi che hanno fatto esplodere i prezzi del pane, della benzina e di altri beni di prima necessità. La popolazione è scesa in piazza anche contro corruzione e speculazioni finanziarie dei religiosi, che hanno bruciato i risparmi di migliaia di famiglie a reddito modesto.
Guerra intestina fra i conservatori
Il malcontento è stato però anche cavalcato dagli ambienti ultraconservatori ostili al presidente riformista Hassan Rohani. Secondo il giornale panarabo Al-Quds al-Arabi l’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad sarebbe da ieri agli arresti domiciliari, con l’accusa di aver fomentato i disordini.
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