Calenda: sulle tasse universitarie Grasso fa il verso a Trump
Se dopo le elezioni «non avremo una politica economica seria e un governo in grado di esercitarla andremo incontro a seri problemi» perché l’emergenza non è stata del tutto superata e si deve stare «con i piedi per terra». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a Circo Massimo su Radio Capital. Due proposte su tre (quelle del centrodestra e del Movimento 5 stelle), ha spiegato, «sono pericolose per l’Italia perché non tengono conto della fragilità economica e tendono a promettere tutto a tutti, dalle pensioni minime all’abolizione del bollo auto, cose forse giuste ma che non ci possiamo permettere». Per Calenda il centrodestra con le sue promesse «mette a rischio i conti del Paese» mentre M5S propone «una fuga dalla realtà dove si sostituisce il lavoro con redditi inventati». Il centrosinistra, ha concluso, «ha invece portato l’Italia fuori dalla recessione e ha ridotto il deficit».
«Renzi il miglior candidato premier»
Quanto al suo futuro, il ministro dello Sviluppo economico conferma di non voler correre alle prossime elezioni politiche. Fare il parlamentare, dice , «non è il mio lavoro. Mi piace gestire e farlo secondo una visione politica. Darò una mano al centrosinistra ma non ho velleità di fare la riserva della Repubblica anche perché sono troppo giovane, né di fare oscure macchinazioni: Gentiloni è un premier molto migliore di come io potrei essere e mi auguro che se il centrosinistra vincerà lo faccia Renzi». Le larghe intese, aggiunge, «le vedo complicate anche se sarebbero necessarie soprattutto se fossero alla `tedesca´. Ma l’Italia è reduce da uno scontro violentissimo tra destra e sinistra. Non so se ci sono le condizioni per chiederle».
Canone Rai e tasse universitarie
Sul canone della Rai, oggetto di una vivace polemica nei giorni scorsi con il segretario del Pd, Calenda osserva: «mi sembra che Renzi si sia corretto e che ha intenzione di abbassarlo» e non di abolirlo. Penso che questo sia giusto perché la Rai deve dare prova di riuscire a spendere bene i soldi, ma abolirlo per farlo pagare con la fiscalità generale è un errore» perché, ha spiegato, «i soldi dello Stato non sono cosa altra rispetto ai soldi dei cittadini: sono gli stessi». Ma ce n’è anche per l’ultima proposta in tema di tasse lanciata dall’assemblea di Liberi e uguali: «La proposta di Petro Grasso» sull’abolizione delle tasse universitarie per tutti «si caratterizza come un supporto fondamentale alla parte più ricca del Paese». Sostenere i costi delle università con la fiscalità generale, attacca il ministro, «è l’opposto di quello che immagino Liberi e uguali vuole fare, è una cosa `trumpiana´ non di sinistra» perché così anche i cittadini meno ricchi (che oggi sono di fatto esentati) pagherebbero le tasse anche per quelli più ricchi.
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