Fca non ferma la corsa in Borsa e vede i 18 euro per azione

MILANO – Fiat Chrysler non accenna a togliere il piede dall’acceleratore: l’azione Fca a Piazza Affari inizia ancora la settimana coperta di ordini d’acquisto (segui in diretta) e supera di slancio la soglia dei 18 euro nelle prime battute di scambi, raggiungendo così un nuovo record storico, salvo poi ritracciare sotto quella quota con il prosieguo della seduta.

Nella prima settimana di scambi del 2018, Fca si era già messa in luce con un guadagno di oltre 17 punti percentuali. Il recente rally segue per altro un 2017 borsistico da incorniciare per la casa automobilistica: durante l’anno scorso a Piazza Affari il titolo ha guadagnato il 73% sul Ftse Mib, meritandosi lo scettro di migliore blue chip del listino milanese.

Da giorni gli investitori guardano alla casa dell’asse Torino-Detroit in vista di possibili operazioni negli Usa. Lo strappo di Borsa è più forte di quello di agosto, quando erano emerse voci di interessi cinesi per il gruppo che erano state puntualmente smentite. Rispetto ad allora, va detto, i volumi di questi giorni sono stati più sottili e nelle sale operative hanno fatto notare come lo sprint di Fca sia stato caratterizzato da tre acquisti violenti, di dimensioni generate solitamente solo dai fondi statunitensi. Il primo è sul finire della seduta del 3 gennaio, altri due a metà giornata e sul finale di giovedì, mentre l’ultima seduta della settimana è stata di progressivo allungo con altri operatori a seguire la corrente al rialzo. Molto bene – e meglio del settore – in questa corsa 2018 hanno fatto anche i possibili interlocutori del Lingotto (General Motors +7,6%, Volkswagen +6%). Per il mercato auto, secondo gli analisti di JpMorgan, il 2018 sarà “l’anno del toro”.

L’attenzione del mercato è per il prossimo 15 gennaio, quando l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, parlerà in conferenza stampa al Salone di Detroit. Non sono attesi grandi annunci, ma probabilmente la data dell”investor day’ di giugno nel quale Fca illustrerà il suo nuovo piano industriale, valido fino al 2022. Tra questo lavoro e la conclusione del ‘vecchio’ piano, con l’ultimo bilancio firmato da Marchionne che vuole passare la mano con grandi numeri, non ci sarebbe molto spazio per lavorare al capitolo alleanze, ma qualcuno ci crede. In agenda, più percorribile a breve, c’è lo scorporo di Magneti Marelli che viene dato per scontato a una valutazione che in ambienti finanziari viene calcolata tra i 4 e i 5 miliardi. Anche l’altra controllata della componentistica (Comau) un giorno potrebbe andare in Borsa da sola.

Intanto, l’effetto trascinamento del titolo Fca c’è stato anche per Ferrari (+7% nella scorsa settimana) e per Exor (+12%), ma tra Torino e Stati Uniti si giura che per ora – oltre ai due piani industriali – c’è solo un terzo obiettivo al quale si lavora: la successione di Marchionne, che comunque resterà in Ferrari e quasi certamente in Exor.

REP.IT

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