L’hotel, la festa e il marocchino L’allarme Capodanno a Milano
Durante la notte di Capodanno un episodio ha fortemente allarmato le forze dell’ordine a Milano.
Tutto parte dalla telefontata del responsabile di un grande albergo del capoluogo lombardo. L’uomo telefona ai carabinieri e dalle sue parole emerge una strana circostanza: “Scusate, non so se sia un’informazione utile per voi, ma abbiamo una prenotazione un po’ strana…”. Si tratta di una prenotazione, come ricostruisce il Corriere, a nome di un marocchino per una stanza per tre persone dal 29 al 31 di dicembre. Poi la coincidenza che insospettisce il responsabile dell’hotel e i carabinieri: “Nell’albergo di fronte avremo un’enorme festa per il veglione, con sale trasformate in discoteca e 5 mila persone che balleranno fino all’alba. Non vorrei ci fosse qualche pericolo…”.
A questo punto le forze dell’ordine si mettono a lavoro. Dopo alcuni incroci telematici per definire da dove è stata fatta la prenoitazione e alcune verifiche sul marocchino emerge che qualche tempo fa aveva avuto un contatto con un altro marocchino che era stato arrestato in Francia: stava progettando un attacco. Va detto che dai riscontri nulla ha fatto pensare ad un’amicizia stretta tra il marocchino che doveva arrivare a Milano e quello arrestato in Francia nel 2016. Di fatto, durante la notte del 31 sono scattati alcuni controlli soprattutto nelle due strutture attenzionate, quella dove era in corso la mega-festa con 5mila persone e l’albergo che aveva ricevuto la prenotazione.
L’allarme è cessato poi nel cuore della notte, ovvero quando la festa è terminata e i le forze dell’ordine hanno potuto riscontrare l’assenza di minacce per la sicurezza. Adesso gli investigatori cercheranno di capire quale possa essere l’identità del marocchino che per diverse ore ha tenuto in stato di agitazione tutto l’apparato di sicurezza antiterrorismo.
IL GIORNALE