Pioggia di realizzi in Europa, Milano tiene con Moncler e Leonardo
–di Eleonora Micheli
Chiusura negativa per le Borse europee (segui qui l’andamento delle Borse) nonostante il rimbalzo di Wall Street in avvio seduta. Sui listini del Vecchio Continente hanno prevalso i realizzi dopo la corsa registrata nel primo scorcio dell’anno, mentre rimangono i dubbi sulle future mosse della Banca centrale europea anche se l’agenzia di rating S&P mette in conto un rialzo dei tassi europei solamente nella seconda parte del 2019. Milano ha terminato le contrattazioni sulla parità (+0,08%), facendo meglio degli altri listini del Vecchio Continente, che invece hanno terminato la seduta con il segno meno.
Banche contrastate , torna in primo piano nodo Npl
A Piazza Affari l sono tornate in primo piano le azioni delle banche, dopo che l’Eba ha pubblicato la mappatura dei rischi aggiornata al terzo trimestre 2017. L’autorità bancaria ha indicato che procede l’attività di riduzione degli Npl, anche se permangono ancora gravi impedimenti, legati ai processi giudiziari lunghi e costosi e alla mancanza di liquidità sui mercati secondari. Equita ha puntato l’indice sul fatto che in Italia il taglio dei crediti in sofferenza sia stato effettuato più che altro da singoli istituti. «Il gap rispetto alla media dell’Unione europea è diminuito in modo significativo – hanno commentato gli esperti – ma si concentra su Unicredit (+0,99%), Intesa Sanpaolo(+0,46%) e Credem (-0,77%). Gli esperti della sim sono convinti che il regolatore chiederà ulteriori sforzi nei prossimi anni. Sul finale Banca Pop Err ha perso l’1,95%,Banco Bpmdell’1% eUbi Banca lo 0,55%.
Fca sale sul finale , nel giorno delle immatricolazioni europee
Fiat Chrysler Automobiles ha più volte cambiato la direzione di marcia e alla fine ha chiuso in rialzo dello 0,4%, nel giorno in cui sono emersi i numeri sulle immatricolazioni di dicembre in Europa.
Lo scorso mese la casa auto ha fatto peggio del mercato: ha registrato un calo delle immatricolazioni del 16,1% contro quello del 4,8%. Così la quota di mercato si è contratta al 5,5% dal 6,2% di dicembre 2016. Comunque nell’intero 2017 il mercato europeo dell’auto è cresciuto del 3,3% a 15,6 milioni di vetture, mentre Fca ha fatto meglio vantando un incremento del 5,2%. Della galassia Agnelli sono salite leFerrari (+0,3%), beneficiando delle dichiarazioni con le quali ieri a Detroit il presidente Sergio Marchionne ha confermato il lancio nel 2019-2020 del Fuv. Il manager ha inoltre indicato che la casa del cavallino rampante produrrà auto elettriche, mentre in passato aveva negato tale possibilità.
Bene Moncler e Leonardo
Si sono messe in evidenza le azioni di Leonardo – Finmeccanica (+1,8%), beneficiando di un report di Societé Generale che ha alzato il giudizio da ‘Hold’ a ‘Buy’ con target price a 14 euro. Gli analisti ritengono che le azioni siano sottovalutate, dopo il calo del 22% registrato l’anno scorso, in controtendenza con l’andamento del Ftse Mib. Le azioni, hanno commentato ancora gli esperti della banca francese, sono scambiate ai livelli a cui erano quando l’ex ceo Mauro Moretti lanciò il business plan nel gennaio 2015, «nonostante i considerevoli progressi realizzati da allora», con il profit warning dei mesi scorsi che ha penalizzato in modo eccessivo le quotazioni dell’azienda. Intanto è anche scattato il conto alla rovescia per la presentazione del piano industriale in calendario il prossimo 30 gennaio. Moncler ha vantato la performance migliore del paniere principale, svettando con un balzo in avanti del 3%. Gli investitori si interrogano sulla strategia che il gruppo presenterà a febbraio, quando aprirà la settimana milanese della moda femminile, tornando a sfilare a Milano. Il 20 febbraio il numero uno, Remo Ruffini, presenterà anche un megaprogetto per la società, preannunciato a dicembre. Inoltre a fine febbraio i vertici di Moncler presenteranno i conti del 2017 e incontreranno la comunità finanziaria.
In rialzo le utilities, in retromarcia Telecom nel giorno del cda
Sono inoltre andate bene le utilities, che invece erano rimaste più nell’ombra nelle prime sedute dell’anno. A2a ha guadagnato l’1,3% ed Enel lo 0,28%. Recordatiha lasciato sul parterre oltre l’1% nel giorno in cui Credit Suisse ha tagliato la valutazione a ‘Underperform’ dal precedente ‘Neutral’, lasciando tuttavia invariato il target price a 37 euro. E’ andata male anche Telecom Italia (-1,6%) nel giorno in cui si è tenuto il cda straordinario della società che ha deliberato che la compagnia va avanti nella strada della creazione della joint venture con Canal +. I vertici dell’azienda hanno anche deciso di applicare la procedura per l’effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza. Intanto il mercato continua a interrogarsi se anche Mediasetentrerà a far parte della joint venture. Le azioni del Biscione hanno lasciato sul parterre lo 0,18%.
Tra le piccole giù Credito Valtellinese e Astaldi
Fuori dal paniere principale, sono salite di oltre il 7% le Caltagirone Ed, mentre hanno battuto la fiacca leAstaldi (-3,4%), nel giorno in cui la società di costruzioni ha ottenuto l’aggiudicazione, in raggruppamento di imprese, del contratto per la realizzazione di un ponte sospeso sul Danubio, nella zona di Braila, in Romania. Il valore delle opere è di circa 435 milioni di euro, di cui il 60% in quota Astaldi (cioè circa 260 milioni, ndr). Credito Valtellinese ha accusato una flessione del 4,2%.
L’euro ripiega dai massimi da tre anni
L’euro perde terreno contro il dollaro dopo aver superato nella notte la soglia di 1,23 dollari a un massimo di 1,23053, per poi ripiegare e tornare in area 1,22 (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro). Gli investitori continuano a interrogarsi sulle mosse delle banche centrali e soprattutto su quelle della Banca centrale europea. Il dato sull’inflazione europea, che a dicembre ha rallentato il passo all’1,4% rispetto all’1,5% di novembre, allontana l’ipotesi di una stretta del costo del denaro nel medio termine. Per altro sempre oggi S&P ha indicato di non aspettarsi nessun rialzo dei tassi Bce prima della seconda metà 2019 o di fine 2019.
Petrolio stabile dopo i recenti record
Il petrolio è stabile dopo i recenti record (segui qui le quotazioni in tempo reale). I prezzi del greggio nei giorni scorsi sono saliti sui massimi da tre anni, anche in vista dei dati ufficiali di domani sulle scorte e sulla produzione negli Stati Uniti. In calendario, sempre domani, anche il bollettino mensile dell’Opec.
Negli Usa torna in carreggiata la produzione industriale
Negli Stati Uniti, dove sale l’attesa per la pubblicazione in serata del Beige Book stilato dalla Federal Reserve, la produzione industriale e si è rimessa in carreggiata dopo i rallentamenti dell’estate. I valori restano in linea con una fase di crescita economica. Secondo quanto reso noto dalla Federal Reserve, il mese scorso la produzione industriale è salita dello 0,9%, dopo il calo dello 0,1% di novembre (rivisto al ribasso dal +0,2% della prima stima). Gli analisti attendevano un aumento dello 0,5%. La produzione è migliorata del 3,6% rispetto a dicembre 2016. Rispetto al mese precedente, l’utilizzo della capacità degli impianti è’ salito di 0,7 punti percentuali al 77,9%, sopra il 77,3% previsto. Prima della recessione, il dato era solitamente oltre l’80%. Da segnalare che in dicembre la produzione nel settore manifatturiero, che rappresenta quasi tre quarti del totale, e’ aumentata dello 0,1%. La produzione nel settore minerario, seconda maggiore componente, è salita dell’11,5% su base annuale e quella di utility è aumentata del 5,6% rispetto al mese precedente.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)