Ilva, il sindaco di Taranto ordina di pulire strade e marciapiedi a Tamburi

Dal prossimo Wind day gli alunni delle scuole del quartiere Tamburi di Taranto potranno andare in classe fino alle 12.30. Non più scuole chiuse, ma nuovi divieti e obblighi per l’Ilva per contrastare il trasporto, proprio a causa del vento (perciò Wind day), nel vicino quartiere Tamburi delle polveri minerali della fabbrica dell’acciaio. L’Ilva non solo non potrà più stoccare e prelevare le materie prime dal parco minerali e usare i nastri trasportatori per il loro trasferimento agli impianti; ma dovrà anche pulire ad umido le strade vicine all’area a caldo della fabbrica e pulire con mezzi idonei, in grado cioè di rimuovere le polveri, anche strade e marciapiedi del rione Tamburi. La pulizia dovrà essere fatta, stabilisce il sindaco, dal giorno prima del Wind day e per tutto il giorno in cui il Wind Day si manifesterà.

La replica dell’azienda

Fonti Ilva, però, osservano che l’azienda, da quando è cominciata l’amministrazione straordinaria, è già venuta incontro al Comune di Taranto per gli oneri di pulizia dando seguito alle prescrizioni ambientali dell’Aia 2012. Dall’avvio dell’amministrazione straordinaria ad oggi l’Ilva ha versato al Comune per gli oneri di pulizia dei Tamburi circa un milione di euro in più tranche: 600mila sino a ottobre scorso, 170 mila successivamente, più ulteriori 200 mila. Versati soldi, sempre per lo stesso motivo, anche al vicino Comune di Statte per poco più di 200mila euro, di cui 95 mila versati dall’avvio dell’amministrazione straordinaria ad ottobre scorso. Inoltre, fonti vicine all’azienda fanno anche rilevare come l’Ilva sia una fabbrica particolare: è in attività di continuo e alimentata di continuo e tranne che per rifacimento strutturale, gli altiforni, cuore produttivo dell’acciaieria, non vengono mai spenti. Possono essere messi al minimo, ma non spenti. Un impianto, ma anche un nastro trasportatore — soprattutto se impegnato nell’alimentazione a valle — si fa osservare, non può essere «spento» come se fosse un interruttore dell’elettricità. Tutte da valutare, quindi, le possibili ripercussioni produttive nel siderurgico di Taranto con l’applicazione dell’ordinanza che, scrive il sindaco, ha effetto immediato. L’azienda, come tutti i provvedimenti, può impugnarla al Tar. In ogni caso, al di là delle varie misure, la soluzione definitiva del problema polveri al rione Tamburi si avrà solo con la copertura dei parchi minerali.

CORRIERE.IT

 

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