Salvini a Circo Massimo: “C’è un programma Centrodestra, firmato da me e Berlusconi”

ROMA – “L’interesse dei 60 milioni di italiani, vale più di ogni altra cosa. Prima anche dell’Europa. Molti ritengono che l’euro sia al termine, la moneta unica potrebbe essere superata, smantellata. Anche i tedeschi, secondo alcuni, dicono questo”. Matteo Salvini ospite a Circo Massimo di Radio Capital, espone parti del suo programma. A partire dalla Ue.

“Proprio ieri su Fb ho pubblicato il programma comune del centrodestra, firmato da tutti. Sull’Europa c’è la difesa del made in Italy e la prevalenza della difesa dell’interesse dell’Italia sul diritto comunitario. La direttiva banche è contro la Costituzione, per esempio, mentre l’Ue dice che alcuni risparmiatori vanno difesi e altri no. Berlusconi si atterrà a quello che abbiamo firmato, e io pure”, dice Salvini tornando così sul rapporto con l’Ue secondo lui e secondo Silvio Berlusconi.

“Lui – dice il leader della Lega – del 3 per cento parla come di un vincolo sbagliato. Umanamente, mi metto nei suoi panni. Per come è stato trattato, ci tiene ad avere buoni rapporti con i vertici europei. Io dico che Juncker, disastroso secondo me, è uno che ha governato il Lussemburgo, il più famoso paradiso fiscale del mondo, e che dunque non può difendere l’interesse dei lavoratori italiani, e a me non interessano quelle frequentazioni”. I conduttori scaldano il discorso, poi stringono il fuoco sulla politica interna. Salvini, dice, intanto mette a bollire il latte per la figlia.

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La candidatura di Antonio Tajani che ha prospettato Berlusconi sarebbe buona? Chiede Massimo Giannini. Non conferma, Salvini si riserva di rispondere. Di nomi a sorpresa, dice, ne conosce altri due. “Ho sentito che Berlusconi ha detto che ha un paio di sorprese da parte. A me piacciono tantissimo le sorprese, sui presidenti del Consiglio poi… Le sorprese sono belle a Natale”.

Quanto alla partita per le Regionali nel Lazio “Parisi ha detto di essere a disposizione. Ha fatto il consigliere comunale a Milano, al massimo…”, rileva il leader della Lega. Intanto “rimane la stima personale per Pirozzi: ci rivedremo il 5 marzo”. Giannini incalza, ma Salvini lascia divise Lega e Forza Italia. “Questo abbiamo deciso con Berlusconi: chi prende un voto in più fra Salvini e Berlusconi, che hanno un programma comune ma sono persone diverse, decide”. Chi vota Lega, insomma “sa che vota me, sono anche nel simbolo. Chi vota Forza Italia lo scoprirà”. Non doveva fare la caccia a Renzi? “Non so dov’è, non ho ancora capito dove si candida. Non ho neanche capito perché la Boschi si candida a Bolzano, non saprà neanche dov’è la stazione di Bolzano”.

La grande coalizione ancora c’è? Berlusconi manterrà i patti. E non c’è nessun patto possibile con il Movimento 5 stelle, “no, direi su nulla”. Per finire un parere sui giovani leghisti, il ‘Movimento Giovani Padani’ della Lega, che ieri a Busto Arsizio, in provincia di Varese hanno dato fuoco a un fantoccio che raffigurava la presidente della Camera Laura Boldrini, con tanto di fotografia corredata da slogan contro le politiche migratorie. Salvini resta vgo. “Mi dicono che lì c’è una tradizione, bruciano immagini, a me i roghi piacciono ma brucuiare un fantoccio così è un’idiozia”.

Mentre il latte “per mia figlia bolle”, i condutori chiedono se Bossi sarà tra le candidature. “Il latte bolle, quando c’avrò messo il miele, l’avrò fatto bere, l’avrò portata all’asilo, allora andrò in ufficio a lavorare su questo”. Non ha ancora deciso. “Bossi è il fondatore della Lega, ma come gli altri, anche lui deve essere d’accordo sul programma. Che sarà presentato ovunque, anche al Sud, è un programma di unione, non ce n’è un altro”. E resta il fatto che Bossi, aveva fondato un’altra cosa.

L’ultima domanda è sul fascismo di Mussolini. Salvini toglie il latte dal fuoco. “Mussolini ha fatto tante cose, ha bonificato le paludi. Che nel periodo del fascismo Mussolini abbia costruito tante cose, che sia stato introdotto il sistema delle pensioni è un’evidenza”, continua. “Poi, evidentemente, ci sono state le leggi razziali, che sono state quanto di più folle” ma, conclude, “preferisco la democrazia alla dittatura. Odio le dittaure di qualunque segno”.

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