Presidenza Figc, è caos: niente intesa, si va verso commissariamento

di FULVIO BIANCHI

ROMA –  Arriva il commissario (e tocca a Malagò) in Figc. Una brutta pagina per la Federcalcio, tre candidati, niente accordo. E così dopo una giornata sfinente ecco quello che dice Cosimo Sibilia, leader dei Dilettanti, alle sei di sera: “Dopo aver in tutti i modi cercato di raggiungere una convergenza non ci sono condizioni per poter procedere, chiedo quindi ai delegati della Lega nazionale dilettanti di votare scheda bianca”. Sibilia aveva proposto a Gravina di fare lui il presidente (con il n.1 dei Dilettanti suo vicevicario) ma Gravina non ha accettato, “evidentemente all’interno ha avuto problemi” ha spiegato il senatore di Forza Italia. Molti alleati di Gravina non ci stavano. E così è saltato tutto. Anche i calciatori hanno annunciato il voto scheda bianca.  Ora è stata convocata per giovedì alle 15 la riunione della Giunta esecutiva del Coni che dovrebbe sancire l’arrivo del commissario in federcalcio. Tra le priorità del commissario la scelta del nuovo ct della Nazionale: il sogno di Malagò è Ancelotti, ma è più probabile che si vada verso un Conte bis o un incarico a Ranieri.

“Per il nostro percorso abbiamo deciso di non esprimere il nostro voto: certamente è una sconfitta e sicuramente ci sarà il commissario. Ma è giusto che qualcuno di esterno ci metta mano”. Così Damiano Tommasi. “Forse non è un caso che siamo fuori dal Mondiale – ha aggiunto Tommasi – Avevamo bisogno di un cambiamento e ritenevamo che nessuno dei due candidati lo rappresentasse sul serio”. “Noi siamo stati responsabili” ha detto il n.1 della Lega Dilettanti, eletto proprio qui un anno fa all’unanimità e furibondo per la piega che ha preso oggi la giornata. Si va così alla quarta votazione (inutile). Impossibile arrivare al 50 per cento più uno. Gravina, l’unico superstite, ha preso il 39,06 per cento, Sibilia l’1,85%, le schede bianche sono state il 59,0%%. Che figura, il calcio affondato dalle schede bianche. “Una buffonata, c’era un piano sotto: abbiamo fatto una figura di cacca…” sintetizza Viperetta Ferrero, sempre schietto. Lotito ricorda che l’accordo era fatto, Gravina aveva accettato la presidenza con Sibilia vice, ma “poi Ulivieri, Cairo e Marotta gli hanno di no, che non si poteva fare”. Alcuni delegati dei lega Dilettanti sostengono che un ruolo nel far saltare tutto lo abbia avuto anche Michele Uva. Gravina ha poi spiegato: “Non potevo accettare una poltrona a queste condizioni. Chiedo scusa a tutti coloro che oggi erano qui presenti e a tutti gli italiani. La partita doveva essere giocata fino in fondo, poi all’improvviso qualcuno, mentre si stava giocando, non so perché, alla fine, il pallone lo ha tolto dal campo da gioco. Chi è stato? Sibilia ha dato disposizioni agganciandosi a quella che era una idea dei calciatori di votare scheda bianca, quindi è evidente che non c’è stata più partita”.

Sibilia era arrivato al ballottaggio con Gravina. Tommasi, finito terzo, era già out. Tutti sono rimastti inchiodati nelle loro posizioni. Ci sono stati tentativi infiniti di trovare una convergenza: Tavecchio si è dimesso il 13 novembre dopo il flop mondiale e il risultato è questo. Avvilente. Mercoledì Giunta Coni straordinaria. Aveva ragione Malagò. Ora ci penserà lui e per molti saranno dolori. Un commissariamento lungo un anno, che mette le mani nelle vere riforme, quelle che nessuno è riuscito a fare. Grande sconfitto è anche Lotito, alleato di Sibilia. Per lui sono momenti difficili, in Lega di A e anche, adesso, in Figc. Tempo fa era decisivo, ora si agita molto ma non incide più come una volta.

L’ultima notte – L’ultima notte non ha portato consiglio: niente rinvio delle elezioni Figc di novanta giorni come voleva Giovanni Malagò, e non solo lui. E niente accordo in zona Cesarini: tutti i tre candidati, Sibilia, Gravina e Tommasi, si sono presentati al voto. Tre rivali per la Federcalcio, un record, non certo positivo. Renzo Ulivieri se l’è presa ovviamente con il presidente del Coni, e si è schierato apertamente per Gravina, addio ticket con Tommasi, addio nuova alleanza. Nicchi ha attaccato Sibilia, il senatore di Forza Italia ha negato interventi della politica in questa partita e Tommasi ha negato di essere vicino ai 5 Stelle, “semmai vorrei che fosse la Figc, la nuova Figc delle schiene dritte, ad avere la quinta stella”. Frecciate e veleni dell’ultimissima ora. Poi, la prima votazione. Per Sibilia il 39,37 per cento delle preferenze, per Gravina il 37,06%, per Tommasi il 22,34%. Quorum a 75 per cento, nessun eletto. Si va alla seconda. Altra fumata nera. Nessuno dei tre candidati ha raggiunto il quorum richiesto (66%): Cosimo Sibilia ha ottenuto 206,80 voti (40,41%), Gabriele Gravina 185.74 (36,29%), Damiamo Tommasi 113.79 (22,23%). Per il terzo scrutinio serviva una maggioranza del 50% più uno. Ma anche qui il nulla. Poi il ritiro di Sibilia e il commissariamento che avanza.

Resta aperto il fronte caldissimo della Lega di A, se non fanno nulla il 1 marzo il Coni commissaria la Figc (e il commissario lo fa Malagò, la annuncia presto). “Vediamo come andrà la trattativa per i diritti tv della Lega di Serie A con Mediapro, se ci saranno altre opportunità per un terzo bando. Loro certo hanno fatto una offerta importante (950 milioni, ndr), che però non è quella che noi vogliamo perché abbiamo un obiettivo che è più elevato, ma già è un passo avanti importante rispetto ai valori cui si era approdati con le negoziazioni private dove si era arrivati a 830 milioni. Secondo me i dirit come andrà la trattativa per i diritti tv della Lega di Serie A con Mediapro, se ci saranno altre opportunità per un terzo bando. Loro certo hanno fatto una offerta importante (950 milioni, ndr), che però non è quella che noi vogliamo perché abbiamo un obiettivo che è più elevato, ma già è un passo avanti importante rispetto ai valori cui si era approdati con le negoziazioni private dove si era arrivati a 830 milioni. Secondo me i diritti valgono molto e c’è spazio per crescere ancora”. Così il presidente del Torino, Urbano Cairo. “Poi bisogna risolvere il tema della governance – ha aggiunto – ma ci stiamo lavorando e credo che anche qui stiamo facendo passi avanti. In questo momento non c’è unità, però credo ci stiamo avvicinando a trovare i nomi che gestiranno poi la Lega”. Cairo crede ancora in Tebas amministratore delegato, ma il presidente della Liga di Spagna difficilmente potrà essere scelto, soprattutto se arriverà Mediapro. E poi il calcio italiano deve consegnarsi agli spagnoli? Non ci sono manager capaci da noi? Sky è pronta a fare una nuova offerta. Consistente. Intanto Claudio Lotito fa politica alla toilette… Il presidente della Lazio, stazionandovi vivino, ha man mano avuto colloqui con l’ad del Milan Fassone, il presidente delll’Aia Nicchi e il numero uno della Lega di B, Balata.

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