Roma Capitale cambia lo statuto: sì a referendum e voto elettronico

Via libera dell’assemblea capitolina alla modifica dello statuto di Roma Capitale con nuovi elementi di democrazia diretta, come il referendum propositivo accanto a quello consultivo e abrogativo e l’abolizione del quorum. L’amministrazione targata M5s introduce, poi, anche la sperimentazione del voto elettronico in cabina e il bilancio partecipativo.

Introdotte anche le petizioni online, che possono essere illustrate dai cittadini in Aula “sul modello del Parlamento inglese”. Viene modificata poi la rappresentanza di genere in giunta dal 50% alla previsione di legge (60%-40%). L’approvazione da parte dell’assemblea capitolina alla modifica dello statuto di Roma Capitale targato M5s è arrivata con 27 voti favorevoli e 6 contrari.

Non è la prima volta che la modifica dello statuto, a prima firma del presidente della commissione Riforme istituzionali Angelo Sturni (M5s), viene trattata in Aula Giulio Cesare. La delibera non raggiunse alla prima votazione dell’11 gennaio i due terzi dei voti favorevoli necessari per passare in prima battuta. Per questo motivo, successivamente, è stata riproposta in due sedute successive, l’ultima delle quali questo pomeriggio, raggiungendo in entrambi i casi la maggioranza assoluta dei voti utili all’approvazione.

Ora l’Aula, presieduta da Marcello De Vito, ha proceduto direttamente al voto, senza discussione, ma nelle precedenti riunioni erano emerse chiaramente le posizioni divergenti di maggioranza e opposizione, Pd in primis. Polemiche erano arrivate dai dem secondo cui mentre il testo originario “garantiva un’equa rappresentanza di uomini e donne” in giunta, con le nuove norme si fa “un notevole passo indietro”. “Ci potremmo ritrovare anche giunte con più donne”, aveva replicato Sturni.

Il presidente della commissione aveva anche spiegato che per tutti e tre i tipi di referendum ora previsti “si abolisce il quorum”, ma “serviranno sempre 30mila sottoscrizioni per presentare le proposte”. Le modifiche allo statuto prevedono anche la sperimentazione di tecnologie telematiche o informatiche nel voto, come appunto il voto elettronico in cabina.

TGCOM

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