Ve la vedrete con Napoleone

I giochi sono fatti, le liste dei candidati presentate. Tra quattro settimane toccherà a noi fare l’ulteriore selezione.

I sopravvissuti alla prima e seconda conta siederanno sui banchi di Camera e Senato, chi in maggioranza e chi all’opposizione, per cercare di risollevare questo Paese. Compito arduo, ancora non si è iniziato e l’agenda è già fitta di scadenze importanti, alcune decisive. Non vorrei distrarre i candidati da impegni del genere con bazzecole, ma ci sono piccoli fatti che rendono l’idea di cosa serva a questo Paese più di un programma elettorale scritto da professori e scienziati.

Certo, dobbiamo abbassare le tasse e regolare l’immigrazione, dobbiamo aiutare i pensionati e i giovani a entrare nel mondo del lavoro. Ma tutto questo non accadrà se lo Stato non la smette di essere arrogante, cialtrone, burocratico e quindi ridicolo. Come sta facendo, per esempio, a Venezia e qui vengo a rubare l’attenzione dei futuri parlamentari – con i suoi bracci investigativo e giudiziario. La notizia è questa. Il 14 febbraio si terrà un processo contro dei cittadini Serenissimi, mattacchioni nostalgici della Repubblica di Venezia, dissoltasi nel 1797 per mano di Napoleone. Il loro reato? Aver distribuito, nell’ottobre del 2015, in modo assolutamente pacifico, volantini contro un concerto organizzato nelle sale della Scuola Grande di San Marco (uno dei simboli di Venezia) in onore di Napoleone Bonaparte, da loro ovviamente ritenuto (storicamente è così) un invasore, usurpatore e saccheggiatore della Laguna.

Vien da ridere, ma è successo. Poliziotti e magistrati si occupano con serietà, tempo e soldi del reato di offesa a Napoleone, salvo poi lamentarsi che i comparti della giustizia e della sicurezza sono sotto organico e loro non ce la fanno più. Ma il fatto grave è che i loro superiori ministro e Csm glielo permettono senza nulla eccepire.

E allora capite bene, cari futuri deputati e senatori, che se andate a guidare un Paese che oggi non è in grado di fermare un folle e illiberale processo per offesa a Napoleone (basterebbe una telefonata), come pensate di poter fermare l’immigrazione, la disoccupazione la voracità fiscale? Non voglio rovinarvi la festa di oggi ma, credetemi, non siete ben messi. L’Italia non va rinnovata, va rifondata da testa a piedi e senza sconti per nessuno. Buona fortuna.

IL GIORNALE

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