Virginia Raggi firma il referendum sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico
I Radicali, alla fine, ce l’hanno fatta. La sindaca Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per indire a Roma il prossimo 3 giugno 2018 il referendum consultivo proposto dal loro comitato «Mobilitiamo Roma» e che riguarda Atac, la malandata azienda di trasporto pubblico della Capitale.
Il risultato che uscirà dalle urne non sarà comunque vincolante. E difficilmente, qualora dovesse riflettere la volontà dei romani di mettere a bando il servizio, troverebbe l’appoggio del Campidoglio. Raggi e il M5S romano si sono infatti già dichiarati contrari all’ipotesi e vorrebbero invece puntare ancora su Atac, prorogando il contratto con il Comune che scadrà il prossimo 3 dicembre.
In linea teorica, una volta terminato il contratto, si dovrebbe indire una gara pubblica. Per questo l’Antitrust ha già espresso un parere non favorevole all’ipotesi. Nonostante questo, sembrerebbe già pronta la delibera di giunta con cui i Cinque stelle romani potrebbero prorogare il contratto tra Comune e Atac fino al 2021, saltando il bando di gara del 2019.
La “forzatura” del M5S nasce dalle attuali condizioni finanziarie di Atac. L’azienda, visti gli ultimi bilanci, rischierebbe di non riuscire nemmeno a partecipare alle gare. Meno che mai a vincerle. Raggi a settembre ha infatti portato in tribunale i libri dell’azienda, riuscendo a ottenere un “concordato preventivo”. In poche parole, una sorta di procedura – guidata dal tribunale di Roma – a cui possono ricorrere società che si trovano in uno stato di crisi o di insolvenza dei propri debiti e grazie alla quale possono evitare il fallimento.
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