Macerata, è della diciottenne Pamela Mastropietro il cadavere a pezzi nelle valigie: un fermo Sogni da estetista e post sulle droghe

 Un uomo è in stato di fermo a Macerata per l’omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi: il suo corpo smembrato è stato trovato in due trolley abbandonati nelle campagne di Pollenza, nel Maceratese. Si tratta di un nigeriano, già noto alle forze di polizia. È stato a lungo interrogato in caserma e successivamente accompagnato dai carabinieri in un condominio in via Spalato 124 a Macerata. A quanto si è potuto vedere era in manette. L’uomo è stato individuato grazie alle immagini del sistema di sicurezza nei pressi di una farmacia a Macerata, nelle quali appare mentre sta seguendo la 18enne scomparsa. Da quello che si è appreso, i carabinieri si erano attivati subito dopo la denuncia della scomparsa di Pamela, e avevano capito che non se era andata via dalla zona, arrivando al massimo fino a Macerata. Non risulta che abbia preso treni, bus o pullman. Il nigeriano, che si trova in Italia regolarmente, ha ammesso di avere notato e seguito Pamela, ma di averla poi persa di vista. Ha negato anche qualunque coinvolgimento nell’omicidio e, anzi, avrebbe indicato altre persone che, secondo lui, potrebbero essere implicate. In queste ore sono in corso ulteriori perquisizioni nelle case di queste persone.

Le valigie

Pamela si era allontanata volontariamente dalla comunità «Pars» di Corridonia il 29 gennaio e per il suo ritrovamento era stato lanciato anche un appello attraverso la redazione della trasmissione Rai «Chi l’ha visto». Le valigie abbandonate in un fosso erano state notate da un passante, non lontano dal cancello di una villetta in via dell’Industria a Pollenza. Pensando che si trattasse di droga o di refurtiva l’uomo aveva chiamato i carabinieri, che hanno fatto la macabra scoperta. Tutta l’area è stata immediatamente interdetta, i carabinieri stanno effettuando le ricerche per eventuali indizi nella campagna circostante. Non si esclude, comunque, che le due valigie siano state lanciate verso il fossato da un’auto di passaggio durante la notte. Dopo essere stata uccisa, non si sa ancora come, a Pamela Mastropietro sono stati tolti i vestiti: i pezzi del cadavere sono stati ripuliti e messi in due trolley di colore rosso. Pamela, 18 anni, era originaria di Roma: era arrivata a Corridonia da poche settimane; quando è scappata dalla comunità, aveva lasciato sia il telefonino che i documenti. Con sè si era portata solo un trolley con alcuni effetti personali. Non era la prima volta che la ragazza tentava la fuga da strutture di ricovero.

I video e le prime testimonianze

I carabinieri hanno già acquisito le immagini di alcune videocamere situate lungo il percorso tra la comunità di Corridonia e il luogo di ritrovamento del cadavere, per rintracciare elementi utili alle indagini. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Stefania Ciccioli, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Macerata hanno ascoltato varie persone tra cui i residenti della zona per raccogliere informazioni utili alle indagini: i cani di una villa adiacente al luogo del ritrovamento – hanno raccontato i proprietari – avrebbero abbaiato senza sosta a partire dalle 23 di ieri sera. Circostanza che potrebbe riportare a quell’ora il momento in cui le due valigie sono state abbandonate.

La madre: «Come ha fatto ad allontanarsi?»

La madre della vittima da Roma è subito partita per le Marche. «Spero tanto che non sia lei» aveva detto poche ore prima dell’identificazione del cadavere. «Non ho alcuna idea del perché si sia allontanata dalla comunità – aveva aggiunto – e di quel che è accaduto. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come ha fatto». Era stata proprio la madre a denunciare la scomparsa di Pamela ai carabinieri della stazione di San Giovanni a Roma.

CORRIERE.IT

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