Le ipotesi di alleanze impossibili post elettorali

Sara Dellabella

Servono 315 deputati per avere la maggioranza parlamentare. E lo sport più gettonato dagli analisti in queste ore è quello di immaginare possibili alleanze post voto in grado di raggiungere il traguardo di governo.

Ipotesi da fantacalcio in alcuni casi. Stando agli ultimi sondaggi, Youtrend ha ipotizzato che Pd e Forza Italia insieme si fermerebbero a 300 seggi, mentre il centrodestra unito a 290.

Quindi neanche la coalizione che oggi sulla carta risulta in testa sarebbe in grado di governare e 25 voti sono difficili da trovare.

La proposta dei 5 stelle

Da qui partono le fantasie più trasgressive sulle alleanze impossibili. I più enigmatici rimangono i 5 stelle. Pubblicamente Di Maio continua a rifiutare ogni alleanza, ma offre accordi sul loro programma senza poltrone. Un affarone per chiunque, politicamente parlando. Chi rifiuterebbe?

Anche se ieri pare abbia azzardato con gli investitori inglesi una disponibilità a fare accordi con Pd – Forza Italia e Lega. Tutto prontamente smentito all’agenzia Reuters, ipotizzando un errore nella traduzione. Poi Di Maio ha ribadito meglio la sua dichiarazione: “Cosa accadrà dopo il voto giorno dopo le elezioni, se non dovessimo avere la maggioranza dei seggi? Farò un appello pubblico a tutte le forze politiche invitandole a convergere sui temi e sulla nostra squadra di governo, senza alcun tipo di alleanze, inciuci o scambi di poltrone di governo”.

A questo punto bisognerebbe interrogarsi se il leader 5 stelle creda veramente che un partito possa appoggiare il Movimento senza avere nulla in cambio in termini di poltrone o se sia solo una mossa preventiva per poi dire che è tutta colpa degli altri se non si è riuscito a formare un governo.

I voti di Lega e Fratelli d’Italia non bastano

Comunque, volendo pescare alleati a centrodestra, neanche se Di Maio trovasse un accordo con la Lega e Fratelli d’Italia riuscirebbe ad approdare a Palazzo Chigi. In questo caso mancherebbero 21 deputati alla soglia della maggioranza.

Allora bisogna continuare a lavorare con il pallottoliere, ma per ora nessuna delle ipotesi porta i risultati sperati. I possibili 26 seggi di Leu sembrano essere pochi per chiunque, se si tiene razionalmente conto delle storie, delle posizioni dei singoli soggetti e degli scontri che negli ultimi mesi hanno tenuto banco.

Certo è che di tutte le ipotesi in campo, nessuna consente la formazione di un governo e come preannunciato un pò di settimane fa, Gentiloni rimarrà ben saldo al suo posto fino a nuovo esecutivo.

Per saperne di più

PANORAMA

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