Pd, Renzi ecco il programma elettorale: 240 euro al mese per figlio. “Taglio contributi tempo indeterminato”
“Un unico sostegno universale alle famiglie. Una misura fiscale unica (in grado di raggiungere anche gli incapienti sotto forma di assegno) che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni”. E’ una delle proposte contenute nel programma del Pd, presentato da Matteo Renzi a Bologna presso l’Opificio Golinelli.
“Un programma cento per cento credibile, sostenibile, realizzabile”, dice Matteo Renzi presentando il documento in cui il Partito Democratico mette nero su bianco i “cento piccoli passi per l’Italia”. Il titolo è una citazione dal film che racconta la vita e la morte di Peppino Impastato e d’altra parte il candidato simbolo della campagna dem è Paolo Siani, pediatra e fratello del giornalista ucciso dalla Camorra. Ma i punti cardine del programma parlano di sostegno alla non autosufficienza, di Europa, di fisco amico.
· “BASTA PARLARE DI VACCINI”
“Noi proponiamo un patto: smettiamo di parlare di vaccini in campagna elettorale. In cambio voi smettete di mettere in forse l’utilità dei vaccini”, ha esordito Matteo Renzi, alla presentazione del programma Pd presso l’Opificio Golinelli di Bologna. “E’ in corso un dibattito allucinante sui vaccini dove Salvini, in una strana corrispondenza d’amorosi sensi con la Raggi, ha messo in discussione legge sui vaccini”, ha aggiunto il segretario del Partito democratico davanti a tutto lo stato maggiore del partito dell’Emilia-Romagna.
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In sala atmosfera festosa. Circa 200 le persone presenti, una cinquantina in piedi. Tra il pubblico il ministro della Cultura, Dario Franceschini (candidato nella sua Ferrara); i candidati del partito in regione: Piero Fassino; Francesca Puglisi; Ernesto Carbone; Luca Rizzo Nervo; Gianluca Benamati, Matteo Richetti e Carla Cantone.
Presenti anche le parlamentari Sandra Zampa e Marilena Fabbri; Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei; il sindaco di Imola, Daniele Manca; il segretario regionale del Pd Paolo Calvano; il segretario provinciale Francesco Critelli (candidato); il sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna Andrea Rossi; il capogruppo Pd in Regione, Stefano Caliandro e l’assessore ai Trasporti Raffaele Donini.
Folta anche la rappresentanza del Comune di Bologna, con in testa il sindaco Pd Virginio Merola, la vicesindaco Marilena Pillati e gli assessori Matteo Lepore e Marco Lombardo. Sulla parete della sala campeggia lo slogan della campagna del Pd: ‘Gli altri promettono il paese dei balocchi, noi abbiamo un altro programma” e ancora ‘100×100 Credibile, sostenibile, realizzabile’.
Renzi propone la politica dei piccoli passi, quella della “responsabilità” da contrapporre alle “promesse mirabolanti” dei competitor del Pd. Il paragone che offre il segretario è quello di una celebre pubblicità degli anni Ottanta, “una delle tante ben fatte che ricorda chi ha 40 anni come me”, sottolinea Renzi. Nella pubblicità – quella di una marca di televisori – un uomo con gli occhiali da sole spiega: “Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali e colori ultra vivaci, ma noi siamo scienza non fantascienza”. Nell’immaginario pop offerto da Renzi quell’uomo è il Partito Democratico che si rivolge ai suoi elettori con un programma. Anzi tre: sono tante le versioni messe a punto dal team capitanato da Tommaso Nannicini.
“Non spareremo cifre a caso come 100 miliardi per il reddito di cittadinanza. Noi diamo incentivi per assumere. Il reddito di cittadinanza è un incentivo per licenziare”, ha detto Renzi facendo riferimento ad una delle proposte economiche centrali dell’M5s. “Quelli lanciano per aria proposte inaudite e assurde, fanno il reddito di cittadinanza coi soldi del Monopoli, noi proponiamo 100 piccoli passi in avanti per l’Italia, 100 piccole cose concrete, impegni realizzabili. Ma lo facciamo partendo da 100 cose che abbiamo fatto”.
Quanto alla Flat tax – cavallo di battaglia del centrodestra – Renzi ha detto: Che senso ha “abbassare le tasse ai miliardari? Perché abbassare le tasse a chi guadagna tanti soldi e non a chi fatica ad arrivare alla fine del mese?”.
C’è chi dà colpa al Jobs act anche se “si è aperta una polemica sulla scelta di un’importante multinazionale. Si dà la colpa al Jobs act di tutto. Noi vogliamo riportare la discussione al pragmatismo”.
“Sulla revisione della spesa abbiamo raggiunto risultati per 33 miliardi, anche se non ne parla nessuno”, ha detto Matteo Renzi specificando: “33 miliardi sono già da parte e 15 ne vogliamo mettere da parte nei prossimi anni”.
“Tre versioni del programma: una versione malloppo, che Nannicini chiama versione nerd, di una sessantina di pagine. Poi c’è una versione sintetica di una quindicina di pagine, per chi preparava gli esami sui bignami. E poi c’è una terza versione, più rischiosa, che propone un metodo nuovo. Quelli promettono il reddito di cittadinanza da dare forse con i soldi del monopoli, noi cento piccoli passi avanti per l’Italia, cento impegni realizzabili partendo da cento cose che abbiamo fatto”, ha spiegato il segretario prima di lasciare la parola a Nannicini.
Elezioni, Renzi: “Tre versioni del programma, cento passi in avanti per l’Italia”
· I DETTAGLI DEL PROGRAMMA
“Vogliamo investire dieci miliardi su famiglie con figli: un assegno universale che coprirà tutte le famiglie con un sistema forte di welfare”, ha spiegato Nannicini. “Si tratta di un programma credibile, perché accanto alle proposte ci sono i risultati ottenuti in questi anni. ma anche perchè tutti gli impegni di spesa sono inferiori alle risorse mobilitate nelle ultime 4 leggi di bilancio. Facciamo proposte concrete misurabili su quello che possiamo fare perché buona politica vuol dire non prendere in giro gli elettori”, ha aggiunto il responsabile del programma dem.
“C’è chi fa programmi per pochi, promettendo mirabolanti riduzione delle tasse, chi agita slogan elettorali per molti, a noi interessano proposte per tutti. Con una tensione universalistica che non lasci le persone sole di fronte a nuove fragilità. La quarta chiave di lettura è che è un programma che sceglie l’Europa, noi non mettiamo la testa sotto la sabbia come chi promette un referendum per uscire dall’euro a giorni alterni. Sappiamo che il 2018 sarà l’anno delle scelte, noi dobbiamo decidere se l’Italia vuole stare in Europa da protagonista o vuole chiamarsi fuori e questo programma dice che noi vogliamo starci da protagonisti”, ha continuato l’esponente dem. “Queste quattro proposte sono il filo rosso che tiene insieme il programma. Ma ce ne sono alcune a cui tengo particolarmente: un piano forte per la non autosufficienza, un rischio che riguarda sempre più famiglie o un rafforzamento il reddito di inclusione”.
Nannicini ha anche parlato della “riduzione del cuneo fiscale dal 33 al 29 per cento per incentivare il lavoro a tempo indeterminato”.
Nannicini ha illustrato un piano per la non autosufficienza, interventi per garantire le pensioni dei giovani, sostegno alle famiglie, qualità del lavoro e piedi ben pianti in Europa. “E’ un programma credibile – ha detto Nannicini – perché facciamo proposte concrete e misurabili con i risultati di questi anni, che ha voglia di guardare al futuro, che ha una tensione universalistica per non lasciare nessuno da solo ed è un programma che sceglie l’Europa: il 2018 sarà l’anno delle scelte, l’Europa sta capendo che cambiare approccio, noi, con le prossime elezioni, dobbiamo decidere se Italia vuole starci da protagonista o chiamarsi fuori. Dobbiamo avere uno sguardo lungo, vogliamo di fare riforme che abbraccino tutti, perché i benefici della crescita coinvolgano tutti. Stando in Europa da protagonisti perché è lì che molte risposte potranno arrivare”.
“E’ un programma che sceglie l’Europa – ha detto ancora Nannicini – noi non mettiamo la testa sotto la sabbia come chi promette un referendum sull’euro a giorni alterni. Sappiamo che 2018 sarà l’anno delle scelte per passare a politiche sulla crescita. Il nostro programma dice che vogliamo restare da protagonisti Contro flat tax, la sfida è “un investimento di 10 miliardi per le famiglie con figli”.
· ALTRE PROPOSTE NEL PROGRAMMA
“Una famiglia, un assegno: per tutti. Una misura fiscale unica (in grado di raggiungere anche gli incapienti sotto forma di assegno) che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. Per tutti i tipi di lavoro e per tutte le fasce di reddito, da zero fino a 100 mila euro all’anno. In questa grande operazione fiscale di sostegno alle famiglie italiane investiremo 9 miliardi di euro. Tutti riceveranno di più, con un beneficio netto che per molti sarà superiore a 80 euro mensili, ma ci sarà comunque una clausola di salvaguardia per cui nessuno potrà ricevere meno dell’attuale sistema di assegni e detrazioni. I risultati saranno tangibili e semplici per tutti. Per esempio, una famiglia con un solo reddito da lavoro dipendente di 35 mila euro all’anno e con due figli a carico minorenni avrà 1.400 euro di reddito disponibile in più”, si legge nel programma.
“Offriremo un sostegno economico alle madri che vogliono tornare subito al lavoro. Oggi le mamme, dopo la fine della maternità obbligatoria, possono restare a casa con una retribuzione pari al 30 per cento dello stipendio per 6 mesi. Questo beneficio spetterà, sotto forma di buono per le spese di cura, anche alle donne che tornano a lavorare. Con un costo di 600 milioni di euro”.
Tra le proposte anche una “patente fiscale a punti” con una serie di “vantaggi, tributari e non” per chi paga correttamente le tasse. Il programma punta anche ad arrivare a “30 miliardi” nella lotta all’evasione e a introdurre “un modello fiscale che valorizzi il contrasto d’interesse, nella logica veicolata dal messaggio ‘scaricare tutto, scaricare tutti'”. Tra le misure fiscali ipotizzate anche l’estensione degli 80 euro a partite Iva e autonomi e un nuovo calo di Ires e Iri (rinviata di un anno con l’ultima manovra) al 22 per cento.
Nel programma del Pd presentato a Bologna, c’è anche la riduzione del costo del lavoro attraverso un taglio strutturale di 4 punti dei contributi (dal 33 per cento al 29 per cento), ma anche una “buonuscita compensatoria” per i contratti a tempo determinato che non vengono stabilizzati. “Il lavoro a tempo indeterminato – si legge – vale di più, deve costare di meno”. Prevista anche “una tessera gratuita di sei mesi per viaggiare sui treni per chi perde il posto di lavoro”.
Tra “le battaglie da portare avanti nella prossima legislatura” c’è “prima di tutto, lo Ius soli: l’approvazione di una legge che preveda l’ottenimento della cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori stranieri in possesso del permesso di soggiorno e per i minorenni entrati nel nostro Paese entro il dodicesimo anno di età, purché abbiano frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli di studio o seguito percorsi di istruzione e formazione professionale”. E, in secondo luogo, “la parita` di genere, in particolare nelle retribuzioni su cui troppo spesso esiste un divario ingiustificato. Per questo vogliamo prevedere un meccanismo di valutazione e certificazione della parità di salario”.
E ancora: “Abbiamo abbassato il costo del Canone Rai da 113 euro a 90 euro attraverso l’inserimento del canone in bolletta e la lotta all’evasione. Vogliamo scendere ulteriormente garantendo la qualità del servizio pubblico ma azzerando il canone alle categorie meno abbienti”.
“Hanno detto che abbiamo messo in lista solo fedelissimi, oggi è forse la prima volta che incontro Lisa, fedelissima sì ma all’idea di una cura del futuro”, ha aggiunto Matteo Renzi a Bologna, dopo l’intervento di Lisa Noja, avvocata impegnata nel sociale e per i diritti e candidata del Pd, alla presentazione del programma. “La nostra fedeltà è all’idea di cura del domani”, ha sottolineato Renzi.
· L’EUROPA
“La nostra Europa è valori, cultura e stato di diritto. Non possiamo accettare che ci siano governi come quello in Polonia o Ungheria che possono fare gli europeisti quando arrivano i fondi e i nazionalisti quando devono ricevere qualche centinaio di rifugiati da Italia e Grecia”. L’ha detto il sottosegretario Sandro Gozi presentando la parte del programma Pd dedicata all’Europa. “L’Europa che vogliamo – aveva detto in un precedente passaggio Gozi – moltiplica le sicurezze, le protezioni e le opportunità”.
· EVASIONE FISCALE E FLAT TAX
“I dati di lotta all’evasione fiscale sono incredibili. Siamo passati da 10 mld di euro a oltre 20 miliardi di euro di recupero dell’evasione senza contare quello che deriva da Equitalia. E ci siamo riusciti perché abbiamo incrociato le banche dati”, ha detto Renzi intervenendo dopo l’esponente del governo.
“La Flat tax è una proposta sbagliata perché è una stangata al ceto medio e un incentivo all’evasione”, ha detto Yoram Gutgeld, parlamentare uscente Pd che non si è ricandidato, alla presentazione del programma a Bologna. “Sei contribuenti su sette – ha detto – pagano oggi meno del 23 per cento, per questi i benefici della flat tax saranno minimi o nulli. Chi guadagna mille euro al mese, oggi già non paga le tass. La flat tax è una risposta sbagliata a un problema vero. Dobbiamo ridurre le tasse per le famiglie e le imprese, non per i milionari”.
· DISOCCUPAZIONE GIOVANILE
“Il nostro obiettivo è scendere sotto il 9 per cento di disoccupazione nella prossima legislatura”, ha ancora aggiunto il segretario Pd. “Vogliamo scendere sotto il 20 per cento di disoccupati giovanili nella prossima legislatura”, ha aggiunto sottolineando: “Vogliamo raggiungere i 24 milioni di occupati nella prossima legislatura”. Quanto al rapporto debito-Pil, “vogliamo raggiungere il 100 per cento del rapporto nei prossimi 10 anni. Lo facciamo non perché ce lo chiede un burocrate dell’Europa ma lo facciamo per i nostri figli”.
· CARLA CANTONE: “ECCO PERCHÈ MI CANDIDO”
“Ho visto il programma mi ha convinta molto se no non mi sarei presentata, sapete cosa faccio io”, ha detto Carla Cantone candidata per il Pd in Emilia Romagna. “Sono convinta che le cose di cui mi sono occupata e che ho preteso e che ho portato avanti per tanto tempo posso continuare la mia battaglia a favore dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani in Parlamento: mi sono in messa in testa questo – ha detto Cantone – e penso di riuscirci”. Dalla campagna elettorale, ha detto ancora Cantone, “mi aspetto tanto lavoro e tanti risultati”. Perché la scelta di Bologna “perché è una delle regioni in cui il Pd ha un a certa forza per cui penso sia giusto presentare qui il programma”.
· “ESTENDERE GLI 80 EURO”
“Abbiamo restituito 80 euro a chi guadagna meno di 1500 euro, l’obiettivo è estendere questo provvedimento per ogni figlio fino ai 18 anni. Nessuna legge di bilancio che faremo dovrà costare di più delle precedenti”, ha detto ancora il segretario Pd. “Il Pd andrà a vincere le elezioni se avrà la forza di affrontare questi temi e non di discutere al proprio interno”.
“Se cercate il Paese dei balocchi avete sbagliato destinazione – ha poi aggiunto – Se cercate un Paese che con orgoglio, grinta e coraggio disegna il futuro dei nostri figli questa è la comunità del Pd”.
REP.IT