Case e hotel: i grillini scroccano 3 milioni l’anno

Roma Alloggi a Cinque Stelle. I parlamentari del Movimento che si vanta di non usare soldi pubblici e lottare contro la casta, hanno chiesto rimborsi per oltre tre milioni l’anno per alloggi, sia alberghi che case in affitto.

Si tratta, per la precisione, di 6.139.332,70 euro per i primi due anni e mezzo di legislatura, come documentato dal sito www.maquantospendi.it, curato da Marco Canestrari, l’ex dipendente della Casaleggio Associati autore del libro inchiesta sui pentastellati Supernova. Ma le spese sono proseguite anche negli anni successivi. Tutte le forze politiche rappresentate in parlamento godono di vari rimborsi spese, ma fa impressione vedere che lo fa anche chi accusa gli altri partiti di essere la casta.

Le cifre di Canestrari sono frutto di un’elaborazione dei dati offerti dal portale «Tirendiconto», curato dallo stesso Movimento 5 Stelle. Andando a vedere più nel dettaglio, nel periodo di tempo preso in esame sono stati spesi 3,7 milioni di euro in affitti. Altri 295 mila se ne sono andati in alberghi. Tra le voci principali, figurano anche 120 mila euro versati per le «caparre», 68 mila di spese d’agenzia e 550 mila in utenze e pulizie. Fanno più o meno 186 mila euro al mese per tutto l’esercito a Cinque Stelle sbarcato in Parlamento, ossia 1.460 euro per ciascuno, una media che si alza considerando che i parlamentari romani non dovrebbero chiedere rimborsi. E così fanno in effetti Alessandro Di Battista e Roberta Lombardi, che continuano a vivere nella propria casa. Proprio la candidata alla presidenza della Regione Lazio, due anni fa, aveva tuonato contro i parlamentari residenti nella Capitale che mettono l’affitto nel rendiconto. Ma non mancano le sorprese. In testa alla classifica di chi ha speso di più c’è Marta Grande, che, tutto compreso, ha speso quasi 77 mila euro per alloggiare a Roma. Nonostante sia originaria di Civitavecchia, a pochi chilometri dalla capitale. Per la deputata, fresca ricandidata e prima classificata alle parlamentarie nel suo collegio del Lazio, fanno in media 2300 euro al mese. E dire che la Grande fece già notizia subito dopo l’insediamento, spendendo oltre 12 mila euro per un mese e poco più di affitto tra marzo e aprile del 2013, prima di prendere una casa a 1.800 euro al mese. Sfiora i 60 mila euro Claudia Mannino, deputata siciliana tra gli imputati nel processo sulle firme false per la presentazione della lista 5 Stelle alle Comunali di Palermo del 2012.

Tra i volti noti del Movimento, a spendere più di tutti per i costi legati all’abitazione sono stati due senatori, Nicola Morra e Barbara Lezzi, rispettivamente a quota 69mila e 67mila euro. Tra i super big, il primo in classifica è Roberto Fico, storico leader dell’ala più «ortodossa» del Movimento e dominus grillino a Napoli. Il presidente della commissione di Vigilanza Rai, con 52mila euro, al quarantesimo posto nella speciale classifica. Molto indietro è invece Luigi Di Maio, numero 102 tra i parlamentari pentastellati, con 37mila euro spesi.

Considerando soltanto il canone d’affitto per l’abitazione, in vetta alla classifica c’è il senatore sardo Roberto Cotti, con poco meno di 53mila euro. Cotti è uno degli epurati dal neo leader Di Maio, che ha deciso di non ricandidarlo.

Il più spendaccione in fatto di hotel è invece stato il lombardo Cosimo Petraroli, che si ripresenta alla Camera nella sua regione ma è finito al terzo posto nel listino proporzionale. In caso di elezione, non avrà lo stesso problema Emanuele Dessì: paradossalmente l’aspirante senatore M5S a Latina diventato noto per la casa popolare pagata solo 7,75 euro al mese, rischia di essere il grillino che spende di più di tasca propria.

IL GIORNALE

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