Jerome Powell ha giurato, è il nuovo capo della Federal Reserve

Dopo aver prestato giuramento Jerome Powell si è insediato ufficialmente alla guida della Federal Reserve.

“Umilmente, sono onorato da questa opportunità di servire il popolo americano”, ha detto Powell, che prende il posto di Janet Yellen alla guida della Banca centrale statunitense. “Oggi – prosegue Powell – la disoccupazione è bassa, l’economia è in crescita e l’inflazione è bassa. Con le nostre decisioni di politica monetaria sosterremo una continua crescita economica, un mercato del lavoro sano e la stabilità dei prezzi”.

Powell osserva che il sistema finanziario Usa è ora più forte dopo essersi ripreso dalla crisi finanziaria: “Sono anche lieto di riferire – dice in un discorso pubblicato sul sito della Fed – che il nostro sistema finanziario è ora molto più forte e più resiliente di quanto non fosse prima della crisi finanziaria iniziata circa un decennio fa”. Il nuovo capo della Fed assicura che “abbiamo intenzione di mantenerlo in questo modo” e che “i miei colleghi e io resteremo vigili e siamo pronti a rispondere ai rischi in evoluzione”. Inoltre, spiega ancora Powell, “lavoreremo sodo anche per assicurarci che le nostre regolamentazione e supervisione siano efficienti e efficaci”.

Sessantacinque anni, ex top manager di un fondo di private equity del Carlyle Groupe, dal 2012 è entrato a far parte del board della Fed, dopo la nomina di Obama. Con la sua scelta, avvenuta lo scorso novembre, Trump si è discostato dalla tradizione, che aveva sempre visto confermare i presidenti della banca centrale dopo il primo mandato, qualunque fosse il loro orientamento politico. Yellen ha provato a giocarsi le sue carte per restare in sella, ma il presidente ha preferito un cambiamento a 360 gradi.

Già sottosegretario al Tesoro con Bush padre, Powell porterà avanti la linea della cautela. Che vuol dire? Manterrà bassi i tassi di interesse, alzandoli gradualmente a breve e asciugando lentamente il portafoglio da 4,2 trilioni di dollari gestito dalla Fed per gli acquisti di titoli.

“L’economia è così vicina ai nostri obiettivi come non lo era da anni”, aveva detto lo scorso giugno. E se continuerà a crescere come nelle attese “ritengo appropriato continuare ad alzare gradualmente i tassi d’interesse”. Wall Street dovrebbe vederlo molto bene come interlocutore, nell’ottica della possibile deregulation, ma anche un elemento di “garanzia” (per il livello dei tassi) in un periodo chiave per il Paese.

IL GIORNALE

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