Scuola, dopo nove anni firmato nuovo contratto nazionale: aumento stipendio di 85 euro
di SALVO INTRAVAIA
DOPO nove anni – dodici per la parte normativa – arriva la firma del contratto della scuola per un milione di addetti ai lavori: docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). Un contratto che comprende gli addetti dell’università e della ricerca.
Per questo rinnovo il fronte sindacale si è spaccato in due: hanno sottoscritto l’accordo in tre: Doc Cgil, Cisl e Uil scuola. Fuori dall’intesa Snals e Gilda.
L’aumento medio sullo stipendio sarà di 85 euro lordi mensili da suddividere in tre annualità e saranno in parte ridefiniti i carichi di lavoro di docenti e Ata. L’accordo è arrivato dopo una lunghissima notte di trattative.
I fondi del merito non saranno più distribuiti dai dirigenti scolastici ma saranno in parte contrattati a livello di istituzione scolastica e in parte andranno a finire nello stipendio tabellare.
La questione delle sanzioni disciplinari, che ha tenuto in sospeso la conclusione dell’accordo, viene rinviata ad una successiva tornata contrattuale.
Mentre la mansione di tutor dell’alternanza scuola-lavoro sarà obbligatoria ma “incentivato”, pagato a parte.
Restano i 500 euro per la formazione degli insegnanti all’interno del borsellino elettronico per l’acquisto di computer, tablet e corsi di formazione.
Le riunioni pomeridiane (consigli di classe, collegi dei docenti, ricevimenti dei genitori) passano da 40 ore più 40 ore a 80 complessive. La formazione in servizio diventa obbligatoria, ma sarà il Collegio a stabilire il monte ore complessivo annuale.
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