Wall Street fallisce tentativo di rimbalzo, Milano chiude a -1,33%
E’ durato poco l’effetto di traino esercitato da Wall Street in apertura di giornata di contrattazioni quando il Dow Jones è schizzato al rialzo di oltre 350 punti recuperando parte del maxi-scivolone di ieri (-4,6%). Dopo averne tratto un momentaneo beneficio, le borse europee sono infatti tornate a registrare perdite consistenti non appena il Dow Jones ha esaurito lo spunto iniziale e ha chiuso la peggiore settimana da 2 anni. Al termine delle contrattazioni, il Ftse Mib ha lasciato sul terreno l’1,33% mentre il Ftse All Share ha ceduto l’1,59%. Male anche Parigi (-1,41%), Londra (-1,15%) e Francoforte (-1,25%) che hanno pagato come Milano il desiderio degli investitori di ridurre la loro esposizione in vista del weekend alla luce delle turbolenze degli ultimi giorni. Milano del resto non ha tratto beneficio dal rapporto dell’Istat che ha certificato come nel 2017 la produzione industriale è aumentata del 3%, la miglior performance dal 2010 e ben al di sopra dell’1,6% registrato nel 2016. Sul listino delle blue chips, giornata di pesanti ribassi per il titolo Finecobank che ha lasciato sul terreno il 3,90%. Bene invece Campari (+0,83%) e Mediobanca (+0,70%) dopo i dati 2017 con utili e ricavi in crescita e soprattutto l’aumento del pay-out.
Giornata di realizzi su Fca e Ferrari
Fra i titoli quotati sul listino principale, da segnalare la flessione di Fiat Chrysler Automobiles che ha lasciato sul terreno il 3,37%, segno della volontà degli investitori di realizzare almeno in parte i profitti sui rialzi delle scorse settimane. Giornata di difficoltà anche per il titolo Ferrari, che ha chiuso a -1,37%. Il gruppo di Maranello ha reso noto oggi che intende lanciare un programma di acquisto di azioni proprie. Il buyback, destinato all’ottimizzazione della struttura patrimoniale della società, avverrà in più tranche e riguarderà azioni ordinarie per un importo fino a 100 milioni di euro.
Vendite anche sul comparto bancario, problema Npl resta sotto riflettori
Seduta all’insegna delle difficoltà anche per il settore bancario nonostante i solidi risultati di bilancio riportati nei giorni scorsi dalle big del comparto, come Unicredit (-0,44%) e Intesa Sanpaolo (-2,03%). Chiusura in ribasso anche per Banco Bpm (-3,19%) e Ubi Banca (-0,44%) mentre Mediobanca è riuscita a chiudere in rialzo a +0,70%. Sul settore nel suo complesso continuano a pesare le prospettive di una stretta sugli Npl da parte della vigilanza europea dopo che ieri la numero 1 della vigilanza, Daniele Nouy, ha ribadito che presto entreranno in vigore le nuove regole sui nuovi Npl ma che occorrerà anche introdurre misure per lo stock già esistente.
La sorpresa Banca Carige (+5%) dopo i conti
Fra i titoli migliori di giornata, da registrare il balzo di Banca Carige che ha guadagnato il 5,26%. L’istituto ha chiuso l’esercizio 2017 con una perdita netta di 385,4 milioni di euro (380mln di pertinenza della capogruppo) da un rosso di 296 milioni del 2016. I proventi operativi netti core sono scesi a 516,5 milioni di euro, da 600 milioni di un anno fa, per effetto principalmente di un margine di interesse calato del 9,8% a 233,6 milioni di euro mentre le commissioni nette sono rimaste stabili rispetto a un anno fa a 239 milioni.
Vendite non risparmiano gli industriali
Le vendite non hanno risparmiato nemmeno i big del settore industriale. Buzzi Unicem penalizzata già ieri dai conti 2017, con i margini più modesti delle attese a causa dell’impatto delle valute, ha ceduto oggi l’1,25% e male è andata anche Leonardo che ha perso l’1,56%. Chiusura in netto passivo infine anche per Prysmian che ha lasciato sul terreno il 2,33%.
Spread BTp/Bund sale a 127 punti, relativa calma per l’obbligazionario Ue
Prima parte della seduta senza scossoni per l’obbligazionario europeo, con lo spread Btp/Bund che ha fine mattinata sale però in area 127 punti e il rendimento del decennale italiano di poco sopra il 2%. In calo i tassi per gli altri titoli di Stato europei. Le vendite sull’azionario Usa che hanno innescato la fase di correzione per Wall Street sono scattate ieri dopo la rottura del livello di 2,85% e 3,15% per i rendimenti rispettivamente sul comparto a 10 e 30 anni Usa. Tassi ancora in rialzo anche oggi. A surriscaldare il clima, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services, è arrivato l’ennesimo esito deludente di un’emissione Usa, in particolare quella sul comparto a 30 anni, con la domanda estera al minimo da settembre.
Spread con Bund sale a 134 p.b., rendimento 10 anni schizza al 2,09%
Si allarga in chiusura lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale scadenza agosto 2027 (Isin IT0005274805) e il pari scadenza tedesco ha terminato gli scambi a 134 punti base, in aumento di 5 punti base rispetto alla chiusura di ieri. Sale nettamente il rendimento del benchmark decennale italiano, che si è portato in chiusura al 2,09% dall’2% del closing di ieri.
Petrolio ancora in calo, il Wti scnde sotto i 60 dollari il barile
Prosegue sulla via del ribasso il greggio che si appresta a chiudere la peggiore settimana da un anno ed è in calo per la quinta seduta consecutiva, A NewYork un barile di greggio wti viene ora scambiato sotto quota 60 dollari a 59,85 dollari.
L’Euro termina sotto 1uota 1,23 sul dollaro
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro scambiava in chiusura a 1,2235 (da 1,2241 di ieri) mentre il rapporto con lo yen è fissato a 133,07 (da 133,35).
(Il Sole 24 Ore Radiocor)