Le Iene preparano altre due puntate sulla vicenda dei mancati rimborsi del M5S

Le Iene e Mediaset hanno in corso un lavoro di controllo che prelude ad altre puntate. Il pacchetto di segnalazioni si sta molto allargando (nella foto, un fermo immagine dell’intervista della iena Filippo Roma a Luigi Di Maio e Barbara Lezzi, l’altro pomeriggio a Lecce)

 jacopo iacoboni
roma
 

La prima notizia è che sta arrivando una pioggia di altre segnalazioni di ammanchi grillini alle Iene, e anche tante segnalazioni al sito Mediaset. La seconda è che gli importi all’attenzione delle verifiche sono molto, molto più alti di quelli del primo servizio (i centomila di Carlo Martelli e Andrea Cecconi in due), anzi, per essere precisi sono lievemente più alti anche di quelli che ieri sera alla fine erano ormai di dominio pubblico, e che avevano già ampiamente sfondato quota un milione di euro. La terza notizia è che a Mediaset non hanno nessuna intenzione di fermare il lavoro delle Iene, che andrà avanti, e verrà – diciamo così – centellinato.

 

Un po’ per suspense, un po’ perché la trasmissione ha bisogno di un altro po’ di tempo di lavoro, tempo richiesto per le sue verifiche, ma siamo ragionevolmente certi che ci siano «altri big M5S interessati dalle segnalazioni», altri importanti candidati Cinque Stelle che Le Iene saranno costrette ad andare a trovare per strada per chiedere chiarimenti. Da questo punto di vista il loro lavoro è un work in progress, va lasciato crescere. A Mediaset ci viene detto, in maniera del tutto neutrale, senza compiacimento né dispiacere, che «Le Iene hanno aperto un vaso di Pandora». È una di quelle cose in cui sai quando inizi, e non sai esattamente dove finirà.

 

Non è esattamente la questione dei rimborsi: è una storia di politici che mentono (suprema colpa, per un politico) e, eventualmente, di meccanismi falsi dei bonifici. Sembrerebbe che anche la modalità di uscita delle prossime puntate (a Mediaset usano il plurale) dovrebbe essere la pubblicazione sul sito, e non la messa in onda tv: un’interpretazione molto discutibile della norma sulla par condicio è stata usata come arma contro Mediaset. Il team delle Iene avrebbe ovviamente preferito la soluzione tv; che la cosa esca è già qualcosa, vista anche la potenza politica del partito coinvolto.

 

È possibile che, tra i personaggi visitati dal programma vi sia, di nuovo, anche Luigi Di Maio, per chiedergli se davvero non si era mai accorto di niente. Sono state notate tante sue contraddizioni nelle dichiarazioni a caldo, che offrono spunto per girare scene molto televisive e incalzarlo. Il 10 febbraio il candidato premier grillino ha detto all’Ansa: «Quello che i giornali chiamano buco probabilmente è solo un problema di contabilizzazione». Ma ieri pomeriggio sempre l’Ansa riportava questa frase di vertici del M5S: «Il buco è più grande, mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa». Insomma, problema di contabilizzazione o buco? Bella domanda, televisivamente parlando. Oppure: Di Maio è «orgoglioso» di Cecconi e Martelli oppure sono «mele marce»?

 

E c’è un’incognita finale. I massimi vertici di Mediaset seguono ovviamente con interesse la cosa – Silvio Berlusconi a parte, che non tocca minimamente la vicenda. Per ora la linea è il compromesso: mandare tutto sul sito, con più ampia ripresa da parte dei tg. Ma la tentazione di un servizio de Le Iene in prima serata tv non si può dire del tutto tramontata.

LA STAMPA

 

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.