Milano maglia nera con banche e Tim. Petrolio ai minimi da dicembre

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Giornata in flessione per quasi tutte le Borse europee che perdono terreno in scia a Wall Street. A fine seduta la peggiore del Vecchio Continente è Piazza Affari, dove l’indice FTSE MIBchiude in “rosso” dell’1,35%, dopo aver guadagnato ieri lo +0,77%. Dopo solo una giornata di tregua, dunque sono ripartite le vendite e l’alta volatilità che hanno contrassegnato i mercati nell’ultimo periodo. Le parole rassicurante del neo presidente della Fed, Jerome Powell, sulla tenuta del sistema finanziario e sui tassi di interesse non hanno sortito effetti particolari sull’umore degli operatori. Venendo a Milano, la giornata di vendite generalizzate ha colpito soprattutto le banche. La peggiore va a Banca Generali, il titolo più in calo di tutto il Mib, che lascia sul campo il 4,3%. Ma è tutto il comparto che perde terreno nel corso della giornata con Unicredit (-3,4%), Banco Bpm (-3,2%) e Ubi Banca (-2,6%). Male Leonardo (-2,6%), già penalizzata la scorsa settimana dopo i conti 2017, e Telecom Italia, per la quale si allungano i tempi dell’operazione di scorporo della rete mentre il numero uno Amos Genish ha escluso operazioni straordinarie o eventuali combinazioni con Open Fiber (la società di tlc di Enel e Cdp) Tra i pochi titoli in controtendenza, oltre aFerrari (+0,06%) c’è Mediobanca che chiude intorno alla parità, con gli investitori che si interrogano su possibili operazioni straordinarie per rafforzare il risparmio gestito con Allianz Bank, mentre sale Ima che è tra i titoli migliori del listino con un rialzo del 5% spinta dal giudizio «buy» di Equita. Trend simile a quello di Mittel (anche qui Equita rialza la raccomandazione a «buy») che guadagna il 4%.

In pareggio Yoox Net-a-Porter, dopo che ieri sera il gruppo svizzero dei beni di lusso Compagnie Financiere Richemont ha fatto sapere che la controllata Rlg Italia Holding ha presentato alla Consob il documento di offerta sull’Opa volontaria totalitaria sulle azioni di Ynap che la società già non controlla. Non recupera Recordati, che perde l’1,49% nonostante Goldman Sachs abbia tolto la raccomandazione «vendere» sul titolo. Sul fronte dei cambi, l’euro si rafforza sopra la soglia di 1,23 sul biglietto verde: a fine seduta vale 1,2363 dollari e quota 132,9 yen, mentre il dollaro-yen si attesta a quota 107,504. Sul fronte del greggio, il Wti con contratto di consegna a marzo cala a 58,49 euro, perdendo l’,1,35%, mentre il Brent del Mare del Nord è in calo a 61,93 euro..

Powell (Fed), ripresa economia globale è forte, la prima volta in 10 anni
Intanto Oltreoceano nel suo discorso di giuramento, il nuovo presidente della Fed Jerome Powell ha detto che «l’economia globale si sta riprendendo in modo forte per la prima volta in un decennio».

Dal canto suo, la Federal Reserve è impegnata nel processo di normalizzare i tassi di interesse e suo bilancio. La banca centrale punta a «preservare i progressi effettuati in termini di regolamentazione finanziaria cercando allo stesso tempo di assicurare che le politiche siano il più efficienti possibile». Il sistema finanziario – ha inoltre aggiunto -«è straordinariamente più forte e sicuro, con livelli di capitale e di liquidità molto più alti, con una migliore gestione del rischio e con altri miglioramenti».

Vendite sulle banche, ma tiene Mediobanca

Tornando a Piazza Affari, il listino della debolezza delle banche, con le Unicredit e le Banca Pop Er che guidano i ribassi. Vanno giù anche le Banco Bpm e le Ubi Banca. Quest’ultime all’indomani del comunicato con il quale la banca ha precisato che non ci sono dossier per un’aggregazione con Banca Mps o disegni di fusione con la banca senese e anche con Unipol. Tengono però le azioni di Mediobanca, sulle ipotesi di operazioni straordinarie all’orizzonte, dopo che indiscrezioni di stampa hanno riferito che l’istituto sta puntando a un rafforzamento nel settore dell’asset gathering e potrebbe già avere nel mirino Allianz Bank, la società di distribuzione del gruppo assicurativo che conta circa 3mila promotori e oltre 40 miliardi di euro di masse gestite. L’operazione potrebbe venire finanziata con la liquidità di Mediobanca e in più con la cessione del 3% di Generali, che l’istituto, però, non vuole vendere a un valore inferiore a 17 euro per azione (oggi i titoli navigano a 15,36 euro).
Gli analisti di una primaria sim ritengono che l’interesse di Mediobanca per Allianz Bank sia plausibile, anche alla luce del fatto che l’istituto si propone di crescere proprio nel settore dell’asset gathering facendo perno su CheBanca!. D’altra parte ritengono «improbabile» che Allianz ceda Allianz Bank, non avendo necessità di incassare liquidità.

Dura poco il rimbalzo di Recordati. In controtendenza Moncler

Sono ben impostate le Moncler, sebbene siano sotto i massimi toccati in mattinata. Il mercato è pronto a scommettere su buoni conti 2017 che l’azienda presenterà a fine mese. Inoltre, in occasione della settimana della moda a Milano, l’azienda presenterà un megaprogetto. «Moncler è il nostro “top pick” per il 2018» hanno scritto quest’oggi gli analisti di Mediobanca, spiegando che la società del piumino è ben posizionata per far leva sui motori di crescita del comparto lusso. Mediobanca consiglia invece cautela su Salvatore Ferragamo e Prada. Intanto il colosso del lusso Kering ha pubblicato numeri 2017 da record, grazie alla volata delle vendite di Gucci salite del 44,6%, sfondando per la prima volta quota 6 miliardi. A Parigi, però, le azioni del gruppo del lusso vanno male. E’ durato poco il rimbalzo di Recordati, dai minimi da un anno in area 30 euro, che era stato supportato dal fatto che gli analisti di Goldman Sachs hanno tolto la raccomandazione «vendere» sul titolo. Da inizio anno, le quotazioni del gruppo farmaceutico hanno ceduto complessivamente il 18% (l’11% dalla pubblicazione dei conti e della guidance 2018) tornando ai minimi da marzo 2017. La scorsa settimana il gruppo ha annunciato di stimare tra 1,35- e 1,37 miliardi di euro i ricavi dell’anno in corso e tra 310-315 milioni di euro l’utile netto. Se il primo semestre dovrebbe beneficiare delle recenti acquisizioni fatte da Recordati, secondo gli analisti Usa, alcune aree di business potrebbero affrontare sfide impegnative:

Telecom scivola: tempi lunghi per operazioni su rete

Sono sotto la lente le azioni di Telecom Italia, dopo che il numero uno, Amos Genish, nel corso di un incontro con le rappresentanza sindacali ha dichiarato che il progetto di societarizzazione della rete è volto a rafforzare le garanzie offerte al regolatore in materia di «equivalence» agli operatori terzi mentre non sono in programma altre operazioni quali una quotazione o una combinazione con Open Fiber. Intanto la stessa Open Fiber dovrebbe approvare un nuovo piano industriale nella prima settimana di marzo, da sottoporre all’attenzione delle banche con le quali trattare nuovi finanziamenti.

Il Sole 24 Ore sostiene che Genish avrebbe inviato una lettera a circa 7 mila fornitori del gruppo chiedendo uno sconto sulle forniture tra il 10% e il 20%. Infine secondo indiscrezioni di stampa, la controllata brasiliana Tim Brasil avrebbe avviato un processo di selezione per un nuovo ceo, dopo che Stefano De Angelis avrebbe comunicato l’intenzione di rientrare in Italia. I candidati interni sono l’attuale capo operativo Pietro Labriola e il direttore finanziario, Adrian Calaza.

Euro sopra 1,23 dollari. Giù il petrolio
Sul fronte dei cambi, l’euro si è di nuovo portato sopra la soglia di 1,23 sul biglietto verde: (segui qui i principali cross), beneficiando anche del piano presentato dal presidente Donald Trump che prevede un aggravio del deficit americano nell’arco dei prossimi dieci anni . Il greggio (segui qui Brent e Wti) sta allargando le perdite: secondo la stima dell’Agenzia internazionale dell’energia,la produzione americana (in rialzo di 1,3 milioni di barili al giorno rispetto allo scorso anno) presto sorpasserà quella saudita e potrebbe superare anche la Russia entro fine anno diventando «il leader globale». L’agenzia parigina ha scritto nel suo rapporto mensile che «tutti gli indicatori che suggeriscono una continua crescita rapida in Usa sono in perfetto allineamento». L’Aie è tornata ad avvertire: «I produttori Usa stanno godendo di una seconda ondata di crescita così straordinaria che nel 2018 l’aumento nella loro produzione potrebbe eguagliare la crescita della domanda globale». Il boom della produzione di shale oil Usa finirà di conseguenza, per pesare sui prezzi.

Spread sale a 132 punti, Tesoro colloca Btp a 3,7 e 30 anni

Lo spread è risalito sopra i 130 punti, esattamente a 132 punti nel giorno in cui il Tesoro ha collocato Btp a tre, sette e trenta anni (segui qui lo spread). Nel dettaglio sono stati assegnati 2,5 miliardi di titoli di stato a tre anni, con il rendimento in lieve rialzo allo 0,05%. Inoltre sono stati piazzati Btp a sette anni per un controvalore di 2,927 miliardi e un rendimento in risalita all’1,43%, oltre che titoli a trenta anni per 2,25 miliardi e tassi 3,16%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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