L’Europa chiude di slancio, Milano maglia rosa con Bper e Recordati
–di A. Fontana e P.Paronetto
Seduta positiva per le Borse europee, con Milano capofila, in scia anche alle indicazioni sul Pil del quarto trimestre diffuse in mattinata. I listini continentali, di pari passo con il recupero di Wall Street, partita in rosso e poi girata in positivo, hanno trovato slancio nel finale, recuperando terreno dopo il brusco rallentamento seguito alla pubblicazione del dato sulle vendite al dettaglio americane, peggiori delle stime, e sull’inflazione di gennaio, aumentata più del previsto, fattore quest’ultimo che alimenta i timori di rialzi dei tassi americani più rapidi del previsto. A fine seduta, il FTSE MIB ha terminato in rialzo dell’1,81 per cento. Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, le migliori sono state Recordati, già in buon aumento ieri dopo un report favorevole di Goldman Sachs, e Banca Pop Er all’indomani del rafforzamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena al 3% del capitale. Sugli scudi le altre banche, in particolare Unicredit, Ubi Banca e Intesa Sanpaolo, con l’eccezione di Mediobanca. A passo di carica anche Enel, dopo i conti migliori delle previsioni pubblicati nel durante.
Sul fronte valutario, torna a indebolirsi il dollaro, che subito dopo il dato americano sull’inflazione si era rafforzato: l’euro, che era sceso sotto quota 1,23, torna sopra gli 1,24 dollari ed è indicato a 1,2402.
In precedenza i listini azionari erano girati in rosso sulla scia delle indicazioni sulle vendite al dettaglio Usa, in calo a sorpresa, e sull’inflazione. In particolare, il dato sui prezzi al consumo ha messo in luce un incremento dell’inflazione superiore alle attese, cosa che conferma i timori su un eccessivo aumento dei prezzi ed è un elemento essenziale per ipotizzare le prossime mosse in politica monetaria da parte della Federal Reserve.
In Usa male le vendite al dettaglio, inflazione sale più delle stime
I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti a gennaio per il sesto mese di fila e a un passo superiore alle previsioni. Secondoil dipartimento del Lavoro, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,5% su base mensile, più dello 0,4% atteso, e del 2,1% su base annuale. Il dato depurato dalle componenti volatili, come i prezzi energetici e alimentari, è cresciuto dello 0,3% rispetto al mese precedente, più delle stime, e dell’1,9% anno su anno, sotto il valore considerato ottimale dalla Federal Reserve, ma sopra le attese per un +1,7%. Le vendite al dettaglio sono scese dello 0,3%, il ribasso maggiore in undici mesi, mentre il consensus attendeva una crescita dello 0,2%. Il dato sale comunque del 3,6% su base annuale.
Ko Credito Valtellinese: oggi cda aumento. Giù Juventus dopo la Champions
Tornando ai titoli di Piazza Affari, fuori dal Ftse Mib, cade Credito Valtellinese: è in programma oggi il consiglio di amministrazione che dovrà fissare i dettagli dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro: secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore il prezzo di emissione delle nuove azioni avrà uno sconto del 15% rispetto al valore dell’azione al netto dei diritti di opzione. Male Juventus Fc all’indomani del match di andata degli ottavi di finale di Champions League il cui risultato rende più difficile il passaggio del club al turno successivo del principale torneo continentale. Nel resto d’Europa acquisti sul comparto media e sui servizi finanziari ma anche sul comparto tecnologico.A Parigi, giù Credit Agricole dopo la pubblicazione dei conti del IV trimestre. Balzo del Credit Suisse a Zurigo: l’istituto ha chiuso il 2017 con perdite per 983 milioni di franchi a fronte di un rosso di 2,7 miliardi nel 2016.
Carige scatto e frenata: presto novità tra i soci
Un balzo del 4% in partenza, poi un progressivo dietrofront : questa la reazione del titolo Bca Carige alle indiscrezioni di stampa secondo cui alcuni fondi di investimento, «da 2 a 4», avrebbero preso posizioni nel capitale nelle ultime settimane approfittando dei prezzi bassi e scommettendo su una prossima aggregazione che coinvolga l’istituto ligure. Secondo indiscrezioni, questi soggetti istituzionali avrebbero accumulato quote superiori al 5% e dovrebbero presto uscire allo scoperto ufficializzando la nuova posizione: attualmente l’azionariato rilevante di Carige vede Malacalza Investimenti al 20,6%, Gabriele Volpi al 9,9% e Sga al 5,397 per cento.
Denaro su Enel dopo conti preliminari 2017 migliori delle attese
I dati preliminari sul 2017 hanno sostenuto Enel. Lo scorso anno si è chiuso con ebitda in crescita e debito in calo: numeri che, come evidenziato dal gruppo stesso, consentono di superare i target. Nel dettaglio, il 2017 ha visto ricavi a 74,7 miliardi, in aumento del 5,8% rispetto ai 70,6 miliardi del 2016. L’ebitda ordinario ammonta a 15,6 miliardi, in crescita del 2,6% rispetto ai 15,2 miliardi e
l’ebitda, che include gli effetti delle operazioni straordinarie, è pari a 15,7 miliardi (+2,6%). Cala l’indebitamento finanziario netto a fine 2017 a 37,4 miliardi (-0,5% dai 37,6 miliardi di fine 2016). I numeri sull’ebitda ordinario e sul debito «sono migliori delle nostre stime e della guidance», notano gli analisti di Morgan Stanley, che continuano a ritenere Enel una dei «top pick» del settore
grazie alla «crescita sopra la media e alla valutazione a sconto rispetto ai competitor». «Vediamo nella recente debolezza un’opportunità di acquisto», concludono gli esperti.
Petrolio sale dopo dati su scorte Usa
Sul finale ha ritrovato quota il petrolio: i contratti del Wti a marzo, in calo prima dei dati sulle scorte americane, salgono dello 0,44% a 59,45 dollari al barile, dopo che gli stock sono cresciuti meno delle previsioni. In recupero anche il Brent,
con il contratto ad aprile scambiato a 63,05 dollari al barile, +0,5%%, contro i 62,06 dollari precedenti.
Germania: l’economia cresce del 2,2% nel 2017
Il Pil della Germania è cresciuto dello 0,6% congiunturale nel quarto trimestre del 2017 e del 2,9% tendenziale, dato leggermente sotto le attese (+3%). Il Pil nel 2017 è salito del 2,2% rispetto all’anno precedente. Secondo l’ufficio di statistica la crescita è stata trainata dall’export. L’inflazione in Germania è salita dell’1,6% tendenziale a gennaio, confermando le stime preliminari di Destatis. Su base congiunturale è scesa dello 0,7%. L’indice Ipca è salito dell’1,4% su anno, dopo il +1,6% di dicembre.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)