Leu, Grasso non chiude a governo con 5S. Ma Boldrini: “A Di Maio hanno ritirato patente dell’onestà”

di GIOVANNA CASADIO e MONICA RUBINO

ROMA – Le critiche a Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, futuri “sposi in un matrimonio di convenienza” destinato a durare poco. La rinnovata apertura al M5s e la controchiusura via Twitter della compagna di partito Laura Boldrini. Il tutto nella giornata in cui Leu presenta il suo programma economico. Una mattinata da protagonista per Pietro Grasso, leader di Leu e ospite del videoforum di RepubblicaTv. Dove commenta lo “show” di Silvio Berlusconi, che ieri sera a Porta a Porta è tornato alla scrivania riproponendo il “contratto” con gli italiani, ora chiamato “impegno”.

• LE CRITICHE A BERLUSCONI
“Gli italiani non hanno memoria – dice Grasso – dovrebbe colpire che il suo impegno di 17 anni fa non è stato poi rispettato e onorato”.

“Mi ha poi impressionato – aggiunge – la pacificazione fiscale” proposta dal leader di Forza Italia. Un condono “che rientra nella caratteristica del personaggio, che cerca di cancellare il passato illegale. Condono vuol dire mettere un bollo sull’illegalità. È una cosa contraria al mio modo di vedere”. Il condono “incentiva l’illegalità che non aiuta la ricostruzione di un Paese”.
Elezioni, Grasso (Leu): “Condono fiscale? Così Berlusconi cancella l’illegalità”

Berlusconi, inoltre, non è candidabile ma il suo nome è nel simbolo: “È una cosa inopportuna e non doveva essere consentita ma non c’è una legge che lo vieta”, afferma il presidente del Senato.

NOZZE DI INTERESSE FI-PD
“In cinque anni il Paese è cambiato – riflette il leader di Leu – ho visto perdere sempre di più i valori della sinistra. Mi sono rimesso in gioco dopo 43 anni in magistratura perché ci sono ancora delle sfide da portare avanti, bisogna battersi per difendere valori come la tolleranza, l’uguaglianza la solidarietà”. E sul “voto utile” propagandato dal segretario del Pd commenta: “Lo chiedono Berlusconi e Renzi che poi faranno un governo insieme. Ma le nozze d’interesse fra centrodestra e Pd porteranno presto al divorzio”.

Dire inoltre, come fa l’ex premier, che un voto per Leu avvicina Salvini al governo è “speculazione da campagna elettorale”. Sul rischio che il centrosinistra al Sud non prenda nemmeno un collegio per via della concorrenza fra Pd e Leu, Grasso risponde: “Il Pd ha già perso in città roccaforte quando era unito. Le idee, i valori, sono stati traditi”.

Di Renzi candidato in quel Senato che voleva abolire con la sua riforma, il leader di Leu dice: “Fa parte dell’incoerenza della politica”. E precisa: “Veramente aveva anche detto che avrebbe lasciato la politica se avesse perso il referendum”.

GRASSO E BOLDRINI, DIVERGENZE SUI 5S
Grasso, infine, non esclude la possibilità di un’intesa post-voto con il M5s: “Il Movimento è ondivago, è in una fase di mutazione genetica. Ma non ci sono pregiudiziali, quelle le abbiamo solo nei confronti della destra”. E conclude: “Se ci fossero le condizioni per cui le loro proposte corrispondono ai nostri valori e principi, perché non potremmo sostenerle?”.

Dichiarazioni seguite a stretto giro da un tweet di Laura Boldrini, che ribadisce la sua chiusura ai grillini ironizzando sullo scandalo delle false restituzioni:

IL PROGRAMMA ECONOMICO DI LEU: L’ANTI-FLAT TAX
Terminato il videoforum, Grasso si è diretto in via Arenula a Roma, sede del comitato di Leu, per presentare assieme a Pier Luigi Bersani il loro programma economico, nel quale l’ambiente ricopre un ruolo importante, come ha sottolineato lo stesso presidente del Senato nell’illustrare su Facebook il “Piano verde per l’Italia“.

Oltre che sull’ambiente, il programma economico di Liberi e uguali è centrato “sul rilancio degli investimenti a partire da quelli pubblici che hanno una capacità di moltiplicatore sulla crescita economica di 3-4 volte rispetto ai bonus”, come afferma Maria Cecilia Guerra in conferenza stampa. Leu punta inoltre sulla riduzione delle imposte a chi le paga con una proposta di contrasto all’evasione, che prevede la trasmissione telematica dei dati di ogni fattura emessa e degli scontrini al consumatore finale. “Ipotizziamo – dice Guerra – di avere un recupero stabile di 30 miliardi che finanzia una riduzione di 20 miliardi dell’irpef ai redditi bassi e medi e un assegno unico alle famiglie con l’unificazione di assegni e detrazioni. Gli altri 10 miliardi vanno a favorire le imprese che reinvestono gli utili”.

La proposta economica di Leu comprende anche l’introduzione di una “imposta di equità” sui redditi da capitale e sui patrimoni, una sorta di “patrimoniale progressiva”, come la definisce Bersani. Essa prevede la soppressione dell’imu e delle ritenute sui redditi di capitale e la loro sostituzione a parità di gettito (30 miliardi) con un unico prelievo personale progressivo a base patrimoniale con aliquote comprese tra 0 e 1 per cento. Viene escluso un valore patrimoniale di base pari al patrimonio familiare del contribuente medio. Circa la metà dei contribuenti sarebbe esclusa dal prelievo.

“La nostra è una coraggiosa riorganizzazione sul piano fiscale sotto la stella di riferimento di una netta progressività – precisa Bersani – È l’anti-flat tax, per essere chiari. Il welfare universale viene sostenuto da un fisco universale e non da una parte sola”.

LE BATTUTE SUI GRILLINI
Prima della conferenza stampa, l’esponente di Leu si lascia andare a una battuta sulla questione dei rimborsi dei grillini: “Il problema è culturale. La critica da fare è che se pensi di stare al mondo da solo, e ti fai le regole da solo allora devi farti anche i carabinieri da solo…”, dice Bersani. Poi conclude: “Però non continuiamo a bastonare, perché la gente poi sta con chi viene  bastonato”.

Ce n’è per tutti comunque durante l’illustrazione delle ricette di Leu, che individua negli investimenti pubblici, nella patrimoniale (o tassa di equità) e nella riduzione delle diseguaglianze le sue regole auree. Né fa marcia indietro sull’abolizione della tassa universitaria proposta da Grasso, ma la spiega meglio e la  inserisce nella progressività delle imposte per rilanciare l’ingresso agli studi. “Crescita è la parola d’ordine – premette Bersani – lo dice Draghi, non Marx”.

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