Olimpiadi, l’Italia deve cambiare marcia
Ancora a leccarsi le ferite del sabato nero, la spedizione italiana prova a ripartire per gli ultimi sette giorni di Olimpiade con la consapevolezza che non tutto è perduto, ma che molto è sprecato.
Mercoledì sarà il giorno cruciale: se va bene, la trasferta coreana fa ancora in tempo a svoltare, ma se va male allora sono guai seri. E al presidente del Coni Giovanni Malagò, che aveva pronosticato almeno dieci medaglie (siamo a sei) converrà prepararsi l’elmetto.
Siamo appesi a Sofia Goggia e a Federico Pellegrino, che tra due giorni si giocheranno una medaglia dove sono tra i favoriti per prenderla. Sofia in discesa, Federico nella team sprint. Tra i due c’è una piccola enorme differenza: Pellegrino una medaglia al collo ce l’ha (argento nella sprint individuale), Goggia invece ha racimolato già un paio di delusioni e a parole si dice pronta al riscatto, ma o ci riesce nella notte tra martedì e mercoledì oppure torna nei ranghi e se ne riparla. Forse.
La medaglia di Pellegrino nella team sprint ce la davano anche gli americani nei pronostici pre Giochi ma ci siamo un po’ complicati la vita con la scelta del compagno. Per due giorni il fondo assomiglia al calcio, il dt Chenetti fa pretattica, gli interessati mugugnano e chi dovrà gareggiare con Pellegrino ancora non si sa: solitamente c’è Noekler, e i due hanno già vinto in coppa del mondo, ma non tira una buona aria in squadra e allora ci sarebbe De Fabiani ma che nella sprint non ha mai messo piede. Musi un po’ troppo lunghi per una gara che ci vede davanti almeno nei pronostici
Facce più sorridenti perché lo sono di natura nel biathlon, quella medaglia di bronzo ci aveva fatto credere di essere entrati nel salotto buono, invece siamo ancora in anticamera. Due staffette, soprattutto quella mista (bronzo in carica da Sochi) possono farci fare un passo avanti. Windisch e Hofer gli uomini, Wierer e Vittozzi le donne: siamo nella loro mira.
Insomma può ancora girare bene prima di buttarsi sul ghiaccio dove tra la Fontana che vince l’oro nei 500 e quella che arriva ultima nei 1500 ci deve essere una via di mezzo: avrà due gare per dimostrarlo, i 1000 e la staffetta. Sul ghiaccio ci giochiamo pure la carta di Lollobrigida: nella mass start di sabato Francesca ha la possibilità di lasciare il segno sui titoli di coda dei Giochi, che è sempre un bel modo per chiudere.
Abbiamo lasciato per ultima Carolina Kostner; ci ha abituato a tutto e anche a niente, l’abbiamo vista cadere ma anche salire sul podio. Venerdì è il suo giorno (mercoledì c’è il programma corto, due giorni dopo quello libero); nel team event non è andata benissimo, ma se le è rimasto dentro qualcosa, e siamo sicuri che sia così, è l’ora di mostrarlo al mondo e alle ragazzine che le ronzano intorno.
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