La sua casa distrutta dal sisma. Ma deve pagare 2mila euro di bollette
Oltre al danno del sisma, pure la beffa. “Non è che uno non vuole pagare.
Ho pagato bollette per tutta la vita. Però se ci arrivano delle cose che vogliamo contestare, dovremo poterlo fare in modo civile. Ho mandato cinque o sei raccomandate e mi è arrivato soltanto l’estratto conto delle fatture che devo pagare”.
La storia di Mario
Questa è la storia di Mario Davidde, 79enne di Castelsantangelo sul Nera, paese di poche anime nel Maceratese completamente distrutto dal terremoto dell’agosto 2016. La casa di Mario è pericolante e dal quel drammatico giorno d’estate è stato costretto ad abbandonare tutti i suoi affetti. Ogni tanto torna, con il dolore al cuore, per recuperare quello che ancora può essere salvato. “Ho portato via delle cose, vengo qui e piango”, dice in una intervista al Tg5.
Il racconto tra le lacrime
La sua vicenda sta facendo discutere. E non poco. A Mario infatti sono arrivate le fatture da pagare per il consumo di luce e gas (anche nel periodo successivo al terremoto). Ovvero quando la casa era stata distrutta dal sisma. Una cifra peraltro molto consistente: come spiega il Tg5, si tratta di oltre 2mila euro per debiti in buona parte già prescritti. Per la precisione 807 euro per l’energia elettrica fino al 2017 e più di 1400 euro di gas. Si tratta di consumi presunti, calcolati fino fino al gennaio 2017, che Mario vorrebbe contestare. Ma non ci risesce. “Non posso contestare contro una macchina che mi risponde sempre automaticamente che hanno ragione loro”, dice amareggiato.
Bollette dopo il sisma
Il pensionato si è rivolto a confconsumatori ed ora è assistito dall’avvocato Barbara D’Agostino: per quanto riguarda l’elettricità “di tratta di un conguaglio per consumi dal 2009 al 2017 – spiega la D’Agostino – ovvero un periodo ampiamente prescritto, ma soprattutto i consumi presunti arrivano fino al gennaio 2017, a cinque mesi dal terremoto dell’agosto 2016. Se non bastasse, la fattura è illegittima e infondatasia per le disposizioni specifiche delle zone terremotate (delibera 252/2017/R/com) sia perché l’ultima lettura rilevata risale al 30 giugno 2016 per un totale di 1228 kwh, non si comprende quindi come possa essere rilevato un consumo di 3556 kwh al gennaio 2017”.
Discorso simile per il gas. “Anche queste due fatture sono da contestare per le stesse ragioni – aggiunge la D’Agostino – infatti le ultime letture rilevate risalgono al settembre 2016 e non si comprende come possa essere rilevato un consumo (peraltro molto alto) nei mesi tra agosto 2016 e gennaio 2017, quando la casa era stata abbandonata a seguito delle ordinanze sulla pericolosità della zona”.
IL GIORNALE