Europa contrastata, a Milano (piatta) in luce Ferragamo. Euro a 1,23 dollari

Chiusura contrastata per le Borse europee, appesantite in particolare dalle vendite delle utility, aspettando la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve che dovrebbero fornire indicazioni sulla tempistica con cui la banca centrale Usa potrebbe procedere all’aumento del costo del denaro nel 2018. E’ stata Madrid, frenata da Iberdrola (-4% dopo i conti) e da Acciona (prima dei risultati annuali), a riportare il calo più evidente con l’Ibex 35 in flessione dello 0,7%. In calo Francoforte, sopra la parità Parigi e soprattutto Londra. Più contenute le altre correzioni: Piazza Affari in particolare ha chiuso le contrattazioni con il FTSE MIB in discesa dello 0,09%. Il ritorno dell’euro/dollaro in area 1,23 (1,2308 da 1,234 di ieri) ha contribuito agli acquisti su alcune società esposte particolarmente sul mercato nordamericano. Male Atlantia (-1,5%) nell’attesa che entri nel vivo la partita per Abertis per la quale l’assemblea dei soci ha prolungato i termini dell’aumento di capitale funzionale all’offerta. Giù Recordati (-1,7%), peggior titolo del Ftse Mib da inizio 2018, e Enel (-1,5%). Brillante Salvatore Ferragamo (+2,6%) e StMicroelectronics(+1,6%) la quale ha beneficiato del rialzo dell’offerta di Qualcomm su Nxp. Chiusura piatta per Telecom (+0,1%) sotto i riflettori per il dossier Persidera e in rosso Mediaset (-0,6%) visto il fallimento della mediazione tra Cologno Monzese e Vivendi per risolvere il caso Premium. Balzo di Fila (+3,4%) sul possibile riassetto azionario. Giù Banca Farmafactoring (-4,3%) dopo il collocamento di un 8,8% da parte del fondo Centerbridge.

Intanto Wall Street mostra un incremento di tutti gli indici principali (il Dow Jones è tornato sopra quota 25mila punti): torna a scendere Walmart dopo il ko di ieri innescato dalla delusione delle vendite online.

Telecom sotto la lente tra ispezioni e attesa per il piano
A Piazza Affari catalizza l’attenzione Telecom Italia, il sito del Sole 24 Ore ha riportato la notizia che è in corso un’ispezione della Guardia di finanza negli uffici del gruppo di tlc, su disposizione dell’autorità Antitrust presieduta da Giovanni Pitruzzella. Questo volta la «visita» è mirata all’incumbent delle tlc perché riguarda un’estensione dell’istruttoria aperta qualche mese fa sul progetto Cassiopea – ora sospeso – per gli investimenti in fibra nelle aree a fallimento di mercato dove i bandi pubblici sono stati vinti da Open Fiber. I titoli hanno più volte cambiato la direzione di marcia. Il mercato scommette su imminenti novità per la compagnia di tlc, parte delle quali potrebbero emergere il 6 marzo, quando il cda della società sarà chiamato ad approvare il nuovo piano industriale. Intanto gli investitori si interrogano sulla cessione di Persidera,la società dei mux che Vivendi si è impegnata a far cedere per avere l’ok dell’Antitrust Ue al controllo di fatto sulla compagnia telefonica. Come scrive il Sole 24 Ore, però, c’è però da sciogliere il nodo Gedi, socio di minoranza di Persidera, con il 30%, che non sarebbe affatto disposto a vendere la società a prezzi contenuti. Un ostacolo alla cessione di Persidera potrebbe indurre la stessa Vivendi anche ad allentare la presa in Mediaset. Le azioni del Biscione oggi vanno male, anche nell’attesa di novità dal fronte giudiziario, con l’udienza sulla causa intentata dal gruppo contro Vivendi (per la mancata acquisizione di Premium) alle porte.

In calo Farmafactoring dopo collocamento 10% capitale, in rialzo Fila
Fuori dal paniere principale, Banca Farmafactoring accusa una delle

flessioni peggiori del listino dopo il private placement avvenuto ieri a Borsa chiusa del 10,1% del capitale a 5,75 euro per azione da parte del fondo Centerbridge che ora conserva comunque la quota di riferimento del 47% circa . Corrono invece le Fila, sulle notizie del Sole 24 Ore su un possibile riassetto nell’azionariato, con la famiglia Candela corteggiata da un fondo estero. Perdono quota le azioni del Credito Valtellinese e anche i diritti dell’istituto correlati all’aumento di capitale.

Usa: sale a 55,9 punti indice servizi Pmi (stima flash) a febbraio, sopra attese Sul fronte dei dati macro, l’attività nel settore servizi americano velocizza il passo a febbraio, confermandosi in territorio positivo. La stima flash dell’indice servizi Pmi, redatto da Markit, si è attestata a 55,9 punti, salita rispetto ai 53,8 punti della stima flash di gennaio e al di sopra anche dei 53,3 punti del dato finale del mese scorso. Il dato è stato migliore delle previsioni pari a 54,0 punti. Il dato si conferma a un livello associato a un’espansione della congiuntura, ovvero superiore a 50 punti. Sul versante immobiliare, le vendite di case esistenti negli Stati Uniti in gennaio sono calate del 3,2% (sotto le stime) a un tasso annualizzato di 5,38 milioni di unità. Si tratta del calo maggiore in tre anni.

Euro poco sopra 1,23 dollari, debole il petrolio
Sul fronte valutario l’euro rimane poco sopra la soglia di 1,23 sul biglietto verde (segui qui i principali cross). Il petrolio è debole, con il valore del Wti che comunque rimane in area 61,5 dollari al barile (segui qui Brent e Wti). Lo spread italiano risale in area 135 punti (segui qui), mentre il dibattito politico si fa sempre più intenso in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo,

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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