Russiagate: Manafort e Gates, ex uomini chiave di Trump, accusati di frode fiscale

di ALBERTO FLORES D’ARCAIS

NEW YORK – Un documento di 42 pagine, 30 milioni di dollari riciclati, 32 nuovi capi d’accusa, che vanno dalla frode fiscale a quella bancaria e che possono costare decenni di carcere. Il procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller va avanti con le sue indagini e (come anticipato nei giorni scorsi) deposita nuove, pesanti, accuse contro due uomini-chiave del team elettorale di Donald Trump: Paul Manafort – che è stato a capo della campagna di The Donald nei mesi chiave di giugno-agosto 2016 – e il suo braccio destro (in affari e in politica) Rick Gates.

Le nuove incriminazioni si aggiungono alle 12 di cui Manafort e Gates erano stati accusati nell’ottobre scorso, per cui ai due collaboratori del presidente vennero contestate le accuse di cospirazione e “riciclaggio di denaro multimilionario” durante il lavoro come lobbisti al servizio del governo ucraino. Le nuove accuse riguardano per gran parte lo stesso filone (i milioni di dollari riciclati salgono però a 30) e per il momento non considerano l’attività dei due legate alla campagna elettorale di Trump. Manafort è accusato di avere evaso le tasse dal 2010 al 2014 (l’evasione fiscale come è noto è un reato grave negli Stati Uniti) e di avere nascosto i conti bancari che possedeva all’estero. 

Tra le 41 pagine del provvedimento di Mueller, si legge che Manafort e Gates tra il 2006 e il 2015 hanno agito come “agenti non registrati di un governo straniero e di partito politici stranieri”, in particolare “del governo e del presidente dell’Ucraina”. Un attività ‘in nero’ che avrebbe generato decine di milioni di dollari di reddito (oltre 75 milioni di dollari sarebbero passati nei loro conti offshore). In particolare Manafort “con l’assistenza di Gates”  – “ha riciclato più di 30 milioni di dollari, reddito che è stato nascosto al Dipartimento del Tesoro e al Dipartimento di Giustizia”.

Le nuove accuse arrivano a pochi giorni da quando (era martedì scorso), l’avvocato Alex van der Zwaan (che fa parte di uno dei più noti studi legali di New York) si è dichiarato colpevole in una corte federale di Washington. Proprio per aver mentito al Fbi sui suoi rapporti con Rick Gates.

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