Beppe Grillo cede lo scettro: “È finita l’epoca dei Vaffa”
“Io che ho parlato per tutta la vita…”. Si intitola La percezione del nulla ed è il video di nove minuti che oggi Beppe Grillo ha postato sul blog (guarda qui).
“Ho parlato tutta la vita – dice il comico genovese – ho speso 60mila parole al giorno per 40 anni… capisco che il senso delle parole, che sono inutili, a volte provocatorie, a volte deformi, a volte violente, il mio Vaffa…”. È un fiume in piena, molto malinconico. “Forse – ammette – è finita l’epoca del Vaffa ma comunque ho cercato di capire, di essere curioso, di capire, Dio mio, capire…”.
E Grillo, che sembra quasi stia leggendo il proprio testamento politico, se la prende prima col metodo di voto in Italia e poi con gli italiani, che definisce “analfabeti“: “Adesso non ragioniamo più, secondo me non stiamo più ragionando, perché andiamo a votare, andiamo a votare con un criterio che io non ho mai visto, con le cabine… (…) Tu dai il documento, mi dia questo, mi di quell’altro poi vada lì! C’è la biro, la matita, la matita, devi mettere una roba che tra il proporzionale non proporzionale, il cumulativo, non cumulativo, devi mettere una X, una X – sottolinea – come gli analfabeti“. È il solito Grillo, che ha sempre puntato sulla rivoluzione del web, facendola diventare anche una specie di totem sacro per tutto il M5s.
Nella visione del comico genovese, gli italiani sarebbero “analfabeti funzionali”: “Altro che istruzione obbligatoria fino a 15 anni, 16 anni, l’istruzione obbligatoria devi farla fino a 40 anni, tre mesi all’anno, devi andare a studiare, perché la gente – spiega Grillo – deve informarsi, deve capire, se non ti informi non conti quando vai a votare, cosa voti? Voti quello che hai visto in televisione, il più simpatico, non hai minimamente un concetto anche leggermente empatico, di capire una persona falsa. L’etica, parliamo dell’etica, l’etica è la lealtà, se una persona dice e poi fa quello che fa, se lo dice e lo fa, vuol dire che eticamente è a posto, è leale“.
Per Grillo tutto sarebbe ormai perduto e per gli italiani ci sarebbero poche scappatoie: “Noi non siamo più abituati a questi sentimenti, abbiamo – ribadisce – un analfabetismo funzionale, noi siamo, secondo delle statistiche, The human power index, siamo dai 16 ai 65 anni. Il 47% legge e scrive ma non capisce assolutamente il concetto, è sbadato, perde il senso critico, non distingue il vero dal falso. Stiamo arrivando al concetto di intendere e di volere, non siamo forse più capaci di intendere, di volere, mi ci metto anch’io, per l’amor di Dio“.
Ma non è il solito Grillo, quello de La percezione del nulla. È un Grillo alla fine del suo percorso politico, pronto a cedere lo scettro a Luigi Di Maio, che non a caso in questi giorni ha presentato la sua lista dei ministri, e ad aprire una nuova stagione per il Movimento. Prima, il movimento più passionale, delle urla e degli schiamazzi (“Apriremo il parlamento come una scatola di tonno”, ricordate?). Ora, invece, un movimento più istituzionale e pronto a dialogare.
IL GIORNALE