Solo il voto può fermare gli incapaci
Non tocca certo a noi indicare il premier in caso di vittoria del centrodestra. Ma non possiamo che registrare con soddisfazione l’intesa raggiunta tra i soci sul nome del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani se, come pare dai sondaggi, Forza Italia risulterà il primo partito della coalizione.
Con i «se» e con i «ma» non si fa la storia, ovviamente, e quindi nulla è certo. Ma gli elettori avevano diritto a una indicazione che completasse gli elementi di giudizio già in loro possesso, dalle alleanze al programma.
Pochi lo sanno, ma Antonio Tajani è un giornalista di questo giornale prestato tanti anni fa alla politica. Lasciò la guida della redazione romana per partecipare prima alla fondazione di Forza Italia e poi spiccare il volo in Europa dove è stato ministro dei Trasporti, dell’Industria e ora presidente del Parlamento. Un curriculum internazionale senza pari in Italia, per rapporti personali e prestigio secondo solo a quello di Silvio Berlusconi, che di lui si fida come di un figlio.
Sulla candidatura ieri è arrivato il via libera anche di Matteo Salvini, che ovviamente, e legittimamente, la mette in subordine alla sua nel caso la Lega finisca nell’urna davanti a Forza Italia. Nel caso ciò non accadesse, e il centrodestra ottenesse un buon risultato, Tajani per carattere e propensione al dialogo può essere l’uomo giusto per sanare rapidamente anche le piccole ferite di una campagna elettorale durante la quale complice la nuova legge i partiti della coalizione hanno dovuto mettersi in competizione tra di loro suscitando a volte perplessità ed equivoci sui quali hanno sguazzato politici rivali e opinionisti di parte.
Grazie soprattutto al lavoro e alla pazienza di Berlusconi, al traguardo le gambe del centrodestra arrivano quindi insieme, nella sostanza più di quanto dica la foto scattata ieri nella conferenza stampa comune con il Cavaliere, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Raffaele Fitto seduti allo stesso tavolo. Se ci si guarda indietro, più di così era impossibile fare per battere sinistra e grillini. Adesso tocca a noi elettori non vanificare questo lavoro. Non mi fido dei sondaggi che fanno ben sperare, bisogna andare tutti alle urne perché, per quel che ne so, il rischio caos o di finire nelle mani di incapaci è davvero alto.
IL GIORNALE