Borse zavorrate dai dazi di Trump. Milano annulla guadagni 2018, Fca ko
–di Chiara Di Cristofaro e Andrea Fontana
I dazi Usa sul settore siderurgico annunciati dal presidente Trump piegano in modo significativo le Borse europee alla vigilia delle elezioni politiche italiane e del referendum del partito socialdemocratico tedesco sulla grande coalizione con il Cdu di Angela Merkel. Nell’Eurozona tutti superiori al 2% le flessioni registrate dai principali indici: Milano è arretrata del 2,39% scendendo sotto quota 22 mila punti nell’indice Ftse Mib che ha praticamente azzerato i guadagni da inizio 2018 (+0,27% alla chiusura odierna). Nell’intera settimana l’indice è sceso di oltre il 3%. Tonfo per Exor (-6%) penalizzata dalle performance delle partecipate: -5,7% Fca dopo i dati sulle vendite in Italia a gennaio e il malumore sul settore auto per possibili incrementi delle materie prime legate ai dazi Usa, -4,6% Cnh, -3,7% Ferrari. A parte Ferragamo, tiene il settore lusso: in parità Ynap e -0,6% Luxottica. Atlantia (-1,4%) limita i danni dopo i conti 2017 e l’ingresso a sorpresa in Eurotunnel (+11,5% a Parigi).
Automotive sotto pressione, giù Fca con vendite
Ha sofferto tutto il settore auto europeo, il peggiore in Europa (segui qui l’andamenti dei comparti) che rischia di fare i conti con un aumento dei costi delle materie prime grezze. Fiat Chrysler Automobiles è stata anche fortemente penalizzata dai dati sulle immatricolazioni auto. Sul titolo ci sono poi le indiscrezioni sulla vendita di Marelli: ieri la società ha annunciato che la valutazione sul dossier slitta al secondo trimestre dal primo. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, Fca sta valutando sia l’Ipo che la cessione del gruppo della componentistica. Sul tavolo ci sarebbero anche le offerte di Bain Capital e di società cinesi, oltre che una possibile cordata guidata da Cdp con Brembo (che però ha smentito). Ieri i dati sulle immatricolazioni hanno mostrato per Fca un calo del 10,8% delle vendite a febbraio, molto peggio del mercato. Seduta pesante anche per Cnh Industrial , Exor e per Ferrari.
Atlantia sconta ingresso Eurotunnel. In 2017 sale utile e dividendo
Atlantia ha annunciato l’ingresso nel capitale di Eurotunnel con un assegno superiore al miliardo di euro. La holding di Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma ha annunciato l’accordo per l’acquisto del 100% del veicolo di investimento Aero 1 Global and International che detiene il 15,49% del capitale di Groupe Eurotunnel (Getlink) pacchetto azionario che offre il 26,6% dei diritti di voto della società. «L’investimento in Getlink rappresenta un’interessante opportunità finanziaria per il gruppo», commenta l’amministratore delegato Atlantia Giovanni Castellucci. A vendere sono alcuni fondi gestiti da Goldman Sachs Infrastructure Partners. Il costo per Atlantia è di 1.056 milioni pari a 12,4 euro per azione Getlink. Atlantia ha inoltre annunciato i conti 2017 chiusi con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 1,172 milioni di euro, in aumento del 4% (+6% su base omogenea) rispetto al 2016. Il traffico sulla rete autostradale italiana del gruppo risulta in aumento del 2,2%. Il traffico sulla rete autostradale estera è cresciuto del 3,6%, il traffico passeggeri negli aeroporti del Gruppo è complessivamente in crescita dell’1%. Il cda proporrà ai soci il pagamento di un dividendo unitario di 1,22 euro per azione relativo all’esercizio 2017 con un saldo a maggio di 0,65 euro per azione.
Francoforte la peggiore della settimana(-4,6%), Milano ha perso il 3,3%
Tra le big del listino hanno tenuto anche Moncler (-0,2%) e A2a (-0,59%), quest’ultima all’indomani dei conti preliminari 2017 chiusi con un margine operativo lordo da 1,2 miliardi di euro e un utile lordo di 489 milioni di euro. Negativa la seduta del settore bancario italiano, cosi’ come di quello europeo: l’indice Ftse Italia Banche e’ arretrato del 2,2% con vendite in particolare su Ubi ( -2,6%), Unicredit (-2,2%) e Intesa Sanpaolo (-2,1%). Dietrofront di Poste Italiane
(-2,2%) che si è allontanata da quota 7 euro al termine di una settimana in netto rialzo grazie alla presentazione del nuovo piano industriale. Flessione leggermente inferiore agli indici per Telecom Italia (-2%): gli operatori attendono ora il piano targato Genish e i conti che saranno diffusi martedì prossimo. Intanto, secondo quanto emerso, la vendita di Persidera (la controllata delle frequenze tv che Telecom deve cedere per permettere al suo socio di controllo Vivendi di aderire agli accordi con l’Antitrust Ue) si è arenata e la quota di maggioranza dell’asset è stata affidata al trust Advolis. Fuori dal Ftse Mib tonfo per Centrale del Latte (-7,3%) alla pubblicazione dei conti 2017 chiusi in rosso e con ricavi per 183,4 milioni di euro.
Nell’intera settimana è stata Francoforte la piazza più penalizzata (-4,6%) mentre a livello settoriale sono state vendute in particolare le materie prime. Due i titoli in evidenza a Milano, Luxottica (+3,1% il saldo complessivo), grazie all’ok Ue e Usa all’integrazione con Essilor, e appunto Poste italiane (+2,3%).
Spread BTp/Bund sale a 134 punti prima delle elezioni italiane
I titoli di Stato italiani scambiati sul secondario telematico chiudono in calo nell’ultima seduta prima delle elezioni politiche. Il movimento ribassista dei corsi ha interessato tutto il comparto dei titoli sovrani dell’Eurozona ma nel caso dei titoli italiani il movimento è risultato più accentuato. La conseguenza è un differenziale di rendimento del titolo decennale benchmark (Isin IT0005274805) con i Bund che si allarga a 134 punti base nel finale dai 130 punti base dei primi scambi. Il rendimento dei titoli italiani è fotografato nel finale all’1,99% (1,94% in chiusura giovedì), i Bonos rendono l’1,53 per cento.
Greggio in calo, euro sopra quota 1,23 dollari
Petrolio in calo di mezzo punto percentuale a New York (-0,5% a 60,69 dollari al barile) . Euro/dollaro sopra 1,23 a 1,2321.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)