Trionfo M5S, exploit Lega. Crolla il Pd. Centro-destra il più votato. Borsa giù in apertura
Movimento Cinque Stelle primo partito con il vento in poppa, con i Cinque Stelle che ottengono il 31% dei consensi. Nel centrodestra – lo schieramento più votato con il 37% – l’iniziale testa tra Lega e Forza Italia viene vinto nettamente dal Carroccio (la Lega, al 18%, ha quadruplicato i voti dal 2013). La coalizione di centrosinistra, invece, registra un 24%, con il Pd però che si tiene sotto la soglia del 20% sia alla Camera che al Senato. Infine, nessun partito si piazza sopra il 40 per cento. Una situazione che ha avuto un riflesso sui mercati. In apertura borsa giù e spread tra Btp e Bund in deciso rialzo. Ha tenuto l’affluenza alle urne degli elettori: secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno alla Camera dei deputati ha votato il 72,93% degli elettori, al Senato 73,05%, alle Regionali (dato complessivo) il 70,87 per cento.
Lo scenario in parlamento
Secondo gli ultimi dati, al centrodestra andrebbero, secondo le stime, 250-260 seggi alla Camera e 130-140 seggi al Senato. Al M5S andrebbero, secondo le stime, 230-240 seggi alla Camera e 110-120 seggi al Senato. Staccatissimo il centrosinistra guidato dal Pd con circa 110-120 seggi alla Camera e 45-55 seggi al Senato. Le maggioranza politica necessaria alla Camera è 316 seggi, mentre al Senato e di 158 seggi. Questo, in sintesi, il risultato del voto per le Politiche 2018. Un quadro già emerso nelle sue caratteristiche principali nelle proiezioni diffuse in nottata dal Consorzio Opinio Italia per la Rai .
Italia divisa in tre
Quella uscita dalla tornata elettorale di ieri è un’Italia divisa in tre: M5s primo partito si impone al Sud e nelle isole; centrodestra coalizione in testa nel Centro-Nord, con la Lega avanti; in forte calo come partito e coalizione il Pd conquista solo Toscana e Trentino Alto Adige. Il segretario Matteo Renzi sta meditando le dimissioni.
A Palazzo Madama centrodestra primo schieramento
L’ultima proiezione per il Senato diffusa dal Consorzio Opinio Italia per la Rai rilasciata in nottata (basata su dati ancora parziali ma assai significativi perché riferiti a un campione del 56% dei voti realmente scrutinati) vede tra i partiti il M5S piazzato al primo posto con il 32,9% dei voti, seguito dal Pd che non arriva al 20% (19%). Poi c’è la Lega con il 16,7%, che sorpassa per la prima volta Forza Italia, ferma al 14%, e FdI con 4,1 per cento. In coda Liberi e uguali, assai delusi dal 3,6%, e +Europa Bonino che non supera la soglia di sbarramento registrando solo il 2,3%, poi Noi con l’Italia-Udc (1,1%), Civica Lorenzin e Italia Europa Insieme sono allo 0,5%, Svp allo 0,5%e le Altre liste al 4,8 per cento. In termini di coalizioni a Palazzo Madama il centrodestra è il primo schieramento di questa tornata elettorale, avanti a tutti con il 35,9% dei suffragi complessivi, mentre il M5s è il primo partito con il 32,9% e la coalizione di centrosinistra si piazza al terzo posto con il 22,8% dei voti. Leu è al 3,6%, gli altri al 4,8 per cento.
Fino a 122 senatori pentastellati
La proiezione della possibile distribuzione dei seggi tra i partiti (anche in questo caso il campione è del 56% dei voti) vede per il M5S una forza parlamentare che varia tra i 109 e 1119 senatori; per la Lega la forchetta è 58-60, Forza Italia 46-55, Pd 44-46; FdI 19-25; Leu 7-11, Svp da 2 a 4. A fronte di una maggioranza a quota 158, la stessa proiezione del Consorzio Opinio per Rai attribuisce da 128 a 147 seggi alla coalizione di centrodestra, tra 109 e 119 seggi al M5S, e tra i 47 e i 55 seggi al Partito democratico. Per Leu si va tra i 7 e gli 11 seggi.
Lega davanti a Forza Italia alla Camera
Per la Camera, l’ultima proiezione del Consorzio Opinio per Rai (copertura 46%) vede in testa il M5S con il 32,9% dei voti, segue il Pd al 18,7% e a poca distanza la Lega al 17,2%, ben prima di Forza Italia ferma al 13,4 per cento. Una conferma, questa, del fatto che la Lega ha attirato una fetta consistente del voto giovane sottraendolo in particolare a Forza Italia. Liberi e Uguali registra uno scatto al 3,7%, Fratelli d’Italia si attesta al 4,2% mentre +Europa Bonino è fuorigioco con un misero 0,6 per cento. Noi con l’Italia è invece al’1,2%, Civica popolare al 2,6%, Insieme allo 0,6%, Svp allo 0,5%, altri partiti al 4,4 per cento. La coalizione di centrodestra si attesta così al 36% mentre quella di centrosinistra arriva al 23 per cento. Il M5S conquista il 32,9%, Leu al 3,7%, altri al 4,4 per cento.
Nessuno vicino alla maggioranza a quota 316 seggi
Passando ai seggi, la proiezione finale Rai per Montecitorio (46% del campione) assegna al M5S tra i 220 e 240 senatori, da 115 a 123 senatori alla Lega , da 104 a 110 per il Pd. Forza Italia, quarto partito in termini di seggi, si attesta tra 99 e 105 senatori; poi FdI (24-32), Leu (11-19), e Svp (3-5). La maggioranza è a quota 316 seggi. La coalizione del centrodestra avrebbe quindi 247-257 seggi, il M5S 230-240, la coalizione di centrosinistra guidata dal Pd 110-120, Leu 11-19, Altri 2 seggi.
Di Battista (M5S): vera e propria apoteosi per il Movimento
Alessandro Di Battista, uno dei leader del M5S attende la conferma dei dati provvisori, ma parla di «vera e propria apoteosi» per i Cinque Stelle «che dimostra la bontà del nostro lavoro e dimostra che tutti quanti dovranno venire a parlare con noi, e questa sarà la prima volta».
In casa M5S esulta ancheRoberto Fico, felice per il «risultato storico del Movimento 5 Stelle» arrivato a sforare il 30 per cento. «Le persone – ha spiegato Fico – stanno premiando un lavoro serio, trasparente, onesto, degli ultimi cinque anni». Dalle parti della Lega il primo commento sulle proiezioni arriva dal vicesegretario Giancarlo Giorgetti, che sottolinea la «grande soddisfazione» per un «risultato storico: partivamo dal 4% e le proiezioni parlano del 16-17%, i dati reali forse di più». «Se questo è il Senato, non oso pensare alla Camera», twitta invece il “candidato” ministro dello Sviluppo economico per il M5s, Lorenzo Fioramonti commentando i dati della prima proiezione per il Senato che danno al M5s il 33,1 per cento.
Brunetta (FI): «A noi la maggioranza con qualche responsabile»
L’ottima affermazione della coalizione di centrodestra fa sorridere Renato Brunetta, che parlando a Montecitorio stima tra i 270 e i 280 i seggi saranno assegnati dalle urne. Così, spiega «saremo la prima area politica e quindi ci sarà la fila per entrare nel centrodestra, quindi avremo la maggioranza assoluta. Poi se questo non avverrà saremo nelle mani di Mattarella. Io però penso che il centrodestra arriverà alla maggioranza assoluta con la coalizione e qualche responsabile».
Pd: «Sconfitta chiara e netta». Oggi parla Renzi
Per ore, del Pd, nessuno commenta quella che si preannuncia come una vera e propria debacle, a parte il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato, che prima di mezzanotte annuncia il passaggio del partito all’opposizione «se questi numeri saranno confermati». Nella notte, nella sede del Nazareno, a parlare è poi il vicesegretario dem Maurizio Martina che sottolinea la «sconfitta molto chiara e molto netta» subita dal partito, ma rimanda «valutazioni più compiute» sull’esito del voto al segretario Matteo Renzi, che parlerà nel corso della giornata. Più articolata l’analisi del deputato Francesco Boccia, già presidente della commissione Bilancio della Camera. Il M5S, spiega, « ha vinto le elezioni ma non ha i seggi per governare. Il centrodestra è diventato solo destra, va peggio delle previsioni e ha un nuovo leader che si chiama Salvini. Il Pd senza giri di parole ha perso. Ora toccherà a Di Maio dimostrare che il movimento può diventare forza di governo. Noi dobbiamo ricostruire il centrosinistra dalle fondamenta».
Zingaretti in testa nel Lazio, Fontana primo in Lombardia
In Lazio e Lombardia si votava anche per il rinnovo dei consigli regionali e per l’elezione diretta del presidente della Regione. Per il Lazio, i primi exit poll del Consorzio Opinio Italia (Istituto Piepoli, Emg e Noto Sondaggi) per la Rai vedono in testa il dem e Governatore uscente Nicola Zingaretti tra il 30 e il 34% (coalizione di centrosinistra, seguito da Stefano Parisi (colazione dei centrodestra) tra il 26 e il 30%. La pentastellata Roberta Lombardi viaggia tra il 25 e il 29%, mentre l’outsider sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è dato tra il 2 e il 4 per cento. In Lombardia ad essere in testa secondo l’exit poll Consorzio Opinio è invece il leghista e sindaco di Varese Attilio Fontana, che porta la coalizione di centrodestra tra il 38 e il 42%, mentre il candidato del centrosinistra e sindaco di Bergamo Giorgio Gori è dato tra il 31 e il 35%. Il pentastellato Dario Violi è dato tra il 17 e il 21%; in coda Onorio Rosati (Leu) tra il 2 e il 4 per cento. Per quanto riguarda l’affluenza, alle 23 in Lombardia ha votato il 73,07% degli aventi diritto (dati relativi a 1.516 comuni su 1.516). Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 76,77% degli elettori.
Elettori in coda in tutta Italia
Nella giornata di domenica sono stati registrati ritardi in molti seggi, anche per il debutto del tagliando antifrode, e sospensioni per errori sulle schede. Questi si sono registrati in particolare a Palermo, Mantova e in provincia di Alessandria. A Roma 36 elettori sono stati chiamati per rivotare. Lunghe file anche per arrivare a Castelnuovo di Porto, vicino alla Capitale, dove è previsto lo spoglio delle schede degli italiani che hanno votato all’estero. Allo scopo di velocizzare le operazioni di voto, il Viminale ha deciso che i presidenti di seggio si potessero avvalere anche dei vicepresidenti per gli adempimenti connessi al tagliando antifrode, introdotto dalla nuova legge elettorale, presente nelle schede per la Camera dei deputati e per il Senato della Repubblica.
ILSOLE24ORE