Di Maio: “Noi vincitori assoluti”. Salvini: “Il centrodestra al governo”. Renzi pronto a dimettersi
Luigi Di Maio e Matteo Salvini indiscussi vincitori, il Pd malamente sconfitto con Renzi che è pronto a dimettersi, un Berlusconi silente (con Forza Italia che copre il disappunto per il sorpasso della Lega inneggiando alla vittoria della coalizione di centrodestra), un modestissimo risultato per Leu, nessuna maggioranza di governo. In attesa che la parola passi al Colle, oggi sono i big a parlare. Di Maio ribadisce: «Siamo i vincitori assoluti, ma siamo aperti al confronto con tutti i partiti». Dal canto suo Salvini rivendica il «diritto e il dovere di governare della coalizione del centrodestra».
Senza una maggioranza Di Maio valuta infatti alleanze, probabilmente proverà prima con la sinistra. La Lega per il M5S è l’ultima opzione. L’accordo sui presidenti di Camera e Senato sarà comunque il primo banco di prova per i grillini. «Se sono contento? Sono anziano, devo capire ancora», dice Beppe Grillo intercettato dai cronisti a Roma.
DI MAIO: APERTI AL CONFRONTO CON TUTTI I PARTITI
Raggianti, invece i Cinque Stelle. «È una bella giornata, nonostante la pioggia»: queste le parole di Luigi Di Maio mentre poco dopo le 10 usciva dalla sua abitazione a Roma dopo il trionfo. «È un dato storico ed è stata un’emozione indescrivibile», ha aggiunto salendo sull’auto bianca venuta a prenderlo. «Oggi inizia la Terza Repubblica e sarà una Repubblica dei cittadini italiani», spiega il leader grillino in conferenza stampa all’hotel Parco dei Principi. «Noi i vincitori assoluti – aggiunge – ma siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche a partire dalle figure di garanzie che vorremo individuare per le presidenze delle due camere ma soprattutto per i temi che dovranno riguardare il programma di lavori».
BOOM LEGA, SALVINI: CENTRODESTRA AL GOVERNO
«No a coalizione strane. No, no no…». Ripete tre volte «no» Matteo Salvini ai giornalisti che, in conferenza stampa, gli chiedono se per la Lega sia possibile una coalizione diversa da quella del centrodestra. «La squadra a cui mancano meno numeri per avere la maggioranza alla Camera e al Senato è quella del centrodestra. A seggi chiusi lavoreremo perché la squadra più vicina arrivi a essere maggioranza. Ci sono collegi dove vinci o perdi per cinquanta voti e vogliamo avere il quadro chiaro», afferma il leader leghista dal quartier generale della Lega, in via Bellerio a Milano. «Escludo governi di scopo, a tempo, istituzionali. Non partecipiamo a governi minestrone», aggiunge ancora.
FRATELLI DI ITALIA, AVANTI CON SALVINI PREMIER
«Penso che il presidente Mattarella debba dare l’incarico esplorativo alla coalizione di centrodestra e che sia giusto che l’incarico si dia a Matteo Salvini. Ci aspettiamo che Forza Italia chieda la stessa cosa e faremo del nostro meglio per aiutare Salvini», ha detto Giorgia Meloni di Fdi commentando i risultati del voto. «Il nostro risultato è forse meno visibile di quello degli altri due vincitori, M5S e Lega, ma siamo unico partito che cresce in modo significativo: più del 100 per cento in voti assoluti, 1,4mln, ed in percentuale. La pattuglia parlamentare cresce del 500%». In tema di nuovi assetti di governo, «Noi siamo disponibili solo per un governo che si collochi all’interno del perimetro della coalizione – conclude -. Quindi, o si fa un governo di centrodestra o noi staremo all’opposizione».
IL CROLLO DEL PD, RENZI SI DIMETTERA’ NEL POMERIGGIO
Il Pd crolla, arrivando al minimo storico. I democratici registrano un calo su tutti i fronti. Matteo Renzi si dimetterà dalla carica di segretario nella conferenza stampa che terrà nel pomeriggio al Nazareno. Dalla sede del Pd, dove il leader è stato riunito con i suoi fino a stamattina, spunta ora l’ipotesi di una convocazione dell’assemblea nazionale per eleggere nuovo segretario l’attuale vice di Renzi, Maurizio Martina.
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GRASSO DELUSO DAL VOTO MA “LEU CONTINUA”
«Abbiamo preso un milione e 100 mila voti e la prima cosa che voglio fare è ringraziare chi ci ha dato il consenso e chi ci ha aiutato sul territori. Sono persone che meritano di essere rappresentate in Parlamento per proseguire il cammino che abbiamo iniziato come LeU, per andare avanti senza fermarci su questi punti. Vogliamo con pazienza e umiltà continuare con questo progetto in cui crediamo. C’è delusione per il mancato successo della nostra forza e per non saper saputo intercettare il consenso travolta dall’onda del successo della destra e del M5S», ha detto Pietro Grasso nel corso di una conferenza stampa. «Con la destra non siamo disponibili nemmeno a dialogare. Siamo disponibili al confronto in Parlamento ma secondo le nostre agende, i nostri valori e i nostri programmi che teniamo fermi». «Il 4 marzo – ha concluso invece Roberto Speranza – è punto di partenza, non di arrivo. Il nostro obbiettivo è campo più largo possibile e far vivere quei valori che abbiamo provato a rappresentare e altri non sono riusciti a farlo».
I DATI
Stando agli ultimi dati ufficiali per la Camera i 5 Stelle toccano il 32%, Salvini arriva a un punto percentuale dai dem (19% il Pd, 18% la Lega), Forza Italia è al 13,9% e Fdi al 4,3% (con un 36,2% che fa del centrodestra la coalizione vincente ma lontana dalla maggioranza di governo), Leu è al 3,3% e la Bonino al 2,6%.
IL REBUS NELLE MANI DI MATTARELLA
Improponibile un Nazareno bis (Forzisti e dem non avrebbero i numeri per fare da soli), improponibile un governo fatto solo dai Cinque stelle, com’è improponibile la pretesa del Movimento di trovare un accordo accogliendo chi accetterà in toto programma e squadra di governo già presentati da Di Maio (e allora non sarebbe un’alleanza e non si capisce chi potrebbe avere interesse a sottoscriverla). Nero l’umore in casa Pd: «Una sconfitta chiara e netta, un risultato molto chiaro nella sua negatività» ha dichiarato il vicesegretario del Partito Democratico, Maurizio Martina.
BANNON E QUELLA FRASE SUL VOTO ITALIANO
Gli esiti del voto italiano interessano ovviamente anche all’estero. L’ex capo stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, è venuto nel nostro Paese per seguire l’andamento delle elezioni. E ieri, dopo i primi risultati, avrebbe scritto un’email al giornalista Mike Allen che, nella sua newsletter, riporta il messaggio: «Il partito di Davos imploderà» il pensiero di Bannon riferendosi al boom delle forze politiche anti-sistema.
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