Milano «resiste» (-0,4%) allo stallo politico, Mediaset ko. Spread a 136
–di C. Poggi ed E Micheli
Chiusura in negativo ma lontana dai minimi intraday, e soprattutto dai valori di apertura (segui qui i principali listini) per Piazza Affari all’indomani delle elezioni politiche che hanno visto la netta affermazione del movimento 5 Stelle come primo partito del paese.
Resta tuttavia il rischio di uno stallo politico che possa condizionare l’azione di governo nelle prossime settimane, un timore posto in primo piano dalla decisione di Credit Suisse di tagliare a underweight” la propria valutazione
dell’azionario italiano dopo l’esito elettorale e alla luce della sovra-performance (pari al 5%) realizzata da Piazza Affari fino ad oggi rispetto all’Europa. A cercare di rasserenare i mercati sono intervenuti nel pomeriggio i due leader usciti vittoriosi dalle urne: Luigi di Maio ha spiegato che il movimento 5 Stelle sente la responsabilità di dare un governo al paese mentre il numero uno della Lega, Matteo Salvini, ha promesso in caso salga a Palazzo Chigi un esecutivo favorevole alle imprese. In chiusura di giornata, il FTSE MIBha ceduto lo 0,42% dopo essere arrivato a perdere oltre il 2%. Dopo una fiammata in avvio, che lo ha portato a toccare quota 144 punti contro i 131 della chiusura di venerdì, il differenziale ha tuttavia chiuso in recupero a quota 136 punti
Piazza Affari rimane la migliore d’Eiuropa da inizio anno
Piazza Affari è andata in controtendenza con le altre Borse europee, pagando dazio al risultato elettorale che potrebbe aprire un’impasse nella formazione del nuovo Governo. Milano, tuttavia, continua a vantare la performance migliore in Europa del 2018, nonostante proprio oggi non solamente abbia azzerato i guadagni, ma abbia iniziato a registrare perdite, sebbene contenute a un frazionale allo 0,15%. Numeri alla mano, da inizio 2018 Parigi perde il 2,7%, Madrid il 4,5%, Francoforte il 6,4%. Maglia nera del Vecchio Continente rimane Londra, con un ribasso del 7,4%, che è penalizzata dall’imminente uscita dall’Unione europea.
Banche sotto il tiro delle vendite e Mediaset
Fra i titoli quotati sul listino delle blue chips, da segnalare le pesanti perdite accusate nel settore bancario da Banco Bpm (-6%) e Banca Pop Er (-7,6%) che hanno pagato più di altri gruppi del settore finanziario il rischio di un allargamento dello spread. Sempre nel listino delle blue chips, pesanti perdite anche per Mediaset(-5,5%) dopo che il fondatore e azionista di riferimento Silvio Berlusconi ha perso il confronto per la supremazia nel centrodestra a favore di Matteo Salvini.
Spicca Tenaris
Si è messa in evidenza Tenaris dopo il sesto rialzo di fila del numero delle trivelle petrolifere attive negli Usa. Stando al rapporto pubblicato ogni venerdì dal gruppo di servizi petroliferi Baker Hughes, i pozzi sono saliti di 1 unità a quota 800, massimi dell’aprile 2015. Rispetto allo scorso anno, c’è stato un rialzo di 191 unità. Il dato resta lontanissimo dal picco di 1.609 toccato a ottobre del 2014, ma è al di sopra del minimo toccato nel 2009 a 179 trivelle attive. Risale Exor la peggiore venerdì: un movimento favorito secondo gli operatori dall’operazione Axa-XL che aumenta le attenzioni sulle valutazioni della controllata (di Exor) del settore assicurativo PartnerRe.
Brembo scatta sui conti. Giù Saipem:Consob, bilancio 2016 non conforme
Sono andate bene le Brembo , le migliori del Ftse Mib, grazie alla pubblicazione dei conti 2017. Il gruppo bergamasco di sistemi frenati ha annunciato un utile netto di 263,4 milioni di euro nel 2017, in aumento del 9,5%, su ricavi per 2,463 miliardi di euro (+8,1%). Il cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo per azione di 22 centesimi. Saipem viaggia invece in ribasso nel giorno in cui è emerso che Consob, lo scorso 2 marzo, ha comunicato alla società la ‘non conformità del bilancio consolidato e di esercizio 2016 alle norme che ne disciplinano la predisposizione’, senza censurare invece la correttezza della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2017. Nel mirino dell’Autorità, in particolare, ci sono due elementi: «le circostanze alla base di talune delle svalutazioni rilevate da Saipem nel bilancio 2016» che erano presenti, in tutto o in parte, già nel 2015 e alcuni tassi utilizzati nello svolgimento degli impairment test, anch’essi finalizzati a una corretta valutazione degli asset e degli avviamenti presenti nel bilancio del gruppo petrolifero. Domani, peraltro, la società guidata da Stefano Cao diffonderà l’aggiornamento della strategia e i conti del 2017
A Parigi tonfo di Axa dopo annuncio acquisto XL per 12,4 miliardi
Axa in caduta alla Borsa di Parigi (è arrivato a perdere il 7%) dopo l’annuncio dell’acquisizione del gruppo americano XL per 12,4 miliardi di euro. «Non è il costo dell’operazione che giustifica le preoccupazioni odierne. Il premio del 33% (sulla quotazione di XL del 2 marzo, ndr) non appare eccessivo. E’ piuttosto sul finanziamento dell’operazione che ci sono dubbi», commenta Frederic Rozier, gestore presso Mirabaud France. L’acquisizione – spiega l’esperto – sarà finanziata per 3,5 miliardi da risorse interne, per 6 miliardi dall’introduzione in Borsa di alcune attivita’ Usa e per 3 miliardi di emissione di debito subordinato. «Il problema è che alcuni pensano che tutto questo possa essere appena sufficiente e quindi si attendono un aumento di capitale da parte di Axa della misura del 10%», aggiunge Rozier.
L’euro torna sopra quota 1,23 dollari
L’euro torna a quota 1,23 dollari e scambia a 1,2320. La moneta unica cede qualche posizione verso quella giapponese (129,91 yen per un euro da 130,23) e verso quella britannica (0,8900 pound per un euro da 0,8926). Allunga il petrolio a 61,3 dollari al barile nel Wti aprile e quasi a 64,3 dollari al barile nel Brent aprile.
Spread apre a 144 punti, poi riscende sotto quota 1136
Dopo una apertura in netto rialzo lo spread tra BTp e Bund,ha progressivamente recuperato terreno fino a chiudere a 136 punti base. Alla chiusura di venerdi’ scorso lo spread BTp/Bund si attestava a 131 punti base. Chiusura in netto rialzo anche per il rendimento del decennale italiano che al termine della seduta si ferma sulla soglia del 2% dall’1,91% della chiusura di venerdi’ scorso.
Ubs, da ampia coalizione stabilità politica, ben percepita da mercati
Alla luce dei risultati, per il momento parziali, delle elezioni italiane, che hanno evidenziato una vittoria del Movimento 5 Stelle ma una situazione parlamentare in cui nessun partito o coalizione ha una maggioranza netta per governare, si va verso «lunghi negoziati, che potrebbero portare a un aumento della volatilità degli asset italiani». Secondo Ubs, «un’ampia coalizione sarebbe ben recepita dai mercati, perché si potrebbe tradurre in una stabilità politica e disciplina fiscale», mentre «ripetere le elezioni potrebbe prolungare l’incertezza e pesare sugli asset italiani e pesare sulla percezione dei mercati del rischio Italia». Secondo gli analisti, «il mercato azionario italiano non ha prezzato l’incertezza elettorale, ma gli yield attuali dei titoli di Stato suggeriscono che è stato incorporato un certo rischio politico». Per Ubs un’alleanza anti-establishment tra M5S e Lega, che insieme avrebbero la maggioranza, «sarebbe lo scenario peggiore per i mercati, ma appare improbabile a causa delle differenze tra i programmi».
(Il Sole 24 Ore Radiocor)