Luigi Di Maio, M5s e l’ombra sulla vittoria: “Cominciano i guai”, la clamorosa sentenza “in casa”
La festa di Luigi Di Maio e del Movimento 5 Stelle, appena cominciata, è già finita. A rompere le uova nel paniere è Massimo Fini, intellettuale libero e spesso controcorrente che scrive, però, proprio sul giornale che nei fatti è diventato l’organo stampa del grillismo, il Fatto quotidiano. “Almeno una parte del trionfo dei grillini è dovuta alle stesse ragioni che hanno portato Donald Trump alla Casa Bianca”, spiega Fini, secondo cui ha pesato e tanto la campagna elettorale anti-5Stelle fatta di “argomenti pretestuosi, falsi e ridicoli”. Insomma, Grillo e Di Maio erano “l’unico movimento veramente anti-partitocratico”.
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Il problema, prosegue, è che “dopo una vertiginosa ascesa durata 5 anni i veri problemi per i cinquestelle arrivano ora”. “Ho sempre scritto che i difetti dei cinquestelle dipendono dai loro pregi. Legalità, trasparenza, incorruttibilità, la volontà ferrea di non accettare alcun compromesso sono stati i loro vincenti cavalli di battaglia, ma adesso o accettano una qualche mediazione o resteranno una fortissima forza di opposizione che però in quanto tale non conterà nulla perché nulla hanno mai contato le opposizioni in Italia”. L’essere oltre la destra e la sinistra consentirebbe ai grillini di allearsi con chiunque, tranne che ovviamente con Forza Italia e Silvio Berlusconi.
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