I timori sui dazi non scuotono le Borse. Milano la migliore con Tim

 

Bilancio positivo per le Borse europee, che dopo un avvio in rosso hanno recuperato chiudendo tutte in territorio positivo. In cima al podio dei mercati del Vecchio Continente c’è Milano, con il FTSE MIB che a fine giornata ha guadagnato l’1,22%, sfiorando i 22.500 punti. Dopo due giorni in cui a tenere banco sono state le elezioni italiane, dove i tempi per il nuovo governo non sia annunciano brevi, a rubare la scena sono stati i temuti dazi di Donald Trump e le dimissioni in polemica del suo consigliere economico Gary Cohn, che non sembrano, però, aver spaventato gli investitori (mentre il Dow è in affanno). La Casa Bianca ha fissato per questo fine settimana – alcuni prevedono già domani – l’annuncio della tassazione extra su acciaio (al 25%) e alluminio (10%), ricevendo le repliche irritate della Ue («pronti ad agire» promette la commissaria al commercio Cecilia Malmstroem, con Bruxelles che stima in 2,8 miliardi le potenziali perdite per le aziende europee). Commissione Ue che nel frattempo bacchetta l’Italia per i suoi «squilibri economici eccessivi», mentre gli occhi sono puntati sulla riunione della Bce di domani. In calo a 129,3 lo spread tra BTp/Bund e il rendimento dei BTp decennali.

Occhi su Telecom, bene Fca e Poste Italiane

Il faro a Piazza Affari è stato indirizzato in particolare su Telecom Italia, titolo inizialmente poco mosso, che alla fine delle contrattazioni è salito dell’1,86% dopo il via libera alla separazione della rete, i conti 2017 e il piano di investimenti per 9 miliardi. A tenere banco anche l’arrivo nel capitale del fondo americano Elliott, con il ceo Amos Genish che si dice «pronto al confronto». Acquisti su Fca (+1,04%, dopo il balzo del 5,7% della vigilia) seguiti all’upgrade di Moody’s e le parole di Sergio Marchionne che da Ginevra assicura “non venderò mai Magneti Marelli”. Bene anche Exor (+2,4%), Recordati (+3,2%, la stock migliore) e Poste, che ottiene il 2,54% dopo l’accordo definitivo con Anima – che a sua volta guadagna il 2,54% – sul risparmio gestito. In coda al listino, viaggiano in direzione contraria Tenaris (-1,15%) e Cnh (-0,14%).

Pil europeo 2017 +2,3%, quarto trimestre +0,6%. Italia penultima nei 3 mesi

Nel quarto trimestre del 2017 il Pil nella zona euro è aumentato dello 0,6% e così nella Ue rispetto a +0,7% nelle due zone nel terzo. Rispetto al quarto trimestre 2016 il Pil è aumentato nella zona del 2,7% e nella Ue del 2,6% dopo +2,7% nelle due zone. Lo rileva Eurostat. In Italia il tasso di crescita trimestrale più basso a parità con la Lettonia, +0,3%, dopo la Croazia e la Grecia che hanno registrato un incremento del Pil di solo lo 0,1%. In Germania e Francia +0,6%, Spagna +0,7%. Per l’intero anno 2017 Eurostat indica che il Pil nella zona euro è cresciuto del 2,3%, nella Ue del 2,4% dopo 1,8% e 2% nel 2016.

In Usa +5% deficit a gennaio, bene occupazione ma stallo produttività

A gennaio gli Usa hanno visto crescere il deficit commerciale per il quinto mese di fila, aumentato del 5% a 56,60 miliardi di dollari (trend ai massimi di nove anni), mentre le attese degli analisti erano sui 55 miliardi. Stallo invece sul fronte della produttività, che ha subito uno stallo a fine 2017. Dall’altra parte il costo del lavoro è cresciuto più del previsto. Sopra la stime, invece, la crescita dell’occupazione nel settore privato americano a febbraio. Il dato, che anticipa il rapporto sul lavoro che sarà pubblicato venerdì, secondo il report di Macroeconomics Advisers e dell’agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, certifica la creazione a febbraio di 235mila posti di lavoro in più rispetto al primo mese dell’anno, mentre le stime si fermavano a 200mila.

Usa: Casa Bianca, entro fine della settimana annuncio sui dazi

Un annuncio sui dazi riguardanti alluminio e acciaio da parte dell’amministrazione Trump arriverà entro «la fine di questa settimana». Lo ha detto in una nota Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca. Secondo Axios, invece, il presidente americano Donald Trump vuole iniziare la sua guerra commerciale domani. Stando al sito ben informato sulla politica a Washington, che cita due funzionari Usa, il leader americano domani firmerà una proclamazione presidenziale con cui fare scattare le tariffe controverse. Stando ad Axios, Trump è impaziente e vuole agire, o almeno dimostrare di agire.

Euro viaggia intorno alla soglia di 1,24 dollari, greggio in calo

Sul mercato valutario l’euro per lunghi tratti è stato scambiato nei confronti del dollaro sopra 1,24 e quando si sono chiuse le contrattazioni prezzava 1,238 (in calo rispetto all’1,2408 di ieri) e 131,493 nei confronti dello yen. Sul fronte del greggio, il Wti con contratto di consegna ad aprile è in calo dello 0,46% a 62,31 dollari, in scia con il Brent del Mare del Nord a 65,51 dollari (-0,44%) su maggio.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

 

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