Buche a Roma, è emergenza ovunque In Tangenziale si va a 30 km all’ora
Dall’Appia alla Collatina, dalla Casilina a Boccea. E poi ancora altri quartieri, interessati da lavori di rifacimento del manto stradale, complessivi oppure solo in alcuni tratti. A distanza di un anno – e con un investimento da parte del Comune di 85 milioni di euro, previsti nel piano elimina-buche della Capitale nell’ambito del progetto #stradenuove – è rimasto poco o niente. Le voragini si sono riformate, l’asfalto è di nuovo scomparso, lasciando il posto a crepe e dissesti in mezzo alle strade. Segno che le riparazioni, anche questa volta, non sono state proprio a regola d’arte. L’allarme buche è sotto gli occhi di tutti, anche ieri decine di incidenti, migliaia di segnalazioni da parte dei romani da tutta la città, e anche oltre il Raccordo anulare, sul litorale di Ostia come nell’estrema periferia sud.
Un bollettino di guerra, un interminabile elenco di strade non percorribili. I vigili urbani ne hanno chiuse parecchie e hanno segnalato al Dipartimento Simu del Comune, che si occupa della manutenzione, quelle della grande viabilità dove la situazione è più pericolosa. Alle 18 di ieri il Comando generale aveva registrato 426 interventi in 24 ore, che sono arrivati a oltre 500 in serata, solo per buche e avvallamenti nella carreggiata. Il clou di una tre giorni di fuoco visto che sono stati 700 i vigili urbani che hanno preso il posto dei presidenti di seggio (e degli scrutinatori) assenti a Castelnuovo di Porto durante lo scrutinio dei voti esteri alle elezioni, senza contare il presidio fisso alla voragine di via Livio Andronico, alla Balduina, e adesso anche quello a Ponte Palatino, tuttora chiuso.
Un superlavoro, insieme con quello di fare la guardia alle buche stradali, che ha finito per sguarnire altri servizi. E sempre da parte dei vigili urbani in tema di viabilità a rischio dissesto sono arrivate ai Municipi altre segnalazioni: faranno parte dei dossier che fra ieri e oggi i minisindaci invieranno al Campidoglio prima dell’incontro (sempre oggi) con la prima cittadina Virginia Raggi per fare il punto della situazione. Si calcola che servano almeno 30 milioni a municipio, 400 in totale. A Ostia, ad esempio, ne sono stati destinati solo 2.
Ma a parte l’emergenza neve, ghiaccio e pioggia che secondo il Comune è alla base del disastro di questi ultimi giorni, preoccupa il fatto che i lavori (pochi) già svolti sulle strade sembrano in molti casi non essere serviti a niente. Tanto che i vigili urbani hanno ordinato che sulla Tangenziale est si viaggi al massimo a 30 chilometri all’ora – per dissesto stradale (come è scritto sui tabelloni informativi) – così come su alcune consolari (come la Salaria e da ieri la Nomentana) accade ormai da tempo. Il limite di velocità serve anche per non costringere il Comune, norme alla mano, ad intervenire tempestivamente sul manto stradale.
Intanto intervengono le associazioni in difesa dei cittadini. Il Codacons annuncia «una valanga di cause risarcitorie contro il Comune» sia per i danni materiali subìti, come le rotture di gomme, sia fisici, come le cadute dalla moto o a piedi. Ma non basta perché il Coordinamento ha chiesto alla procura il «sequestro urgente delle arterie più pericolose». Chiesto anche al ministero della Difesa di inviare «urgentemente nella Capitale uomini e mezzi con il compito preciso di mettere in sicurezza le strade». Anche Assotutela ha intenzione di rivolgersi alla magistratura per questa «situazione scandalosa in centro e in periferia. Abbiamo deciso di presentare un esposto in procura per inchiodare gli enti competenti alle loro responsabilità: è inammissibile che a pagare gli errori istituzionali siano sempre e solo i cittadini».
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