Lega Nord Valli Isarco e Pusteria – Lega Nord Eisacktal und Pustertal
All’assessore competente.
E, p.c. al Sindaco di Bressanone e al Presidente del Consiglio Comunale.
Oggetto: Interrogazione con risposta scritta ed orale, ai sensi dell’articolo tredici comma due del T.U.O.C. “Progetto Operation Daywork – Handelsoberschule Brixen.”
Premesso che:
In questi giorni alcuni genitori della classe 5a della scuola in lingua tedesca “Handelsoberschule” di Bressanone mi hanno contattato per riferirmi di un progetto sociale denominato “Operation Daywork”, che le maturande dovranno intraprendere.
A quanto raccontatomi, le alunne di quella classe dovranno lavorare per qualche giorno facendo le pulizie in una struttura di Bressanone occupata dai migranti.
Questo loro operare, sempre stando a quello che mi è stato detto, farà percepire alla classe una sorta di piccola entrata economica, che le alunne poi dovranno dare in beneficienza ai migranti stessi.
Le ragazze che non hanno condiviso il progetto, mi raccontano d’essere state definite associali dagli insegnanti e fatte vittime di scherno.
Il sottoscritto non desidera criticare un progetto scolastico e le sue finalità, ma vuole, tramite questa interrogazione, avere chiarimenti e risposte ufficiali su quanto intrapreso dall’istituto.
Si INTERROGANO dunque
il signor Sindaco
e/o l’Assessore competente
sui seguenti punti:
- Quello che mi hanno raccontato i genitori corrisponde a verità? Ovvero esiste un progetto da parte di questo istituto che obbliga le alunne della classe quinta ad andare nella struttura che ospita i migranti a fare le pulizie?
- Come si sviluppa questo progetto?
- Quali sono le date?
- Quali le finalità?
- Se negli intenti degli insegnanti vi è, come dichiarato in classe, la volontà di insegnare “come funziona la vita”, a queste alunne poteva essere data la scelta di poter lavorare, lo stesso periodo, anche presso una casa di riposo che ospita persone anziane. Sarebbe stato non solo un progetto sociale, ma anche un gesto che i nostri “vecchi” avrebbero gradito molto. Il lavorare delle ragazze sarebbe stato anche controllato dal personale di una struttura provinciale o comunale e avrebbe messo le maturande davanti a persone che hanno combattuto una vita per dar loro un futuro migliore, dando un esempio di “come funziona la vita” certamente più appagante. Perché, dunque, non è stata data la possibilità alle alunne di scegliere una struttura o una tipologia di persone da aiutare?
- Perché le alunne che non hanno ritenuto utile il progetto, a quanto riferitomi, ne hanno dovuto obbligatoriamente farne parte?
- Perché ai migranti presenti nelle strutture brissinesi non viene data la possibilità di fare le pulizie e cucinare in maniera autogestita, essendo tutti uomini giovani e forti ne avrebbero la possibilità. Gli stessi potrebbero tenere occupato il loro tempo con qualcosa di produttivo e potrebbe essere un percorso verso l’autosufficienza che getterebbe le basi per imparare una professione che dia loro un’indipendenza economica ed una dignità?
- B. Si chiede di rispondere a tutte le domande punto per punto.
Distinti saluti e grazie.
Massimo Bessone
Consigliere Comunale Lega Nord di Bressanone
Commissario Lega Nord Alto Adige – Südtirol
Bressanone, 19 marzo 2018