Presidenze, si riparte da zero. Di Maio: “Romani invotabile. Nuovo giro di incontri”. Salvini: “Pronti”
ROMA – Lungo la strada dell’accordo fra M5s e centrodestra sulla presidenza delle Camere si presentano grossi intoppi. Al punto da azzerare la partita giocata finora e ricominciare da capo, magari su un nuovo tavolo che comprenda anche il Pd.
Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, al termine di un nuovo incontro oggi a palazzo Grazioli, ribadiscono senza mezzi termini che il nome scelto dalla coalizione per la guida del Senato è quello di Paolo Romani. Un candidato non gradito ai grillini ortodossi, fra cui cui serpeggia il malcontento anche per l’improvvisa apertura di credito del leader di Forza Italia.
Intanto Giancarlo Giorgetti è stato eletto capogruppo della Lega alla Camera. Il nome di Giorgetti è stato proposto da Salvini e votato all’unanimità. L’assemblea congiunta dei gruppi M5s di Camera e Senato, prevista oggi per le 13 per indicare il candidato pentastellato per la Camera, è stata rinviata. Domani mattina prima dell’inizio dell’Aula che darà l’avvio ufficiale alla XVIII legislatura.
Per uscire dallo stallo Luigi Di Maio propone un nuovo giro di incontri per ristabilire un dialogo che porti all’individuazione di figure di garanzia: “Nelle ultime ore notiamo che ci sono difficoltà – scriver il leader del M5s su Facebook – Il Pd si è rifiutato di partecipare al tavolo di concertazione proposto dal centrodestra, e lo stesso centrodestra continua a proporre la candidatura di Romani che per noi è invotabile. Per questa ragione proponiamo un nuovo incontro tra i capigruppo di tutte le forze politiche”.
Al vertice del centrodestra seguirà l’assemblea degli eletti della Lega con Matteo Salvini. E il leader della Lega è già d’accordo. “Se c’è un tavolo da riconvocare siamo pronti anche tra un quarto d’ora pur di risolvere la situazione velocemente” dice, “Siamo pronti a fare tutto, tavoli e tavolini”. Di Maio l’ha sentito al telefono. “Sì lo sento più volte della mia mamma”, conferma alla Camera. I contatti con il candidato premier del M5S per sciogliere il nodo delle presidenze delle Camere, ci sono più volte al giorno. E ora che le trattative sulle presidenze delle Camere sono azzerate, alla domanda se il Pd siederà al tavolo del confronto, Salvini risponde: “È quello che auspichiamo”.
Sul versante Pd, è prevista per questa sera l’assemblea degli eletti, alle 18, con il tentativo di sparigliare le carte, chiedendo a Cinquestelle e centrodestra di riprendere insieme il filo della trattativa. Cosa che, allo stato, sembra molto difficile, con il M5s che punterebbe alla presidenza di Montecitorio con l’ambo Riccardo Fraccaro-Roberto Fico, con una crescita delle preferenze per il primo.
Quanto a Palazzo Madama, sebbene come visto il centrodestra mantenga il punto su Romani, l’altra ipotesi che sta girando con insistenza è quella di un cambio di cavallo con il lancio di Anna Maria Bernini. Nome su cui potrebbe convergere M5s senza troppi strappi al suo interno.
REP.IT