Regione Puglia, sospetto voto di scambio: si dimette l’assessore Mazzarano (Pd)

di CENZIO DI ZANNI

“Restituisco le deleghe nelle mani del Presidente”. Così rassegna le sue dimissioni l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Michele Mazzarano (Pd), in relazione ad un servizio trasmesso da Striscia la Notizia, in cui un testimone lo accusa di avergli promesso di assumere i suoi due figli in cambio della concessione gratuita di un locale per la campagna elettorale delle regionali del 2015.

Il pagamento dell’affitto di un locale di via Dante, a Taranto, per tutto il tempo della campagna elettorale per le regionali del 2015. In cambio di una promessa: trovare un posto di lavoro per i due figli dell’uomo che si sarebbe accollato il fitto del locale. C’è una nuova grana per l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, già capogruppo del Pd nell’aula di via Capruzzi. A rivelarla è un servizio firmato dall’inviato barese, Pinuccio.

Nel filmato andato in onda mercoledì 21 marzo 2018 l’uomo che accusa Mazzarano ripercorre i termini dell’accordo: “Ti faccio entrare i tuoi figli in un’azienda Asl o in qualche altra azienda, adesso vediamo, e tu ti paghi il locale, mi disse”. Sempre secondo la versione dell’uomo, di cui non viene svelata l’identità – “sono separato e disoccupato” – il politico tarantino avrebbe trovato un’occupazione per uno solo dei due figli in un’azienda che lavora per l’Ilva. A tempo determinato. Ed è così che lui decide di chiedere la restituzione dei soldi versati per fittare il locale con una lettera del suo avvocato, almeno stando a quanto riferito al microfono di Striscia.

Di più. I due si sarebbero incontrati dopo la lettera e Mazzarano avrebbe provato a rassicurare il suo ‘collaboratore’. Che però aveva registrato la conversazione, mandata in onda dal tg di Antonio Ricci: “Ti posso dire che, come ho fatto per tuo figlio, devo impegnarmi per l’altro tuo figlio. Punto.

Quando quello (il presunto imprenditore compiacente, ndr) mi dirà che potrà fare qualche assunzione, il nome di tuo figlio io lo darò. Statevi calmi e risolviamo il problema”, avrebbe detto l’assessore. Mazzarano, raggiunto dalla troupe di Striscia, ha visto il video e ascoltato la registrazione, ma non avrebbe voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

“In merito al servizio di Striscia, avendo riconosciuto il signore intervistato, che mi perseguita da tre anni, ho provveduto a sporgere esposto querela nei suoi confronti presso la Procura della Repubblica di Taranto – ha dichiarato Mazzarano – Confido nel buon esito dell’attività della magistratura e sono molto sereno sulla correttezza e buona fede del mio operato”.

Michele Mazzarano fu accusato di illecito finanziamento ai partiti per aver ricevuto – ipotesi della procura di Bari – diecimila euro da Giampaolo Tarantini, l’imprenditore noto per le aver organizzato un giro di presunte escort nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi.

Il fatto risale alla campagna elettorale per le politiche del 2008, quando Tarantini avrebbe finanziato il concerto di Edoardo Bennato a Massafra, in occasione della chiusura della campagna elettorale del Pd di cui l’attuale assessore era coordinatore regionale. Tutti e due furono prosciolti per prescrizione dal tribunale di Bari.

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