Le tensioni Usa-Cina fanno tremare le borse europee

 Stefano Caiazzo

Altra giornata di cali per le borse europee. Nel Vecchio Continente Francoforte è stata la peggiore (-1,77%), seguita da Parigi, Madrid, Zurigo, Milano e Londra (-0,44%). Il Ftse Mib ha chiuso la seduta in calo dello 0,49% a 22.289 punti, con un volume di scambi in leggero calo rispetto a ieri (2,935 contro 3,054 miliardi di euro).

I listini sono scesi nuovamente sulla scia delle crescenti tensioni tra Usa e Cina sulle politiche commerciali. Ieri il presidente americano Trump ha annunciato un piano di dazi (25% sull’acciaio e 10% sull’alluminio) fino a 60 miliardi di dollari sulle importazioni dalla Paese del Dragone, che ha preannunciato una reazione analoga su beni Usa come tubature d’acciaio, mele e carne suina. I dati macroeconomici sono quindi passati in secondo piano: gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, secondo la lettura preliminare di febbraio, sono cresciuti del 3,1% a livello mensile, battendo nettamente le attese del consenso degli economisti, che si aspettavano un incremento dell’1,6% su base mensile, mentre le vendite di nuove unità abitative negli Usa sono calate a febbraio dello 0,6% a livello mensile a 618. mila unità, battendo di poco il consenso degli economisti fissato a 611 mila.

A Piazza Affari Tenaris  (-4,05%) è stata penalizzata proprio dalla questione dei dazi. La Corea del Sud, infatti, è tra i Paesi esentati dalle misure protezionistiche statunitensi, quindi non ci saranno dazi sui tubi coreani, che fanno concorrenza a quelli dell’azienda italiana. Le banche hanno chiuso la seduta contrastate: Intesa Sanpaolo  -1,16%, Banco Bpm  -1,03%, Mediobanca  -0,65%, Bper  +0,29%, Unicredit  +0,67% e Ubi Banca  +1,58%.

Poco distante dalla performance del mercato Telecom Italia  (-1% a 0,7726 euro), il giorno dopo l’azzeramento del cda per le dimissioni del vicepresidente Recchi e quelle annunciate di altri 7 consiglieri (tre di Vivendi  e quattro indipendenti). Bernstein ha alzato il prezzo obiettivo del titolo a 0,95 da 0,9 euro, confermando la raccomandazione outperform. Gli analisti pensano che l’azione potrebbe decollare con un Cda indipendente.

In controtendenza invece Terna (+1,6% a 4,644 euro), su cui Societe Generale  ha incrementato il target price da 4,95 a 5,14 euro, confermando la raccomandazione hold. Bene anche Enel  (+1,15% a 4,851 euro) che ha ricevuto commenti positivi da parte degli analisti dopo i risultati del 2017.

Sul resto del listino bene Fincantieri (+5,43% a 1,455 euro), sul cui titolo Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,45 euro in attesa dei conti 2017 e del piano al 2022 che arriveranno la prossima settimana. In positivo anche Salini Impregilo  (+4,89% a 2,444 euro) dopo che la controllata The Lane Construction Corporation si è aggiudicata un contratto da 181 milioni di dollari per la progettazione e realizzazione dell’ampliamento della Interstate 85 (I-85) nella Contea Cherokee nel Sud Carolina, Stati Uniti.

Si segnala anche Banca Mps  (+1,82% a 2,688 euro) che, a detta di un esperto di una casa d’affari milanese, ha tentato di effettuare un rimbalzo dopo i recenti cali. Anche Creval  (+1,75% a 0,1107 euro) ha effettuato un movimento di recupero. In positivo anche Banca Carige  (+2,47% a 0,0083 euro) su cui Equita  Sim ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 0,01 euro.

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