Verso un governo Lega-M5S Ma Forza Italia è prudente
Ferito e acciaccato, ma il centrodestra è ancora in piedi. Dopo lo strappo di venerdì di Salvini nei confronti di Forza Italia, la notte ha portato consiglio e ieri mattina il ritrovato e forse provvisorio accordo tra le parti ha portato all’elezione, condivisa dai grillini, dei due presidenti del Parlamento.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, Forza Italia e fedelissima di Silvio Berlusconi, è – prima donna nella storia della Repubblica – il nuovo presidente del Senato. Roberto Fico, grillino di area marxista, si è invece insediato al vertice della Camera. Nel mix tra finzione e realtà, trappole e doppigiochi, è difficile stabilire con certezza che cosa sia successo di così importante da far dire in mattinata a Berlusconi, dopo le accuse delle ore precedenti, all’alleato: «Andiamo avanti, io di Salvini mi fido».
Penso che, al di là dei fatti, stia prevalendo l’istinto naturale del Cavaliere a rimanere sempre e comunque in partita, perché finché sei in campo tutto è possibile, mentre se abbandoni sdegnato è finita davvero e per sempre. Tanto è vero che, comunque, Forza Italia, uscita non certo in forma dalle elezioni, il suo primo gol di questa legislatura l’ha segnato: aggiudicarsi la presidenza del Senato, seconda carica della Repubblica, non è cosa da poco data la situazione. Complimenti e auguri di buon lavoro a Maria Elisabetta Alberti Casellati (ci faccia sapere quali nomi e cognomi preferisce, giornalisticamente così è ingestibile), ma adesso inizia la partita più difficile.
Tutto lascia intendere che Salvini, risolta la grana delle presidenze, ora punti diritto ad andare a governare con Di Maio e nessuno può negargli questo diritto. E qui si torna al punto, cioè se stiamo parlando di un possibile governo Cinquestelle-Lega o Cinquestelle-Centrodestra. In un comunicato congiunto, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si impegnano a muoversi uniti, ma questo significa poco o niente, come dimostrano i fatti accaduti nelle ultime ore.
La verità è che nessuno si fida di nessuno e che la soluzione del rebus è ancora in alto mare, anche se i grillini, mossa dopo mossa, stanno abdicando velocemente a tutti i lori dogmi di ipocrita purezza pur di arrivare a Palazzo Chigi. E questo mi sembra il primo, ovvio, dato certo del dopo-elezioni. Quando senti il profumo del potere, al diavolo gli slogan della campagna elettorale. Di Maio è sul mercato esattamente come tutti gli altri.
IL GIORNALE