Caso Skripal, espulsi diplomatici russi da sedi Usa e Europa. Mosca minaccia: “Reagiremo”

NEW YORK – Si fa sempre più teso il clima intorno alla vicenda dell’ex spia del Kgb Sergei Skripal e di sua figlia, avvelenati a Salisbury, nel Regno Unito: molti capi di Stato e di governo europei e gli Stati Uniti hanno deciso l’espulsione in massa di diplomatici russi da alcune sedi.

Sono 14 gli Stati membri della Ue ad aver preso finora il provvedimento “come seguito” di quanto deciso al vertice Ue della settimana scorsa, ha affermato il presidente del Consiglio europedo Donald Tusk, aggiungendo che “altre espulsioni non sono da escludere nei prossimi giorni e settimane”.

E la reazione di Mosca, che giudica questo atto come un segnale di ostilità, non si è fatta attendere: “Si capisce che questo passo ostile di questo gruppo di Paesi non passerà senza conseguenze, reagiremo”, ha fatto sapere il ministero degli Esteri del Cremlino. Mosca, secondo cui Londra ha una posizione ipocrita nei confronti del caso della spia, continua a denunciare di non aver ricevuto dalla Gran Bretagna alcuna informazione su quello che è stato un attentato alla vita di cittadini russi, Sergei Skripal e sua figlia Yulia.

• DUE ESPULSIONI DALL’ITALIA
La Farnesina ha diffuso una nota in cui si legge che “a seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato oggi la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell’ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica”.

Una decisione che non trova d’accordo il segretario della Lega Matteo Salvini: “Isolare e boicottare la Russia, rinnovare le sanzioni economiche ed espellerne i diplomatici non risolve i problemi, anzi li aggrava”, ha scritto sui social. E critica anche l’arresto di Carles Puigdemont: “Arrestare l’ex presidente della Catalogna non risolve i problemi, anzi li aggrava. Sanzioni e manette? Preferisco il dialogo. Voglio un governo – ha aggiunto – che lavori per un futuro di pace, crescita e sicurezza, chiedo troppo?”.

Ma anche altri Paesi hanno preso la medesima decisione: quattro diplomatici sono stati espulsi dalla Francia, quattro dalla Germania, quattro dalla Polonia, due da Albania altri da Ucraina, Danimarca e Repubblica Ceca. E ancora: la Lituania ha deciso di espellere tre diplomatici russi e di imporre sanzioni a 44 persone, vietando loro di entrare nel loro territorio nazionale, mentre la Lettonia ne espellerà uno.

• 60 CACCIATI DAGLI USA
Gli Stati Uniti hanno seguito l’esempio europeo e hanno annunciato l’espulsione di 60 diplomatici russi: ad essere coinvolti 12 diplomatici russi operanti all’Onu a New York e 48 dipendenti dell’ambasciata a Washington. Per la Casa Bianca, il Cremlino deve cambiare atteggiamento: solo in quel caso gli Stati Uniti sono pronti a cooperare per costruire un rapporto migliore con la Russia.

• SODDISFAZIONE DI LONDRA
La decisione di allontanare diplomatici russi da alcuni Paesi Ue e dagli Stati Uniti è stata accolta con soddisfazione da Londra. Il ministro degli Esteri Boris Johnson ha twittato: “La straordinaria risposta internazionale dei nostri alleati rappresenta la più grande espulsione collettiva di agenti dell’intelligence russa nella storia e ci aiuterà a difendere la nostra sicurezza. La Russia non può violare impunemente le norme internazionali”.

REP.IT

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